maria piconi

Membro Junior
Privato Cittadino
io ho inviato questa e- mail al messaggero
Buona sera
mi chiamo Maria Piconi e scrivo per denunciare ancora una volta la carenza di attenzione che l’istituzione ha verso i cittadini onesti e rispettosi delle leggi che si trovano invischiati loro malgrado in situazioni poco piacevoli dovute all'incuria di chi avrebbe dovuto vigilare e far rispettare le normative che esistono……..
Il 70% del mercato immobiliare è fermo grazie alla sentenza della cassazione N. 18135 del 16\09\2015.
Questa sentenza infatti ha inteso riordinare la materia inerente i vincoli relativi al prezzo massimo di cessione, che per la Corte sono rimovibili a tre condizioni (recepite dalla delibera capitolina):
1.che siano decorsi 5 anni dal primo trasferimento;
2.che ci sia la richiesta del singolo proprietario;
3.che sia versata la percentuale spettante al Comune, calcolata in base a parametri legali.

Il 17 dicembre 2015 il Commissario Straordinario di Roma Capitale, il dottor Francesco Paolo Tronca, con i poteri dell’Assemblea Capitolina, ha deliberato riguardo l’eliminazione dei vincoli sul prezzo massimo di cessione relativo agli immobili realizzati in edilizia agevolata su aree P.E.E.P., convenzionate ai sensi dell’articolo 35 della Legge 865/71. Il testo contiene anche l’allegato A, vale a dire la domanda da presentare a Roma Capitale per affrancarsi dal diritto.
Chi aveva necessità di chiarire e svincolare la propria abitazione da qualsivoglia vincolo ha presentato domanda di affrancazionesperando cosi di risolvere in breve l’intoppo spesso non voluto dal proprietario ne tanto meno dall’acquirente.
Purtroppo non è stato così la delibera andava rivisitata e sono circa 5 mesi che è ferma sul tavolo di Tronca che non si decide a firmare.
Nel frattempo pero gli impiegati hanno continuato a lavorare, tutto è pronto manca la firma di TRONCA e i “poveretti” rischiano di finire in tribunale e perdere soldi.
Chiedo a voi cortesemente di aiutarci, siamo in tanti, parliamo di questo fatto.
Faccio una precisazione le casse del comune sono vuote potrebbero riempirle un po’ che ne dice visto che l’affrancazione per alcuni sarà un vero salasso?
Grazie per l'attenzione mostrata,
 
A

Andrea Fiocco

Ospite
Anch'io ho inviato al Messaggero questa email:

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l 16 settembre 2015, la Suprema Corte di Cassazione ha emesso una sentenza aberrante: gli immobili costruiti su terreni che beneficiano della legge 167/62 devono essere venduti a prezzo di cessione e non a prezzo di libero mercato. Sentenza Cassazione n. 18135 del 16/09/2015.
I giudici di legittimità, a Sezioni Unite, nella sentenza in esame si sono pronunciati sulla problematica dell’estensione del vincolo del prezzo massimo di cessione dell’immobile costruito in regime di edilizia agevolata anche ai successivi sub-acquirenti e non solo al concessionario

I giudici di legittimità rilevano, al fine della soluzione del caso in esame, l'applicazione dell'’art. 31 comma 49 bis della legge n.448 del 1998 così come introdotto dal d.l. n.70 del 2011, da cui si deduce che, la possibilità di rimuovere i vincoli relativi alla determinazione del prezzo massimo di cessione in una convenzione P.E.E.P. ( programmi di edilizia economica e popolare) è subordinata a tre presupposti:
1) che siano decorsi almeno 5 anni dal primo trasferimento;
2) vi sia la richiesta del singolo proprietario;
3) la determinazione della percentuale del corrispettivo sia calcolata in base a parametri legali da parte del Comune.

