peopeo

Membro Attivo
Privato Cittadino
Salve, espongo il mio caso.
Al piano di sotto di un appartamento di mia proprietà attualmente locato situato a Torino, è stato piazzato uno scarico della caldaia che fuoriesce dalla veranda posta sul balcone. La cosa mi è stata segnalata dall'inquilino, che riceve direttamente i fumi di scarico provenienti dal di sotto. La cosa pare sia stata fatta recentemente, ed è quasi certamente non a norma in base alla Legge 90/2013: lo scarico è molto vicino e tutti gli alloggi hanno la loro canna fumaria interna per il riscaldamento autonomo che deve essere usata prioritariamente.
Non ho intenzione di far finta di niente, essendo a rischio la salute di chi vive nel mio immobile.
Per ora mi sono limitatato ad informare l'amministratore, dal quale non ho avuto ancora risposta. Vorrei sapere se qualcuno è a conoscenza di casi analoghi di azioni, da parte del condominio, Comune o ASL per la rimozione di scarichi irregolari di caldaie, e se avete qualche consiglio da dare sul come muoversi. Grazie!
 

Luther

Membro Attivo
Privato Cittadino
Se l'appartamento sottostante ha canna fumaria autonoma, la nuova installazione, certamente caldaia a condensazione, deve scaricare a tetto, intubando nuova canna fumaria, in acciaio o PP, nella canna fumaria esistente. Insisti con l'amministratore, minacciando esposto alla Polizia Locale.
 

Albano50

Membro Assiduo
Privato Cittadino
La cosa pare sia stata fatta recentemente, ed è quasi certamente non a norma in base alla Legge 90/2013
Lo scarico a parete è ancora fattibile come normato da questa legge:
<<D.Lgs. 4 luglio 2014, n. 102 "Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica", che costituiscono la normativa vigente in materia, riguardanti le possibilità di deroga dallo scarico a tetto. >>
La legge consente lo scarico a parete qualora sia verificata ed asseverata da un Tecnico abilitato l’impossibilità di realizzare un condotto in grado di soddisfare i requisiti tecnico-prescrizionali richiesti per lo sbocco sopra il tetto.
Comunque vi sono delle distanze minime da finestre , balconi... che lo scarico deve rispettare e credo sia questa la prima cosa da verificare.
 

peopeo

Membro Attivo
Privato Cittadino
Lo scarico a parete è ancora fattibile come normato da questa legge:
<<D.Lgs. 4 luglio 2014, n. 102 "Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica", che costituiscono la normativa vigente in materia, riguardanti le possibilità di deroga dallo scarico a tetto. >>
La legge consente lo scarico a parete qualora sia verificata ed asseverata da un Tecnico abilitato l’impossibilità di realizzare un condotto in grado di soddisfare i requisiti tecnico-prescrizionali richiesti per lo sbocco sopra il tetto.
Comunque vi sono delle distanze minime da finestre , balconi... che lo scarico deve rispettare e credo sia questa la prima cosa da verificare.
L'appartamento del piano di sotto dispone sicuramente di una canna fumaria interna con sbocco a tetto, forse utilizzata per un'altra fonte di calore. Improbabile che esista un'asseverazione, ma, anche se fosse, le distanze dallo scarico al piano sovrastante sono minime, si tratta di pochi decimetri. La situazione mi pare palesemente irregolare.

Considerato il danno che è non solo mio ma anche nei confronti del condominio e più in generale per la salute pubblica, vorrei capire se deve essere l'amministratore a richiedere l'intervento di Comune e ASL, oppure rischio di essere lasciato solo in un potenziale contenzioso con il vicino.
Grazie!
 

Albano50

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Essendo un condominio la verifica della regolarità dell'istallazione la dovrebbe gestire l'amministratore, a supporto delle tue tesi fai alcune foto che evidenzino la mancanza delle distanze.
Se l'amministratore resta inerte puoi procedere in autonomia. Se ritieni che il tubo caldaia del vicino non sia installato nel pieno rispetto delle distanze di sicurezza, è suo diritto contattare l'Azienda Sanitaria Locale o gli enti tecnici comunali predisposti a questo compito per effettuare dei controlli e delle valutazioni in merito e verificare che, effettivamente, non siano state rispettate le indicazioni di legge. Gli ispettori inviati dal comune o dalla ASL richiederanno la documentazione tecnica relativa all'installazione, come la dichiarazione di conformità dell'impianto a regola d'arte, l'asseverazione dell'impossibilità di scaricare a tetto i fumi ed i prodotti della combustione, e nel caso i cui la nuova caldaia sia stata installata nella regione Piemonte il codice impianto termico con il relativo libretto impianto di climatizzazione estiva ed invernale.Una volta riscontrate le regolarità o le irregolarità l'ispettore della provincia o l'ispettore asl prescrive l'impianto . In quel caso, il cittadino non a norma ha l'obbligo di rettificare la sua posizione entro un determinato periodo imposto dalla legge, oltre all'obbligo del pagamento di una sanzione amministrativa
 

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