Obbligo di certificazione per tre milioni di case-vacanze degli italiani
di Enrico Bronzo
7 ottobre 2010
Novità in arrivo per i proprietari di circa tre milioni di case-vacanze italiane dopo l'approvazione in consiglio dei ministri dello schema di decreto legislativo sul riordino mercato del turismo. Cosa cambierà per i proprietari immobiliari, e per coloro che andranno in vacanza in appartamento, lo sintetizza Paolo Righi, presidente della Federazione italiana agenti immobiliari professionali, commentando gli articoli 15, 18, 54 e 55 dello schema.
«La prima grande novità - spiega Righi - è rappresentata dall'obbligo di certificare le caratteristiche dell'immobile presso un pubblico ufficio, in modo da tutelare l'utilizzatore finale del bene. Nel Lazio è già in funzione un analogo schema». Vengono stabiliti standard minimi nazionali per i servizi e le dotazioni offerte per la classificazione delle strutture ricettive che dovranno essere fissate con decreto del presidente del Consiglio, o del ministro delegato, fatte salve, come sempre, le competenze delle regioni e delle province autonome.
Inoltre, per combattere l'evasione fiscale nel settore delle case vacanze, «il proprietario con cinque o più immobili ammobiliati - spiega Righi - destinati agli affitti turistici, con contratti da 7 giorni a sei mesi, dovrà costituire una società per gestire il beni oppure dovrà incaricare un'agenzia immobiliare a cui potrà anche dare un mandato di sub-locazione dei beni».
Gli alloggi dati in affitto esclusivamente per finalità turistiche, pur essendo regolati dalle disposizioni del codice civile in tema di locazione, risponderanno alle normative comunitarie recependo quanto stabilito dalla direttiva 2008/122/CE sulla tutela dei consumatori nei contratti di multiproprietà.
All'interno dello schema le strutture ricettive vengono ripartite in quattro categorie: alberghiere e para-alberghiere; extra-alberghiere, all'aperto e di mero supporto.
di Enrico Bronzo
7 ottobre 2010
Novità in arrivo per i proprietari di circa tre milioni di case-vacanze italiane dopo l'approvazione in consiglio dei ministri dello schema di decreto legislativo sul riordino mercato del turismo. Cosa cambierà per i proprietari immobiliari, e per coloro che andranno in vacanza in appartamento, lo sintetizza Paolo Righi, presidente della Federazione italiana agenti immobiliari professionali, commentando gli articoli 15, 18, 54 e 55 dello schema.
«La prima grande novità - spiega Righi - è rappresentata dall'obbligo di certificare le caratteristiche dell'immobile presso un pubblico ufficio, in modo da tutelare l'utilizzatore finale del bene. Nel Lazio è già in funzione un analogo schema». Vengono stabiliti standard minimi nazionali per i servizi e le dotazioni offerte per la classificazione delle strutture ricettive che dovranno essere fissate con decreto del presidente del Consiglio, o del ministro delegato, fatte salve, come sempre, le competenze delle regioni e delle province autonome.
Inoltre, per combattere l'evasione fiscale nel settore delle case vacanze, «il proprietario con cinque o più immobili ammobiliati - spiega Righi - destinati agli affitti turistici, con contratti da 7 giorni a sei mesi, dovrà costituire una società per gestire il beni oppure dovrà incaricare un'agenzia immobiliare a cui potrà anche dare un mandato di sub-locazione dei beni».
Gli alloggi dati in affitto esclusivamente per finalità turistiche, pur essendo regolati dalle disposizioni del codice civile in tema di locazione, risponderanno alle normative comunitarie recependo quanto stabilito dalla direttiva 2008/122/CE sulla tutela dei consumatori nei contratti di multiproprietà.
All'interno dello schema le strutture ricettive vengono ripartite in quattro categorie: alberghiere e para-alberghiere; extra-alberghiere, all'aperto e di mero supporto.