Dal testo del comma 49 bis emerge con chiarezza che, il vincolo non è soppresso automaticamente a seguito del venir meno del divieto di alienare ma, in assenza di convenzione ad hoc, il bene, ovvero la casa sottoposta a vincolo, segue nei successivi passaggi a titolo di onere reale con efficacia indefinita, e quindi il vincolo è opponibile anche ai sub-acquirenti.

Dalla data di sentenza della Cassazione, la situazione delle vendite immobiliari a Roma è totalmente ferma. Ci sono migliaia di famiglie romane nel totale panico: devono vendere e/o comprare casa, ma non possono rogitare perché i Notai a Roma non stipulano atti di compravendita di case.

Il prefetto Tronca in data 17 dicembre 2015, ha emesso una delibera – come già avvenuto in moltissimi Comuni in Italia, tranne che a Roma – per la rimozione dei vincoli dei prezzi massimi di cessione: Delibera n. 33 del 17/12/2015 (Protocollo RC n. 28973/15) avente per oggetto “Eliminazione dei vincoli relativi al prezzo massimo di cessione già gravanti sugli alloggi realizzati in aree P.E.E.P., convenzionate ai sensi dell'art. 35, legge n. 865/1971. Approvazione dello Schema di Convenzione integrativa per l'affrancamento dai vincoli ai sensi dell'art. 5, comma 3 bis del D.L. n. 70 del 13 maggio 2011, convertito in legge 12 luglio 2011, n. 106”.

Migliaia di famiglie a Roma, sono in attesa di una seconda delibera che fissi, per ogni singolo piano di zona, il costo di un metro³ di superficie, per le affrancazioni dei prezzi massimi di cessione. Questa seconda delibera, renderà immediatamente operativa la prima delibera e consentirà all'Amministrazione Comunale, la lavorazione delle innumerevoli domande per la rimozione dei vincoli convenzionali attualmente ferme. Inoltre, consentirà all'Amministrazione Comunale di incassare milioni di euro.

In data 4 febbraio 2016, al competente ufficio dell'urbanistica, le domande erano 1284.

Se facciamo una media di 2.500 euro a famiglia, e la moltiplichiamo per 1284, viene fuori una somma di 3.210.000,00 euro.
Da informazioni ho saputo che Tronca non vuole firmare: Perché? Quali interessi ci sono sotto?
Migliaia di famiglie romane sono rovinate grazie ad una sentenza disgraziata emessa da una giustizia di ****a.
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l 16 settembre 2015, la Suprema Corte di Cassazione ha emesso una sentenza aberrante: gli immobili costruiti su terreni che beneficiano della legge 167/62 devono essere venduti a prezzo di cessione e non a prezzo di libero mercato. Sentenza Cassazione n. 18135 del 16/09/2015.
I giudici di legittimità, a Sezioni Unite, nella sentenza in esame si sono pronunciati sulla problematica dell’estensione del vincolo del prezzo massimo di cessione dell’immobile costruito in regime di edilizia agevolata anche ai successivi sub-acquirenti e non solo al concessionario

I giudici di legittimità rilevano, al fine della soluzione del caso in esame, l'applicazione dell'’art. 31 comma 49 bis della legge n.448 del 1998 così come introdotto dal d.l. n.70 del 2011, da cui si deduce che, la possibilità di rimuovere i vincoli relativi alla determinazione del prezzo massimo di cessione in una convenzione P.E.E.P. ( programmi di edilizia economica e popolare) è subordinata a tre presupposti:
1) che siano decorsi almeno 5 anni dal primo trasferimento;
2) vi sia la richiesta del singolo proprietario;
3) la determinazione della percentuale del corrispettivo sia calcolata in base a parametri legali da parte del Comune.

Dal testo del comma 49 bis emerge con chiarezza che, il vincolo non è soppresso automaticamente a seguito del venir meno del divieto di alienare ma, in assenza di convenzione ad hoc, il bene, ovvero la casa sottoposta a vincolo, segue nei successivi passaggi a titolo di onere reale con efficacia indefinita, e quindi il vincolo è opponibile anche ai sub-acquirenti.

