Diablix

Membro Junior
Privato Cittadino
Buongiorno,

Ho di recente acquistato un appartamento in edificio storico di inizio 900, di cui stiamo ultimando ora i lavori di ristrutturazione.
Il vecchio bagno aveva una conformazione strana, con un muretto alto circa 1,2m appoggiato al muro che funge da divisorio con la vicina (immaginatevi un muro dritto che, a 1,2m da terra, ha una sporgenza di 10 cm). Demolendo abbiamo scoperto il motivo: si trattava di un lavoro maldestro fatto negli anni 80 per permettere il passaggio degli scarichi della cucina. Purtroppo questo muro era fatto male e, demolendo questo ha causato un foro nel muro divisorio che era di soli 6 cm. Abbiamo prontamente provveduto a far riparare il buco e assicurato la vicina che imbiancheremo a nostre spese l'intera parete non appena termineremo i nostri lavori.

Purtroppo ora sorge il problema: completata l'opera di demolizione, abbiamo notato che il proprietario precedente dell'appartamento confinante (l'attuale vicina ha comprato l'appartamento già ristrutturato) aveva sfruttato l'intera larghezza del muro per realizzarvi il proprio impianto elettrico, tant'è che una sua scatola di derivazione elettrica confinava nel nostro appartamento.

Facendo una breve ricerca su internet e consigliati dall'impresa edile, la nostra proposta è stata quella di costruire un tramezzo in cartongesso di 10 cm, che facesse da isolante acustico e permettesse a noi di far passare impianto elettrico e scarichi, dividendo la spesa. La risposta della vicina è stato un piccato no, perchè con una semplice rasatura a gesso avremmo nascosto la scatola di derivazione e quindi la cosa non ci procurava danno alcuno.

A me risulta, invece, che essendo un muro in comproprietà e avendo invaso il muro in tutta la sua larghezza, ciò mi impedirebbe di conseguire un lavoro equivalente al suo (ovvero tracciarvi il mio impianto elettrico), pertanto sarei autorizzato a farle rimuovere l'impianto o a chiedere un indennizzo (che sarebbe l'intera spesa per la realizzazione della controparete, non solo metà).
Me lo confermate? Sapreste darmi dei riferimenti di legge da poter inoltrare alla vicina? (Io una ricerca e dei primi riferimenti li ho trovati, ma chiedo a voi per avere conferma e nella speranza di trovare qualcosa di inoppugnabile)

Grazie mille,
Alessandro
 

Diablix

Membro Junior
Privato Cittadino
Scusate per il doppio post, ma non mi lascia modificare. Volevo aggiungere due cose, nel caso potessero essere rilevanti:
  • Per questioni di tempistiche, abbiamo già provveduto a realizzare la controparete divisoria: era l'unico modo (oltre ad abbattere il muro e rifarlo) per poter realizzare l'appartamento secondo progetto originale. Abbiamo valutato alternative, ma non ci piacevano a sufficienza. In linea teorica sarebbe stato meglio aspettare ed eventualmente aprire un contenzioso, ma questo avrebbe allungato le tempistiche a dismisura e ritardato di diversi mesi l'ingresso: considerando comunque il costo relativamente ridotto, le spese per l'affitto extra avrebbero superato l'indennizzo..
  • Quello che più mi infastidisce è che si tratta di due appartamenti di dimensioni contenute, bilocali di all'incirca 50 mq. Ridurre la profondità della stanza di 10 cm su una parete lunga 5 metri è comunque una perdita di superficie calpestabile non indifferente, se consideriamo che la stanza invece di essere lunga 3,1m è diventata lunga 3m. C'è possibilità di fare pesare questa perdita di superficie usufruibile?
 

wiwaxia

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Muri di confine negli apppartamentu e per la loro profondita sono al 50%. Quindi puoi tagliare e togliare tutto quello che eccede nella tua proprietà. Pero un brutto accordo e meglio di una buona lite ;)
 

Diablix

Membro Junior
Privato Cittadino
Anche io "per sentito dire" sapevo di questa cosa del 50% di profondità, ma non ho trovato nulla di ufficiale che lo affermi. La mia paura è che sia una errata convinzione dovuta alla modalità di calcolo della superficie commerciale lorda, mentre la legge credo dica semplicemente che è di comproprietà.
Sperando di sbagliarmi, sapresti darmi qualche riferimento di legge che lo specifichi? Te lo chiedo perché noi abbiamo provato in tutti i modi ad accordarci in maniera "pacifica", ma la vicina continua a dirci che si tratta di una pura invenzione nostra e che vorrebbe vedere "queste fantomatiche leggi" che dicono che lei non può invadere la nostra metà del muro senza il nostro consenso.

Ora, aldilà del fatto che mi sembra come minimo una regola di buon senso e di buon vicinato, avrei il piacere di riuscire a dimostrarle che abbiamo anche la legge dalla nostra parte, oltre che il buon senso. Ma vorrei evitare di andare da un avvocato, visto che vorremmo evitare di presentarci al condominio come quelli che appena arrivati han fatto causa....
 

giovanniEDC

Membro Attivo
Agente Immobiliare
io invece temo che, benchè la porzione di divisorio sia effettivamente di vostra proprietà, l'impiantistica di terzi ospitata nel muro stesso costituisca una servitù passiva non apparente che molto probabilmente nel rogito avete accettato di ospitare. (quella formula di rito per cui acquistate "con ogni servitù attiva e passiva, apparente e non apparente).
 

Diablix

Membro Junior
Privato Cittadino
Nel rogito non vedo riferimento alcuno a servitù varie. Nell'atto di compravendita depositato dal notaio leggo questa formula:
"La vendita avviene a corpo e non a misura e comprende tutti i connessi diritti, accessori, accessioni e pertinenze nonchè la proporzionale quota di comproprietà sugli enti e spazi comuni del fabbricato di cui gli immobili in contratto costituiscono porzione."

Lungi da me pretendere di essere un esperto, ma non essendo mai citata la parola servitù (ho anche copia digitale, ho proprio fatto una ricerca al computer) ed essendo quella qui riportata la formula che più si avvicina non vedo come possa aver accettato l'impianto elettrico del vicino...
 

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