alessandra1964

Membro Attivo
Professionista
Salve, ho risposto ad un annuncio di pubblicità in cui si vendeva un piccolo bilocale indicando che del 1920 accatastato A/4, quindi abitativo. Ho visionato l'immobile e fatto proposta di acquisto e versato euro mille come caparra.
Il venditore ha accettato. Nella proposta di acquisto non abbiamo nominato la presenza o assenza di agibilità, ma solo che ci fossero la conformità urbanistica e catastale, fognaria e ho accettato che non ci fossero i certificati di corrispondenza impianti dato che era totalmente da ristrutturare.
Il geometra del venditore (suggerito dall'agenzia) ha presentato la relazione tecnica 2 giorni prima del rogito.
In tale relazione si attestava che l'immobile è ANTE 1936.
Sia il mio geometra che il notaio mi hanno fatto presente che in tale situazione non c'è l'agibilità e dato che sono solo 36 mq non si potrà ottenere neanche in futuro data l'esiguità della metratura.
Ho annullato l'atto e il mio legale mi ha detto che il venditore è inadempiente per cui posso richiedere la caparra da me versata, dato che io non potevo venire a conoscenza di tale carenza prima del rogito.
Il venditore non sembra disposto a restiturmela. Ovviamente il notaio mi presenterà la sua notula, dato che l'atto era già pronto ed anche il mio geometra, ha avuto il suo da fare , parlando col geometra del venditore e spiegandomi la situazione... Secondo voi chi ha ragione? Il legale sembra certo di poter chiedere il doppio caparra e le spese, a me basterebbero i miei mille..
grazie
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Salve, ho risposto ad un annuncio di pubblicità in cui si vendeva un piccolo bilocale indicando che del 1920 accatastato A/4, quindi abitativo. Ho visionato l'immobile e fatto proposta di acquisto e versato euro mille come caparra.
Il venditore ha accettato. Nella proposta di acquisto non abbiamo nominato la presenza o assenza di agibilità, ma solo che ci fossero la conformità urbanistica e catastale, fognaria e ho accettato che non ci fossero i certificati di corrispondenza impianti dato che era totalmente da ristrutturare.
Il geometra del venditore (suggerito dall'agenzia) ha presentato la relazione tecnica 2 giorni prima del rogito.
In tale relazione si attestava che l'immobile è ANTE 1936.
Sia il mio geometra che il notaio mi hanno fatto presente che in tale situazione non c'è l'agibilità e dato che sono solo 36 mq non si potrà ottenere neanche in futuro data l'esiguità della metratura.
Ho annullato l'atto e il mio legale mi ha detto che il venditore è inadempiente per cui posso richiedere la caparra da me versata, dato che io non potevo venire a conoscenza di tale carenza prima del rogito.
Il venditore non sembra disposto a restiturmela. Ovviamente il notaio mi presenterà la sua notula, dato che l'atto era già pronto ed anche il mio geometra, ha avuto il suo da fare , parlando col geometra del venditore e spiegandomi la situazione... Secondo voi chi ha ragione? Il legale sembra certo di poter chiedere il doppio caparra e le spese, a me basterebbero i miei mille..
grazie

Con due tecnici di mezzo (il tuo e quello del venditore) e due avvocati ( il tuo legale e il notaio) non si capisce dove stia il problema ne quale la motivazione, per non avanzare nell’acquisto.

Oltre al fatto che pagarli tutti quanti ti costera’ molto di più di mille euro.
Bei professionisti di parte.

Se sapevi fin da subito, che l’immobile era degli anni venti, Che sia del 34 o del 36 poco importa.
Essendo pubblico, Il venditore non poteva occultare o manomettere un tale dato.

Cosi’ come le caratteristiche dell’immobile.
Tali erano e tali rimangono.

Se avesse avuto i requisiti, per essere dotato del certificato, si sarebbe potuto riconformare anche fosse stato del 1880.

Probabilmente, si tratta di uno di quei fabbricati in zone centrali, presumibile pure che non costasse parecchio.

Su questa scorta, se il fabbricato e’ dichiarato residenziale, fossi in te poserei l’ascia di guerra, procedendo al rogito.

Va da se’, che un immobile che esisteva gia’ nel 1920, non poteva osservare le norme introdotte nel 1934, ne tantomeno quelle attuali del ventunesimo secolo, quando tutte queste non erano neppure state concepite.

Diglielo al tuo legale che vuole farti buttare via altri soldi.