Dalla data di sentenza della Cassazione, la situazione delle vendite immobiliari a Roma è totalmente ferma. Ci sono migliaia di famiglie romane nel totale panico: devono vendere e/o comprare casa, ma non possono rogitare perché i Notai a Roma non stipulano atti di compravendita di case.

Il prefetto Tronca in data 17 dicembre 2015, ha emesso una delibera – come già avvenuto in moltissimi Comuni in Italia, tranne che a Roma – per la rimozione dei vincoli dei prezzi massimi di cessione: Delibera n. 33 del 17/12/2015 (Protocollo RC n. 28973/15) avente per oggetto “Eliminazione dei vincoli relativi al prezzo massimo di cessione già gravanti sugli alloggi realizzati in aree P.E.E.P., convenzionate ai sensi dell'art. 35, legge n. 865/1971. Approvazione dello Schema di Convenzione integrativa per l'affrancamento dai vincoli ai sensi dell'art. 5, comma 3 bis del D.L. n. 70 del 13 maggio 2011, convertito in legge 12 luglio 2011, n. 106”.

Migliaia di famiglie a Roma, sono in attesa di una seconda delibera che fissi, per ogni singolo piano di zona, il costo di un metro³ di superficie, per le affrancazioni dei prezzi massimi di cessione. Questa seconda delibera, renderà immediatamente operativa la prima delibera e consentirà all'Amministrazione Comunale, la lavorazione delle innumerevoli domande per la rimozione dei vincoli convenzionali attualmente ferme. Inoltre, consentirà all'Amministrazione Comunale di incassare milioni di euro.

In data 4 febbraio 2016, al competente ufficio dell'urbanistica, le domande erano 1284.

Se facciamo una media di 2.500 euro a famiglia, e la moltiplichiamo per 1284, viene fuori una somma di 3.210.000,00 euro.
Da informazioni ho saputo che Tronca non vuole firmare: Perché? Quali interessi ci sono sotto?
Migliaia di famiglie romane sono rovinate grazie ad una sentenza disgraziata emessa da una giustizia di ****a.
 
A

Andrea Fiocco

Ospite
Inoltre ho mandato la STESSA email anche al Gabibbo - gabibbo@mediaset.it

Il 16 settembre 2015, la Suprema Corte di Cassazione ha emesso una sentenza aberrante: gli immobili costruiti su terreni che beneficiano della legge 167/62 devono essere venduti a prezzo di cessione e non a prezzo di libero mercato. Sentenza Cassazione n. 18135 del 16/09/2015.
I giudici di legittimità, a Sezioni Unite, nella sentenza in esame si sono pronunciati sulla problematica dell’estensione del vincolo del prezzo massimo di cessione dell’immobile costruito in regime di edilizia agevolata anche ai successivi sub-acquirenti e non solo al concessionario

I giudici di legittimità rilevano, al fine della soluzione del caso in esame, l'applicazione dell'’art. 31 comma 49 bis della legge n.448 del 1998 così come introdotto dal d.l. n.70 del 2011, da cui si deduce che, la possibilità di rimuovere i vincoli relativi alla determinazione del prezzo massimo di cessione in una convenzione P.E.E.P. ( programmi di edilizia economica e popolare) è subordinata a tre presupposti:
1) che siano decorsi almeno 5 anni dal primo trasferimento;
2) vi sia la richiesta del singolo proprietario;
3) la determinazione della percentuale del corrispettivo sia calcolata in base a parametri legali da parte del Comune.

Dal testo del comma 49 bis emerge con chiarezza che, il vincolo non è soppresso automaticamente a seguito del venir meno del divieto di alienare ma, in assenza di convenzione ad hoc, il bene, ovvero la casa sottoposta a vincolo, segue nei successivi passaggi a titolo di onere reale con efficacia indefinita, e quindi il vincolo è opponibile anche ai sub-acquirenti.

Dalla data di sentenza della Cassazione, la situazione delle vendite immobiliari a Roma è totalmente ferma. Ci sono migliaia di famiglie romane nel totale panico: devono vendere e/o comprare casa, ma non possono rogitare perché i Notai a Roma non stipulano atti di compravendita di case.

