robert50

Membro Attivo
Privato Cittadino
Bravo Houdinì 72! Sono completamente d'accordo, cerchiamo un competente e affidabile avvocato, che non sia a libro paga di nessuno degli attori implicati in questa vicenda, non è facile.Cominciamo la ricerca.
 
A

Andrea Fiocco

Ospite
Cosa intendi per retrodatazione. Una delibera non può produrre effetti retroattivi. Inoltre nella delibera 33 il Comune ha ammesso di non aver ravvisato vincoli e di non aver attuato la 106/2011. Non ti seguo...

Moltissimi atti della Publica Amministrazione, possono prevedere la retroattività degli effetti giuridici. Inoltre nella retrodatazione si esclude che la tardività dell'azione dia luogo ad un atteggiamento colpevole della Pubblica Amministrazione. E' una specie di "forma di autotutela" della Pubblica Amministrazione. Esempio: tutte le sentenze emanate dal Consiglio di Stato in materia stipendiale per i pubblici dipendenti.
Consiglio di Stato: Sez. IV, 19 novembre 2010, n. 8111[7]. L’art. 4, commi 8 e 9, l. 11/7/1980, n. 312, recante “nuovo assetto retributivo-funzionale del personale civile e militare dello Stato” aveva disposto, in via retroattiva, l’inquadramento nella settima qualifica funzionale con il profilo di collaboratore penitenziario, dei dipendenti dell’amministrazione penitenziaria ricorrenti. Ciò ha comportato un effetto ulteriore imponendo all’amministrazione l’obbligo di ri-liquidare un’indennità penitenziaria ad essi spettante e quindi ha imposto alla Amministrazione di far retroagire la decorrenza dell’atto di liquidazione dell’indennità già spettante ad essi.
I casi sono molteplici. Questo ne è un esempio.
Nel nostro caso, basta che l'Amministrazione Comunale ammetta di aver erroneamente interpretato le norme vigenti, e quindi di non averle applicate, e adotta "ora per allora" un atto che lo possiamo chiamare "riparatore", evitando la colpevolezza.
 
A

Andrea Fiocco

Ospite
Moltissimi atti della Publica Amministrazione, possono prevedere la retroattività degli effetti giuridici. Inoltre nella retrodatazione si esclude che la tardività dell'azione dia luogo ad un atteggiamento colpevole della Pubblica Amministrazione. E' una specie di "forma di autotutela" della Pubblica Amministrazione. Esempio: tutte le sentenze emanate dal Consiglio di Stato in materia stipendiale per i pubblici dipendenti.
Consiglio di Stato: Sez. IV, 19 novembre 2010, n. 8111[7]. L’art. 4, commi 8 e 9, l. 11/7/1980, n. 312, recante “nuovo assetto retributivo-funzionale del personale civile e militare dello Stato” aveva disposto, in via retroattiva, l’inquadramento nella settima qualifica funzionale con il profilo di collaboratore penitenziario, dei dipendenti dell’amministrazione penitenziaria ricorrenti. Ciò ha comportato un effetto ulteriore imponendo all’amministrazione l’obbligo di ri-liquidare un’indennità penitenziaria ad essi spettante e quindi ha imposto alla Amministrazione di far retroagire la decorrenza dell’atto di liquidazione dell’indennità già spettante ad essi.
I casi sono molteplici. Questo ne è un esempio.
Nel nostro caso, basta che l'Amministrazione Comunale ammetta di aver erroneamente interpretato le norme vigenti, e quindi di non averle applicate, e adotta "ora per allora" un atto che lo possiamo chiamare "riparatore", evitando la colpevolezza.

Si ben chiaro una cosa: questi sono ragionamenti personali sul fatto perché una delibera ritarda ad arrivare. Sono ragionamenti personali. Può darsi che poi, le motivazioni siano altre.
 
A

Andrea Fiocco

Ospite
Bravo Houdinì 72! Sono completamente d'accordo, cerchiamo un competente e affidabile avvocato, che non sia a libro paga di nessuno degli attori implicati in questa vicenda, non è facile.Cominciamo la ricerca.

In tal senso, ad Houdinì72, ho già dato la mia disponibilità. Si cerchi un legale e vediamo come poterci muovere. Attenzione. E' meglio uno studio di professionisti associati: sia legali civilisti, sia legali specializzati in diritto amministrativo. Perché nell'ipotesi che arrivi la delibera che tutti in ansia stiamo aspettando, aspettiamoci ricorsi al TAR. Sia chiaro questo. Per cui ci dobbiamo muovere con abilità e con furbizia.
 

