Ciao a tutti. Mi trovo in una situazione non gradevole e vorrei capire se e come posso gestire un rapporto difficile con l'agenzia.
Notiamo il cartello vendesi su una casa che ci sembra interessante. Il numero sul cartello è del proprietario dell'immobile. Chiamiamo per avere informazioni e il proprietario ci informa di averla appena data in mano ad un'agenzia, ci parla un po' della casa, ma poi ci dice che per sapere il prezzo dobbiamo parlare con l'agenzia. Proviamo a dire che vorremmo fare la trattativa direttamente, ma non insistiamo più di tanto e ci facciamo dare il numero dell'agenzia.
Con l'agenzia fissiamo appuntamento e andiamo a vedere la casa che effettivamente ci piace. In quell'occasione abbiamo anche firmato un foglio di visita (credo si chiami così) nel quale viene riportata la data della nostra visita e la provvigione del 3%.
La prima impressione che ci fa l'agente immobiliare non è delle migliori, non sembra particolarmente competente, non sembra aggiungere particolare valore alla discussione relativa alla casa. La casa ci piace e decidiamo di fare un'offerta. Anche in questa occasione il feeling con l'agente immobiliare non è buono: ci sentiamo un po' spinti ad accelerare i tempi (secondo noi senza motivo visto che la casa era sul mercato da poco) ma ancora una volta decidiamo di andare avanti e facciamo la proposta.
La proposta non viene accettata dal venditore perchè troppo bassa.
Per una serie di motivi, a distanza di poco tempo (circa 1 mese), saremmo in grado di fare una nuova offerta al venditore che credo sarebbe accettata questa volta. Visto però lo scarso feeling con l'agente, non mi sento molto sereno nel fare questa seconda offerta tramite loro e vorrei tentare la strada della trattativa diretta con il venditore (nel frattempo loro hanno messo in vendita anche con altra agenzia, quindi immagino che non abbiano dato esclusiva). L'idea di perdere l'immobile che mi piace non è allettante, ma altrettanto non lo è collaborare con un professionista che "a pelle" non mi piace e con il quale non si è creato il rapporto di fiducia che invece, secondo me, dovrebbe esserci.
Quello che vorrei capire è quanto sono effettivamente vincolato a lavorare con questo intermediario. So che l'agenzia matura il diritto alla provvigione se il suo contributo è fondamentale ad arrivare all'accordo (ad esempio mettendo in contatto venditore e acquirente), però in questo caso questo diritto è maturato?
Io francamente penso che loro non stiano aggiungendo nessun valore alla transazione (anzi sono il motivo per cui sto valutando di non comprare) e il loro apporto non è stato fondamentale alla trattativa, tant'è che abbiamo contattato noi il venditore prima di contattare l'intermediario.
D'altra parte abbiamo accettato di fare una prima proposta con loro, anche se non andata a buon fine, e questo potrebbe essere un elemento che gli garantisce il diritto alla provvigione.
Detto che il mio interesse a non avvalermi del servizio di intermediazione decade completamente nel momento in cui il venditore confermasse di non voler andare a compromesso e rogito direttamente con noi, quello che mi chiedo è questo: ma come consumatore non posso "scegliere" di non avvalermi dei servigi di un certo professionista? Quando vado a vedere una casa non ho modo di conscere l'agente che me la presenterà (a meno che non abbia già un rapporto precedente con lui), è solo con le interazioni successive che posso farmi un'idea su come lavora e su che tipo di feeling abbiamo.
Fallita la prima trattativa, sono vincolato a continuare a lavorare con un professionista di cui non sono soddisfatto? Come consumatore vorrei poter scegliere di quali servizi avvalermi e di quali no, anche se le motivazioni della mia insoddisfazione sono "a pelle" e non inadempienze dimostrabili (ancora, chi lo sa se il mio istinto avrà ragione). Negoziare la commissione lo escludo per due motivi: non è una questione di soldi e poi, per i motivi di cui sopra, non abbiamo un rapporto tale da tentare una negoziazione serena.
