stellina155

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Buongiorno, a febbraio il venditore ha accettato la mia proposta di acquisto che è stata vincolata all'ottenimento del mutuo (regolarmente ottenuto nei tempi) e all'ottenimento da parte della moglie del proprietario dell'autorizzazione a vendere, con data del rogito fissata entro il 31/05. La signora ha ottenuto la nomina di tutore solo a giugno e stanno ora (!!!) predisponendo le carte per la richiedere l'autorizzazione a vendere. Prima della scadenza del 31/05 ho richiesto una integrazione della proposta che però è arrivata solo nei primi giorni di giugno con una data diversa da quella concordata. Il venditore ha indicato come data ultima fine settembre ma io ho chiesto di anticipare i termini ai primi del mese (data ultima di validità dell'istruttoria della banca). Al momento la signora ha firmato l'integrazione della proposta ma io sto prendendo tempo perchè vorrei tirarmi indietro avendo dei seri dubbi sulle tempistiche di risoluzione (se non riusciamo a fissare il rogito per settembre per me si apre nuova istruttoria in banca con tassi notevolmente più elevati etc). Quale deve essere la procedura da seguire? devo mandare diffida e aspettare i 15 giorni? L'agenzia può pretendere da me il compenso anche se l'acquisto non si è concluso?
Grazie mille per le vostre preziose indicazioni
 

francesca63

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Prima della scadenza del 31/05 ho richiesto una integrazione della proposta che però è arrivata solo nei primi giorni di giugno con una data diversa da quella concordata.
Premetto, per usare i termini corretti e capirsi meglio, che quello che avete firmato, da quanto hai spiegato , è un normale contratto preliminare; tale contrattoconteneva due condizioni sospensive, che avrebbero dovuto avverarsi entro la data prevista per il rogito, non essendo previsti termini specifici precedenti per il loro avveramento.
Quindi, senza una proroga dei termini , firmata da entrambe le parti, attualmente c'è un contratto che non è mai divenuto efficace, per scadenza dei termini delle condizioni.
Se volete procedere nella compravendita, non serve "un'integrazione della proposta" , ma , appunto, una proroga dei termini contrattuali, per tenere in vita la condizione sospensiva relativa all'ok del giudice tutelare.
Senza quello, siete gia liberi reciprocamente.
Al momento la signora ha firmato l'integrazione della proposta ma io sto prendendo tempo perchè vorrei tirarmi indietro avendo dei seri dubbi sulle tempistiche di risoluzione
Non serve "tirarsi indietro", e non c'è nessuna "risoluzione" ( sempre basandosi sul tuo racconto, e sempre se le condizioni sono sospensive; anche se presumo che siano scritte in modo superficiale).
Quale deve essere la procedura da seguire? devo mandare diffida e aspettare i 15 giorni?
Devi semplicemente evitare di firmare la proroga dei termini.
Se invece vuoi proseguire, potresti proporre, a fronte della tua disponibilità ad attendere più del previsto, e degli eventuali costi aggiuntivi per il mutuo, che venga rivisto al ribasso il prezzo concordato.
L'agenzia può pretendere da me il compenso anche se l'acquisto non si è concluso?
Assolutamente no, se, come detto, c'è nel contratto preliminare la condizione sospensiva relativa all'ok del giudice tutelare.
Ma non perché l'acquisto non si è concluso, ma per il fatto che il vostro contratto non è divenuto efficace,e quindi il diritto alle provvigioni non è mai maturato.
Peraltro, l'agente avrebbe dovuto sapere che, se la signora non era ancora stata nominata come tutore , i tempi previsti mai sarebbero stati rispettati.
 

stellina155

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Premetto, per usare i termini corretti e capirsi meglio, che quello che avete firmato, da quanto hai spiegato , è un normale contratto preliminare; tale contrattoconteneva due condizioni sospensive, che avrebbero dovuto avverarsi entro la data prevista per il rogito, non essendo previsti termini specifici precedenti per il loro avveramento.
Quindi, senza una proroga dei termini , firmata da entrambe le parti, attualmente c'è un contratto che non è mai divenuto efficace, per scadenza dei termini delle condizioni.
Se volete procedere nella compravendita, non serve "un'integrazione della proposta" , ma , appunto, una proroga dei termini contrattuali, per tenere in vita la condizione sospensiva relativa all'ok del giudice tutelare.
Senza quello, siete gia liberi reciprocamente.

Non serve "tirarsi indietro", e non c'è nessuna "risoluzione" ( sempre basandosi sul tuo racconto, e sempre se le condizioni sono sospensive; anche se presumo che siano scritte in modo superficiale).

Devi semplicemente evitare di firmare la proroga dei termini.
Se invece vuoi proseguire, potresti proporre, a fronte della tua disponibilità ad attendere più del previsto, e degli eventuali costi aggiuntivi per il mutuo, che venga rivisto al ribasso il prezzo concordato.

Assolutamente no, se, come detto, c'è nel contratto preliminare la condizione sospensiva relativa all'ok del giudice tutelare.
Ma non perché l'acquisto non si è concluso, ma per il fatto che il vostro contratto non è divenuto efficace, e quindi il diritto alle provvigioni non è mai maturato.
Peraltro, l'agente avrebbe dovuto sapere che, se la signora non era ancora stata nominata come tutore , i tempi previsti mai sarebbero stati rispettati.
Grazie mille per le preziose indicazioni! Ti confermo che la proposta di acquisto firmata da entrambe le parti è "subordinata all'autorizzazione a vendere da parte del giudice tutelare" a favore della moglie del proprietario e "alla delibera bancaria per l'ottenimento del mutuo richiesto da parte acquirente" entro fine marzo (data rispettata da me acquirente). Sempre in base alla proposta originaria l'atto notarile doveva essere stipulato entro fine maggio. Il fatto che il venditore non voglia rivedere il prezzo concordato originariamente è uno dei motivi infatti per cui voglio recedere.
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Il fatto che il venditore non voglia rivedere il prezzo concordato originariamente è uno dei motivi infatti per cui voglio recedere.
Come detto non devi "recedere"; devi Semplicemente dire che non sei disponibile a prorogare il termine per la condizione sospensiva "ok del giudice", e che quindi ti riprendi l'assegno che hai eventualmente lasciato in deposito all'agente, e sei libera .
Nessuno ti può chiedere nulla.
 

stellina155

Membro Junior
Privato Cittadino
Come detto non devi "recedere"; devi Semplicemente dire che non sei disponibile a prorogare il termine per la condizione sospensiva "ok del giudice", e che quindi ti riprendi l'assegno che hai eventualmente lasciato in deposito all'agente, e sei libera .
Nessuno ti può chiedere nulla.
ok, secondo te perchè l'agente vuole informare a mezzo raccomandata il venditore (e avere suo ok) prima di farmi ritirare l'assegno? Per cercare di tenermi 'legata' e magari spingere il venditore ad abbassare il prezzo?
 

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