Il prefetto Tronca in data 17 dicembre 2015, ha emesso una delibera – come già avvenuto in moltissimi Comuni in Italia, tranne che a Roma – per la rimozione dei vincoli dei prezzi massimi di cessione: Delibera n. 33 del 17/12/2015 (Protocollo RC n. 28973/15) avente per oggetto “Eliminazione dei vincoli relativi al prezzo massimo di cessione già gravanti sugli alloggi realizzati in aree P.E.E.P., convenzionate ai sensi dell'art. 35, legge n. 865/1971. Approvazione dello Schema di Convenzione integrativa per l'affrancamento dai vincoli ai sensi dell'art. 5, comma 3 bis del D.L. n. 70 del 13 maggio 2011, convertito in legge 12 luglio 2011, n. 106”.

Migliaia di famiglie a Roma, sono in attesa di una seconda delibera che fissi, per ogni singolo piano di zona, il costo di un metro³ di superficie, per le affrancazioni dei prezzi massimi di cessione. Questa seconda delibera, renderà immediatamente operativa la prima delibera e consentirà all'Amministrazione Comunale, la lavorazione delle innumerevoli domande per la rimozione dei vincoli convenzionali attualmente ferme. Inoltre, consentirà all'Amministrazione Comunale di incassare milioni di euro.
In data 4 febbraio 2016, al competente ufficio dell'urbanistica, le domande erano 1284.
Se facciamo una media di 2.500 euro a famiglia, e la moltiplichiamo per 1284, viene fuori una somma di 3.210.000,00 euro.
Da informazioni ho saputo che Tronca non vuole firmare: Perché? Quali interessi ci sono sotto?
Migliaia di famiglie romane sono rovinate grazie ad una sentenza disgraziata emessa da una giustizia “ingiusta”.
 
A

Andrea Fiocco

Ospite
La stessa email l'ho inviata anche alla redazione de IL FATTO QUOTIDIANO:

Il 16 settembre 2015, la Suprema Corte di Cassazione ha emesso una sentenza aberrante: gli immobili costruiti su terreni che beneficiano della legge 167/62 devono essere venduti a prezzo di cessione e non a prezzo di libero mercato. Sentenza Cassazione n. 18135 del 16/09/2015.
I giudici di legittimità, a Sezioni Unite, nella sentenza in esame si sono pronunciati sulla problematica dell’estensione del vincolo del prezzo massimo di cessione dell’immobile costruito in regime di edilizia agevolata anche ai successivi sub-acquirenti e non solo al concessionario

I giudici di legittimità rilevano, al fine della soluzione del caso in esame, l'applicazione dell'’art. 31 comma 49 bis della legge n.448 del 1998 così come introdotto dal d.l. n.70 del 2011, da cui si deduce che, la possibilità di rimuovere i vincoli relativi alla determinazione del prezzo massimo di cessione in una convenzione P.E.E.P. ( programmi di edilizia economica e popolare) è subordinata a tre presupposti:
1) che siano decorsi almeno 5 anni dal primo trasferimento;
2) vi sia la richiesta del singolo proprietario;
3) la determinazione della percentuale del corrispettivo sia calcolata in base a parametri legali da parte del Comune.

Dal testo del comma 49 bis emerge con chiarezza che, il vincolo non è soppresso automaticamente a seguito del venir meno del divieto di alienare ma, in assenza di convenzione ad hoc, il bene, ovvero la casa sottoposta a vincolo, segue nei successivi passaggi a titolo di onere reale con efficacia indefinita, e quindi il vincolo è opponibile anche ai sub-acquirenti.

Dalla data di sentenza della Cassazione, la situazione delle vendite immobiliari a Roma è totalmente ferma. Ci sono migliaia di famiglie romane nel totale panico: devono vendere e/o comprare casa, ma non possono rogitare perché i Notai a Roma non stipulano atti di compravendita di case.

