Maurizio Zucchetti

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SOS: a rischio i parchi dell’Appia Antica e di Veio. Sigilli a un residence di Anzio.
Sono circa 3.800 gli abusi edilizi compiuti nella Capitale nel 2008. Oltre un centinaio al giorno, consumati – spiega Massimo Miglio, ex capo dell’ufficio comunale contro gli abusi edilizi di Roma (oggi diretto da Antonio Di Maggio) - soprattutto “nei parchi e nelle aree sottoposte al vincolo ambientale”. Marsigliana, Appia Antica, Parco di Veio: villette “acquisite a pochi soldi ed edificate praticamente ex novo”.
«Un abusivismo di tipo speculativo - spiega l’ex “sceriffo” Miglio - e non più dettato dalla necessità». In attesa dei dati del 2009, le ultime statistiche confermano, comunque, un calo costante degli abusi edilizi negli ultimi anni. Dai 5.898 del 2004 fino ai 4.047 del 2007, passando per cifre via via decrescenti: 4.442 (2005) e 4.352 (2006). «Un boom, quello del 2004 – precisa Miglio - che si spiega con gli effetti del condono edilizio, la legge 326 del 2003. Ma le cifre, anche quelle odierne, sono comunque altissime e pongono Roma ai primi posti in Italia per gli abusi edilizi». Dei 4.047 abusi totali del 2007, sono stati 2.245 quelli definiti (ossia abusi per i quali sono state emesse le ordinanze di demolizione), mentre 1.802 sono ancora da definire. Nel panorama regionale è Latina a porsi subito alle spalle della Capitale. Dai 2.296 abusi del 2004 si è passati ai 938 del 2007. Seguono Frosinone (622), Viterbo (263) e Rieti (184). Ieri, intanto, la finanza ha sequestrato una struttura abusiva e una stradina sul lungomare di Anzio. I sigilli sono scattati in un cantiere dello stabilimento balneare “T Village”. La struttura (di 2.700 metri cubi) era in via di ristrutturazione, ma non era stata rilasciata alcuna autorizzazione per effettuare i lavori. Inoltre – secondo quanto si è appreso – la struttura violava le norme sui rischi idrogeologici in quanto collocata su un terreno pericoloso. La strada, invece, era ricavata su un costone di roccia argillosa e, così come la struttura in muratura, era posizionata in un area sottoposta a vincolo paesaggistico. I militari della finanza non hanno escluso il rischio frane. Lo stabilimento balneare fornisce anche un servizio residence, che sorge a pochi metri dalla spiaggia ed un ristorante fronte mare.
L’ennesima struttura sequestrata che si aggiunge ai numeri divulgati nell’ultimo dossier sulle ecomafie di Legambiente. Che nella parte relativa al “ciclo del cemento” recita testualmente: “cemento illegale ed abusivismo hanno trovato nel Lazio radici ben salde”. I reati - si legge nel dossier - sono aumentati del 17% rispetto al 2007, quando ne furono registrati 661 su un totale di 7.978, per una percentuale dell’8.3%. Nel 2008 tale percentuale è salita al 10.3% (774 infrazioni accertate) e il Lazio si colloca alle spalle delle due più grandi realtà ad infiltrazione mafiose del Paese (Campania e Calabria) e precede Sicilia (724) e Puglia (567). (DNews 12 maggio 2009)

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