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“Tagliare le unghie al mostro Equitalia” è stato uno degli slogan più incisivi della scorsa campagna elettorale, che ha trovato terreno fertile in una cittadinanza sempre più vessata dalle cartelle esattoriali. Pochi mesi dopo, l’attuale Governo, con il Decreto del Fare, ha scelto di disporre importanti misure per rilanciare l’economia, evitare il pignoramento dei beni degli imprenditori in difficoltà e porre un freno alle prerogative di Equitalia, incaricata della riscossione dei tributi.
Fu proprio il presidente del Consiglio, Enrico Letta, durante la conferenza stampa di presentazione del decreto, a voler evidenziare le norme relative ad Equitalia, dichiarando:

Confermiamo una lotta senza quartiere all’evasione fiscale, senza però un atteggiamento punitivo. Puntiamo ad un fisco “amico”, soprattutto nei confronti di chi ha difficoltà.

Nel decreto, infatti, è anche stabilito che, nel caso in cui il debitore si trovi, per ragioni estranee alla propria volontà, in una comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla crisi economica, il numero di rate mensili possa essere elevato fino a un massimo di 120. In questo modo viene offerta la possibilità di mettersi in regola con le cartelle di pagamento non più in 6, ma in 10 anni, prevedendo inoltre che il piano di rateizzazione possa avere importi più bassi all’inizio e via via crescenti .


Niente decreto attuativo, niente ampliamento rateizzazione

Un importante dispositivo per dare sollievo ai tanti cittadini strozzati da Equitalia, quindi. Peccato che, ad oggi, manchi ancora l’apposito decreto attuativo del ministero dell’Economia e delle finanze, che avrebbe dovuto essere emanato entro 30 giorni dalla legge di conversione del decreto legge 69/13. Parliamo – purtroppo - di un atto indispensabile per rendere operativa la possibilità di ampliare il numero delle rate. Evidentemente, la strategia del rinvio che sta tristemente caratterizzando questo Esecutivo, non viene meno neanche davanti ai casi di suicidio, aggressione, e pacchi bomba che hanno visto Equitalia tristemente protagonista.


Altre disposizioni nel Decreto del Fare

Il decreto del Fare prevede anche che gli imprenditori in difficoltà potranno evitare il pignoramento dei beni se dimostreranno che i suddetti beni, compreso anche il blocco dei veicoli strumentali, siano necessari per espletare l’attività imprenditoriale o professionale. Fattore cruciale anche l’impignorabilità da parte di Equitalia della prima casa, se è l’unico immobile di proprietà del contribuente, e non è di lusso.


Breve storia di Equitalia

Com’è noto, parliamo di una società pubblica italiana al 51% di proprietà dell’Agenzia delle Entrate e al 49% di proprietà dell’INPS, incaricata della riscossione dei tributi su tutto il territorio nazionale, fatta eccezione per la Sicilia. La riforma della riscossione è avvenuta con l’art 3 del dl n. 203 del 2005, convertito nella legge n. 248 del 2 dicembre 2005. Prima della sua costituzione, la riscossione era affidata in concessione ai privati. Il suo operato è stato da subito oggetto di forti critiche, sia per la facilità con la quale ricorre ai pignoramenti dei beni anche a fronte di debiti modesti, sia perché mentre gli enti pubblici pretendono pagamenti immediati, la Pubblica Amministrazione è lentissima nel pagare i privati.

di Valentina Brazioli


27/9/2013

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ludovica83

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Giusto perché c'era un minimo di ripresa... ma era previsto anche questo :innocente:
Cosa dicevo a giugno... il crack a settembre... beh il 28...:confuso: (che strano numero...:rabbia:) ed è arrivato...

Ogni tanto avere torto non è poi un male :pollice_verso::pollice_verso::pollice_verso:
 

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