Il prefetto Tronca in data 17 dicembre 2015, ha emesso una delibera – come già avvenuto in moltissimi Comuni in Italia, tranne che a Roma – per la rimozione dei vincoli dei prezzi massimi di cessione: Delibera n. 33 del 17/12/2015 (Protocollo RC n. 28973/15) avente per oggetto “Eliminazione dei vincoli relativi al prezzo massimo di cessione già gravanti sugli alloggi realizzati in aree P.E.E.P., convenzionate ai sensi dell'art. 35, legge n. 865/1971. Approvazione dello Schema di Convenzione integrativa per l'affrancamento dai vincoli ai sensi dell'art. 5, comma 3 bis del D.L. n. 70 del 13 maggio 2011, convertito in legge 12 luglio 2011, n. 106”.

Migliaia di famiglie a Roma, sono in attesa di una seconda delibera che fissi, per ogni singolo piano di zona, il costo di un metro³ di superficie, per le affrancazioni dei prezzi massimi di cessione. Questa seconda delibera, renderà immediatamente operativa la prima delibera e consentirà all'Amministrazione Comunale, la lavorazione delle innumerevoli domande per la rimozione dei vincoli convenzionali attualmente ferme. Inoltre, consentirà all'Amministrazione Comunale di incassare milioni di euro.
In data 4 febbraio 2016, al competente ufficio dell'urbanistica, le domande erano 1284.
Se facciamo una media di 2.500 euro a famiglia, e la moltiplichiamo per 1284, viene fuori una somma di 3.210.000,00 euro.
Da informazioni ho saputo che Tronca non vuole firmare: Perché? Quali interessi ci sono sotto?
Migliaia di famiglie romane sono rovinate grazie ad una sentenza disgraziata emessa da una giustizia “ingiusta”.
 
A

Andrea Fiocco

Ospite
IO ho fatto la mia parte: ho inviato una email a:
- alla redazione de "IL MESSAGGERO";
- alla redazione del "IL GABIBBO" a Mediaset;
- alla redazione de "IL FATTO QUOTIDIANO".

Se poi qualcuno conosce politici, va bene anche scrivere a politici: l'importante è risolvere i nostri problemi. E non facciamoci scrupoli. L'importante è risolvere i problemi.

A mio giudizio, la delibera di Tronca non arriverà. Hanno paura al Dipartimento di incorrere in una delibera che possa essere impugnata dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale. Ci sono interessi contrastanti. Ci sono associazioni che si muovono contro i nostri interessi. Ci sono associazioni che non vogliono la rimozione dei vincoli. Sappiatelo una volta per tutti.
Solo una svolta "politica" presso la nuova amministrazione potrà sboccare il tutto. A mio giudizio, dobbiamo arrenderci, attendere ancora e per molto.
 

Vincenzog

Membro Junior
Privato Cittadino
IO ho fatto la mia parte: ho inviato una email a:
- alla redazione de "IL MESSAGGERO";
- alla redazione del "IL GABIBBO" a Mediaset;
- alla redazione de "IL FATTO QUOTIDIANO".

Se poi qualcuno conosce politici, va bene anche scrivere a politici: l'importante è risolvere i nostri problemi. E non facciamoci scrupoli. L'importante è risolvere i problemi.

A mio giudizio, la delibera di Tronca non arriverà. Hanno paura al Dipartimento di incorrere in una delibera che possa essere impugnata dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale. Ci sono interessi contrastanti. Ci sono associazioni che si muovono contro i nostri interessi. Ci sono associazioni che non vogliono la rimozione dei vincoli. Sappiatelo una volta per tutti.
Solo una svolta "politica" presso la nuova amministrazione potrà sboccare il tutto. A mio giudizio, dobbiamo arrenderci, attendere ancora e per molto.
Bravo Andrea hai fatto più della tua parte ma purtroppo però credo anche io che Tronca non firmerà e tante associazioni stanno remando contro la rimozione dei vincoli.
 

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