aifras

Membro Junior
Privato Cittadino
Ciao a tutti, io e mia moglie ci apprestiamo a chiedere un mutuo per acquisto prima casa a Banca Intesa. I parametri sono: valore immobile 213.000 valore mutuo 170.000, variabile 30 anni, l'idea è quella di intestare il mutuo e la casa a mia moglie dipendente pubblico (reddito annuo netto 17.500) per lasciare aperta la porta di Inpdap anche in regime di separazione e di inserire me come garante (21.000 netti anno). La paranoia sulla concessione del mutuo deriva dal fatto che io e mia moglie siamo oltre che lavoratori dipendenti anche soci di una SAS, lei di capitale al 25% io come persona fisica sempre al 25% e che la società che naturalmente non ha debiti ed è costituita da novembre 2011 è in perdita da due anni (circa 15000 all'anno da dividere in 4 soci) ampiamente coperti dal versamento iniziale necessario per lo start-up. Secondo voi la banca potrebbe non concedere il mutuo per questo motivo, cedere le quote agli altri soci potrebbe servire, io sinceramente la metterei in liquidazione ma i miei soci vorrebbero continuare almeno fino a fine anno. Grazie a chiunque vorrà provare a dare una risposta.
 

CheCasa!

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
La proprietà delle quote, la perdita di esercizio e le eventuali garanzie personali prestate per aperture di credito, sono certamente visibili all'istituto di credito che richiederà la documentazione relativa. L'incidenza di queste perdite sulla fattibilità del mutuo o sull'entità dell'importo erogato sono difficilmente valutabili e devono essere analizzate anche con l'aiuto di un eventuale mediatore creditizio.
Teoricamente la cessione di quote potrebbe essere una scelta migliore della messa in liquidazione.
 

aifras

Membro Junior
Privato Cittadino
Aperture di credito non ce ne sono, la società è partita con un investimento dei quattro soci utilizzato per finanziare i primi 24 mesi di attività finiti i soldi versati o si liquida senza debiti, al massimo con crediti (IVA) o si rifinanzia.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
io e mia moglie siamo oltre che lavoratori dipendenti anche soci di una SAS, lei di capitale al 25% io come persona fisica sempre al 25%
potresti spiegare meglio questo punto che non è molto chiaro

lei di capitale e tu come persona fisica ... che intendi?

siete entrambi soci accomandanti?
per intenderci .... siete solo dei possessori di quote in percentuale o uno di voi due ha altri ruoli risultanti dallo statuto o comunque partecipa attivamente magari con procura all'amministrazione della società stessa?

Nel caso di tua moglie mi vien da pensare che possa agire o meglio ricoprire solo il ruolo di socio di capitali "accomandante" immaginando una probabile incompatibilità riferita ad altre funzioni in qualità di dipendente pubblico (almeno credo) ...

Diciamo che se siete solo soci accomandanti il rischio si limita alla sola perdita riferito al capitale da voi versato (responsabilità limitata) a differenza di chi amministra tali società che ne risponde oltre le quote anche con i propri averi come tutte le società di persone (snc)
 

aifras

Membro Junior
Privato Cittadino
Esatto, mia moglie per questioni di compatibilità con il lavoro risulta solo socia di capitale 25% io sono socio accomandatario e amministratore insieme ad un'altro socio accomandatario amministratore sempre al 25%. La casa nuova verrebbe interamente intestata a mia moglie, come il mutuo, io solo garante. Mia moglie risponde solo della sua parte di capitale sociale (1000)
 
P

PROGETTO_CASA

Ospite
Ciao a tutti, io e mia moglie ci apprestiamo a chiedere un mutuo per acquisto prima casa a Banca Intesa. I parametri sono: valore immobile 213.000 valore mutuo 170.000, variabile 30 anni, l'idea è quella di intestare il mutuo e la casa a mia moglie dipendente pubblico (reddito annuo netto 17.500) per lasciare aperta la porta di Inpdap anche in regime di separazione e di inserire me come garante (21.000 netti anno). La paranoia sulla concessione del mutuo deriva dal fatto che io e mia moglie siamo oltre che lavoratori dipendenti anche soci di una SAS, lei di capitale al 25% io come persona fisica sempre al 25% e che la società che naturalmente non ha debiti ed è costituita da novembre 2011 è in perdita da due anni (circa 15000 all'anno da dividere in 4 soci) ampiamente coperti dal versamento iniziale necessario per lo start-up. Secondo voi la banca potrebbe non concedere il mutuo per questo motivo, cedere le quote agli altri soci potrebbe servire, io sinceramente la metterei in liquidazione ma i miei soci vorrebbero continuare almeno fino a fine anno. Grazie a chiunque vorrà provare a dare una risposta.

Ma se sei socio di una SAS dovresti dirci se Voi coniugi siete soci Accomandanti o Accomandatari.
Mi auguro tu e tua moglie siate soci Accomandanti.[DOUBLEPOST=1406181063,1406180807][/DOUBLEPOST]Scusa non ho letto che sei socio Accomandatario, quindi credo che indipendentemente dalla liquidazione/cessione quote sia molto difficile Vi venga concesso il mutuo per come lo hai espresso sopra.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
quindi credo che indipendentemente dalla liquidazione/cessione quote sia molto difficile Vi venga concesso il mutuo per come lo hai espresso sopra.
non è detto
del resto come ha specificato sono entrambi lavoratori dipendenti olre la scomoda partecipazione in questa SaS.
Poi la casa viene intestata alla moglie che non corre rischi riferiti ai propri beni personali non coprendo il ruolo di socio accomandatario

Il problema è come la banca (che poi in realtà è l'impdap) possa interpretare la solidità di aifras come garante
però mi sembra che anche lui ha un'altra busta paga (spero da un'altro datore di lavoro che non sia la sas)
 
P

PROGETTO_CASA

Ospite
non è detto
del resto come ha specificato sono entrambi lavoratori dipendenti olre la scomoda partecipazione in questa SaS.
Poi la casa viene intestata alla moglie che non corre rischi riferiti ai propri beni personali non coprendo il ruolo di socio accomandatario

Il problema è come la banca (che poi in realtà è l'impdap) possa interpretare la solidità di aifras come garante
però mi sembra che anche lui ha un'altra busta paga (spero da un'altro datore di lavoro che non sia la sas)

La solidarietà del socio accomandatario non si estingue con la liquidazione o cessione quote per potenziali debiti pregressi (non noti alla banca).
Quindi essa valuta criticamente una società in perdita, peraltro non soggetta a deposito del bilancio.
Se poi consideriamo che il mutuo richiesto è all'80% per 170.000 euro la vedo molto difficile.
Credo che la valutazione della banca si concentrerà soprattutto sulle disponibilità liquide dei contraenti oltre che sulla redditività delle persone fisiche che non capisco dove sia alta.
 

aifras

Membro Junior
Privato Cittadino
Il mio reddito da dipendente proviene da un'altra azienda che con la sas non centra nulla. Per quanto riguarda la banca, la richiesta per questione di tempi di erogazione verrà fatta ad Intesa, con Inpdap valuteremo dopo la surroga. Con intesa siamo correntisti da molti anni con saldo ampiamente positivo.
 

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