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Se anche Equitalia bara sui conti. Cartelle pazze e strane moltiplicazioni


In Italia esiste la responsabilità solidale per alcuni tributi.
Un termine burocratico per dire che, in alcune circostanze, tipicamente negli acquisti immobiliari, se una parte non paga l’imposta di registro la controparte è solidalmente responsabile, per cui il fisco si rivolge alla controparte per riscuotere l’imposta che ritiene di dover incassare; se la controparte, poi, vorrà, potrà rivalersi con i tempi celeri della giustizia italiana, nei confronti dell’effettivo debitore.

Già questo preambolo dovrebbe essere sufficiente per evidenziare che qualcosa nel sistema non funziona proprio correttamente.
Ma, come purtroppo spesso accade, non c’è mai fine al peggio.

Così l’Agenzia delle Entrate ritiene di dover incassare poco più di 100.000 euro a seguito di una transazione avvenuta tra tre soggetti, e quindi incarica Equitalia di riscuotere i 100.000 euro; da chi non importa, basta portarli a casa.
Equitalia emette tre cartelle esattoriali di 107.739,67 euro cadauna.

Ma, contrariamente a quanto avveniva in passato, non emette una cartella nei confronti di tre soggetti diversi, ma tre distinte cartelle esattoriali.
Non è una differenza da poco, perché una cartella nei confronti di tre soggetti può essere sanata da uno dei tre sollevando gli altri dall’obbligo, mentre tre cartelle autonome non possono essere sanate se non da tutti e tre i contribuenti contemporaneamente.

E così, come per magia, anziché vantare crediti per poco più di 100.000 euro, Equitalia improvvisamente vanta crediti per oltre 300.000 euro! Società di revisione e Collegio sindacale, a questo punto, dovrebbero verificare molto attentamente le procedure di formazione del bilancio di Equitalia…


Un altro dettaglio: per poter andare davanti al giudice si deve comunque pagare, e i 107mila euro vengono pagati, viene segnalato l’errore a Equitalia, e poi si attende il giudizio e… i contribuenti vincono! Quindi i 100.000 euro non erano dovuti ma intanto sono stati pagati.
Il giudice intima la restituzione immediata dei 107mila euro, ma Equitalia, anziché restituire quanto riscosso, invia un sollecito di pagamento a uno dei tre soggetti…
Non si sa se sia un caso anomalo, ce lo si augura, ma il dubbio che non si tratti di un caso isolato è forte.
Intanto è stata inviata una segnalazione alla Procura della Repubblica di Milano perché accerti se si è trattato di uno sfortunato caso o se vi siano altri casi analoghi.
Guido Beltrame
4/2/2013
affaritaliani.libero.it Vai all'articolo - SI Sistema Italia
 

slucidi

Membro Ordinario
A conferma di quanto hai scritto.... ho potuto constatare l'opportuna decisione di un notaio consapevole di questi rischi.
Il caso: vendita di un immobile prima casa e acquisto di un altra prima casa in un'altro stato della UE.
Il notaio di Roma, a tutela delle parti (e della sua responsabilità) ha chiesto alla parte venditrice di lasciare un deposito presso lo studio notarile, calcolando una somma pari alla tassazione ordinaria - il deposito potrà essere sciolto solo quando il cliente fornirà una documentazione del nuovo acquisto (entro 12 mesi per rientrare nell'agevolazione 1° casa).
 

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