Probabilmente siamo stati sprovveduti a firmare sia foglio visita che a fare la prima proposta. Ci siamo fatti un po' fregare dall'inesperienza
Notiamo il cartello vendesi su una casa che ci sembra interessante. Il numero sul cartello è del proprietario dell'immobile. Chiamiamo per avere informazioni e il proprietario ci informa di averla appena data in mano ad un'agenzia, ci parla un po' della casa, ma poi ci dice che per sapere il prezzo dobbiamo parlare con l'agenzia. Proviamo a dire che vorremmo fare la trattativa direttamente, ma non insistiamo più di tanto e ci facciamo dare il numero dell'agenzia.
Con l'agenzia fissiamo appuntamento e andiamo a vedere la casa che effettivamente ci piace. In quell'occasione abbiamo anche firmato un foglio di visita (credo si chiami così) nel quale viene riportata la data della nostra visita e la provvigione del 3%.
La prima impressione che ci fa l'agente immobiliare non è delle migliori, non sembra particolarmente competente, non sembra aggiungere particolare valore alla discussione relativa alla casa. La casa ci piace e decidiamo di fare un'offerta. Anche in questa occasione il feeling con l'agente immobiliare non è buono: ci sentiamo un po' spinti ad accelerare i tempi (secondo noi senza motivo visto che la casa era sul mercato da poco) ma ancora una volta decidiamo di andare avanti e facciamo la proposta.
La proposta non viene accettata dal venditore perchè troppo bassa.
Per una serie di motivi, a distanza di poco tempo (circa 1 mese), saremmo in grado di fare una nuova offerta al venditore che credo sarebbe accettata questa volta. Visto però lo scarso feeling con l'agente, non mi sento molto sereno nel fare questa seconda offerta tramite loro e vorrei tentare la strada della trattativa diretta con il venditore (nel frattempo loro hanno messo in vendita anche con altra agenzia, quindi immagino che non abbiano dato esclusiva). L'idea di perdere l'immobile che mi piace non è allettante, ma altrettanto non lo è collaborare con un professionista che "a pelle" non mi piace e con il quale non si è creato il rapporto di fiducia che invece, secondo me, dovrebbe esserci.
Quello che vorrei capire è quanto sono effettivamente vincolato a lavorare con questo intermediario. So che l'agenzia matura il diritto alla provvigione se il suo contributo è fondamentale ad arrivare all'accordo (ad esempio mettendo in contatto venditore e acquirente), però in questo caso questo diritto è maturato?
Io francamente penso che loro non stiano aggiungendo nessun valore alla transazione (anzi sono il motivo per cui sto valutando di non comprare) e il loro apporto non è stato fondamentale alla trattativa, tant'è che abbiamo contattato noi il venditore prima di contattare l'intermediario.
D'altra parte abbiamo accettato di fare una prima proposta con loro, anche se non andata a buon fine, e questo potrebbe essere un elemento che gli garantisce il diritto alla provvigione.
Detto che il mio interesse a non avvalermi del servizio di intermediazione decade completamente nel momento in cui il venditore confermasse di non voler andare a compromesso e rogito direttamente con noi, quello che mi chiedo è questo: ma come consumatore non posso "scegliere" di non avvalermi dei servigi di un certo professionista? Quando vado a vedere una casa non ho modo di conscere l'agente che me la presenterà (a meno che non abbia già un rapporto precedente con lui), è solo con le interazioni successive che posso farmi un'idea su come lavora e su che tipo di feeling abbiamo.
Fallita la prima trattativa, sono vincolato a continuare a lavorare con un professionista di cui non sono soddisfatto? Come consumatore vorrei poter scegliere di quali servizi avvalermi e di quali no, anche se le motivazioni della mia insoddisfazione sono "a pelle" e non inadempienze dimostrabili (ancora, chi lo sa se il mio istinto avrà ragione). Negoziare la commissione lo escludo per due motivi: non è una questione di soldi e poi, per i motivi di cui sopra, non abbiamo un rapporto tale da tentare una negoziazione serena.
Probabilmente siamo stati sprovveduti a firmare sia foglio visita che a fare la prima proposta. Ci siamo fatti un po' fregare dall'inesperienza