La mancanza della dotazione del certificato di per se’ non inibisce una compravendita.
Semmai incide sulla sua commerciabilità e quindi sul prezzo.

Un telegrafo, concepito nel passato, non puo’ avere le stesse prestazioni di un moderno smartphone.
 
Ultima modifica:

Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
Concordo con PyerSilvio, non vedo dove stia il problema reale e concredo nella trattativa di cui hai scritto.

L'immobile è comunque vendibile e alienabile e sicuramente il prezzo pattuito sarà congruo per non dire esiguo.

Il venditore non ti ha occultato alcun dato e non è stato scorretto.

Semmai direi che il tuo avvocato non mi pare in vena di dispensare pareri molto sensati.

Fossi in te, chiamerei il notaio e fisserei la data per il rogito, senza perdere altro tempo con fisime mentali per problemi inesistenti e senza sperperare altri soldi per ricevere pareri fuori dal mondo.
 

elisabettam

Membro Senior
Agente Immobiliare
Con due tecnici di mezzo (il tuo e quello del venditore) e due avvocati ( il tuo legale e il notaio) non si capisce dove stia il problema ne quale la motivazione, per non avanzare nell’acquisto.

Oltre al fatto che pagarli tutti quanti ti costera’ molto di più di mille euro.
Bei professionisti di parte.

Se sapevi fin da subito, che l’immobile era degli anni venti, Che sia del 34 o del 36 poco importa.
Essendo pubblico, Il venditore non poteva occultare o manomettere un tale dato.

Cosi’ come le caratteristiche dell’immobile.
Tali erano e tali rimangono.

Se avesse avuto i requisiti, per essere dotato del certificato, si sarebbe potuto riconformare anche fosse stato del 1880.

Probabilmente, si tratta di uno di quei fabbricati in zone centrali, presumibile pure che non costasse parecchio.

Su questa scorta, se il fabbricato e’ dichiarato residenziale, fossi in te poserei l’ascia di guerra, procedendo al rogito.

Va da se’, che un immobile che esisteva gia’ nel 1920, non poteva osservare le norme introdotte nel 1934, ne tantomeno quelle attuali del ventunesimo secolo, quando tutte queste non erano neppure state concepite.

Diglielo al tuo legale che vuole farti buttare via altri soldi.

La mancanza della dotazione del certificato di per se’ non inibisce una compravendita.
Semmai incide sulla sua commerciabilità e quindi sul prezzo.

Un telegrafo, concepito nel passato, non puo’ avere le stesse prestazioni di un moderno smartphone.
Sei sicuro che non potrai ottenere l'agibilita ? Credevo che il limite fosse 28 mq
 

alessandra1964

Membro Attivo
Professionista
Salve, il limite per l'agibilità è 45mq ...dalla toponimastica risulta che l'immobile era presente nel 1936, ma non prima per cui per legge l'agibilità serve, così mi dicono il notaio e il mio geometra; non sono riusciti ad risalire ad alcuna data antecedente al 1936. La data indicata in pubblicità ossia il 1920 risulta essere stata messa a caso
 

Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
Salve, il limite per l'agibilità è 45mq ...dalla toponimastica risulta che l'immobile era presente nel 1936, ma non prima per cui per legge l'agibilità serve, così mi dicono il notaio e il mio geometra; non sono riusciti ad risalire ad alcuna data antecedente al 1936. La data indicata in pubblicità ossia il 1920 risulta essere stata messa a caso


Ma visto che sei super precisa e fiscale ed hai sguinzagliato un nuvolo di super esperti (avvocati, notaio, tecnici, esorcisti, veggenti e pure gli alieni) qualcuno di loro si è preso la briga di informarti che negli anni '20 e '30 le normative e le leggi erano molti diverse da oggi?

Qualcuno ti ha detto che nel frattempo c'è stata una guerra (che potrebbe aver distrutto documentazioni private e pubbliche) e che non solo sono cambiate leggi e normative ma il mondo intero?

Di questo passo non mi stupirei se saltasse fuori il "genio di turno" che chiederà la demolizione dei palazzi storici perchè sprovvisti di licenza edilizia, certificato di abitabilità o di agibilità.

Potremmo iniziare ad abbattere il colosseo, la torre di Pisa, palazzo Pitti, palazzo Ducale (tanto per fare qualche esempio); che ne dite? Ho avuto una buona idea?
Sono diventato un genio anch'io?
:risata: :risata: :risata:
 
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