ghiga64

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Agente Immobiliare
Buongiorno a tutti,
un proprietario, dopo aver accettato una proposta di acquisto con clausola sospensiva per mutuo (sospensiva x 30 gg), due settimane dopo decide di non voler più accettare la suddetta proposta, come ne esce? L'assegno di caparra ovviamente non é stato consegnato ma é depositato in agenzia. Mi spiego meglio, pare che un vicino gli offra di più (????) e quindi mi chiede se pagando una penale all'agenzia (ho un contratto in esclusiva in essere) all'acquirente basta dirgli... Scusa ci ho ripensato... Io gli ho risposto, ovviamente, ma vorrei le vostre esperienze, grazie.
 

ghiga64

Membro Attivo
Agente Immobiliare
... Infatti é quello che ho risposto al proprietario dato che non manca molto e così facciamo. Dato che é la prima volta che mi capita in tanti anni, legalmente se lui oggi volesse chiudere????
 

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
Io farei pagare la penale e la provvigione dell'acquirente al proprietario, restituirei la caparra all'acquirente e lo assisterei gratuitamente per cercare un altro appartamento.
 

ghiga64

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Agente Immobiliare
... In effetti possono esserci diverse strade, io avrei necessità di conoscere quella legale. Mi sembra che ab.qualcosa si sia espresso in tal senso....
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Durante la pendenza della condizione le parti sono tenute ad agire secondo buona fede, ma è un’enunciazione di principio a cui è difficile far seguire delle tutele.

Il proponente potrebbe chiedere l’esecuzione in forma specifica, ma non è molto realistico, specialmente se non ha certezze per il mutuo, e se la casa gli serve con una certa urgenza per necessità abitative.
Oppure potrebbe rinunciare alla condizione, se è più fiducioso sul mutuo e non vuole perdere l’affare; in questo modo la caparra sarebbe da versare, le provvigioni da pagare, e diventerebbe un normale rapporto contrattuale non condizionato.
Ma deve essere ben guidato.



È il problema dei contratti condizionati; non essendoci caparra, la parte che subisce il cambio di idea non ha molte armi per difendersi, a meno di spendere tempo e soldi per avvocati.
 

ghiga64

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Durante la pendenza della condizione le parti sono tenute ad agire secondo buona fede, ma è un’enunciazione di principio a cui è difficile far seguire delle tutele.

Il proponente potrebbe chiedere l’esecuzione in forma specifica, ma non è molto realistico, specialmente se non ha certezze per il mutuo, e se la casa gli serve con una certa urgenza per necessità abitative.
Oppure potrebbe rinunciare alla condizione, se è più fiducioso sul mutuo e non vuole perdere l’affare; in questo modo la caparra sarebbe da versare, le provvigioni da pagare, e diventerebbe un normale rapporto contrattuale non condizionato.
Ma deve essere ben guidato.



È il problema dei contratti condizionati; non essendoci caparra, la parte che subisce il cambio di idea non ha molte armi per difendersi, a meno di spendere tempo e soldi per avvocati.
 

ghiga64

Membro Attivo
Agente Immobiliare
... Quindi il proprietario potrebbe su due piedi decidere di interrompere tutto e il proponente dovrebbe subire la cosa?
 

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