Houdini72

Membro Attivo
Privato Cittadino
Moltissimi atti della Publica Amministrazione, possono prevedere la retroattività degli effetti giuridici. Inoltre nella retrodatazione si esclude che la tardività dell'azione dia luogo ad un atteggiamento colpevole della Pubblica Amministrazione. E' una specie di "forma di autotutela" della Pubblica Amministrazione. Esempio: tutte le sentenze emanate dal Consiglio di Stato in materia stipendiale per i pubblici dipendenti.
Consiglio di Stato: Sez. IV, 19 novembre 2010, n. 8111[7]. L’art. 4, commi 8 e 9, l. 11/7/1980, n. 312, recante “nuovo assetto retributivo-funzionale del personale civile e militare dello Stato” aveva disposto, in via retroattiva, l’inquadramento nella settima qualifica funzionale con il profilo di collaboratore penitenziario, dei dipendenti dell’amministrazione penitenziaria ricorrenti. Ciò ha comportato un effetto ulteriore imponendo all’amministrazione l’obbligo di ri-liquidare un’indennità penitenziaria ad essi spettante e quindi ha imposto alla Amministrazione di far retroagire la decorrenza dell’atto di liquidazione dell’indennità già spettante ad essi.
I casi sono molteplici. Questo ne è un esempio.
Nel nostro caso, basta che l'Amministrazione Comunale ammetta di aver erroneamente interpretato le norme vigenti, e quindi di non averle applicate, e adotta "ora per allora" un atto che lo possiamo chiamare "riparatore", evitando la colpevolezza.
Le sentenze sono una cosa le delibere un altra. La sentenza può produrre effetti anche sul pregresso. Nel nostro caso dubito che possano rimediare agli errori commessi in particolar modo dal 2011 ovvero da quando hanno addirittura omesso di recepire e attuare una normativa nazionale; un conto é l'errore interpretativo della norma che dal momento che é stato richiesto il parere delle Sezioni Riunite potrebbe essere anche giustificato. Un conto è fregarsene dell'applicazione di una norma primaria
 

michele 1

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
La questione non è su chi può stare tranquillo...la questione è che chi dovrebbe preoccuparsi non viene tirato in ballo..se ne continua a parlare ma alla fine si alimentano solo gli attriti tra venditori e acquirenti...ma secondo voi se invece di fare i cosiddetti"cani sciolti" ( aho...é un modo di dire ) ci confrontiamo e magari vediamo che 10/20 di noi hanno gli atti sottoscritti dallo stesso notaio e cominciamo a scrivere...voi che dite che la situazione non si risolverebbe in una settimana come per miracolo???/
Concordo pienamente tutto facciamo una manifestazione in Campidoglio
 

Houdini72

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ho contattato privatamente alcuni di voi per organizzarci e dare una bella "scrollata" alla situazione. Sarebbe il caso di iniziare a far partire qualche letterina su carta intestata di uno studio legale a chi il problema lo ha creato e ora sta in finestra a guardarci mentre ci logoriamo e rischiamo di entrare in conflitto tra di noi (acquirenti, venditori, firmatari di compromessi...ecc..) . Fatemi sapere contattandomi in privato.
 

Giuseppe Di Piero

Membro Attivo
Professionista
Quello che non condivido della vostra posizione è l'invito ad avviare cause tra venditori ed acquirenti: sarebbe a mio avviso più giusto pressare le istituzioni affinché si sbrogli la matassa, come avviene in altre decine di comuni italiani
Noi abbiamo dato tutta la ns. disponibilità per sbrogliare la matassa tanto è vero che: 1) abbiamo chiesto di partecipare al procedimento amministrativo per l'approvazione della Delibera DKC-33; 2) abbiamo depositato "osservazioni" a detta Delibera.
Ma non ci hanno dato nemmeno un cenno di ricezione.
In queste condizioni, se non si vedranno i cambiamenti auspicati, il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica (che scade il 11.05.2016) sarà inevitabile.
 

Giuseppe Di Piero

Membro Attivo
Professionista
Non sarebbe più costruttiva ed efficace un'iniziativa del genere piuttosto che consigliare di avviare cause lunghe costose e aggiungerei incerte dal momento che la situazione avrà necessariamente ulteriori risvolti??? Magari partono 200 cause e poi "condonano o sanano" il casino creato
Houdini, per il passato esiste solo la prescrizione. I condoni possono sanare solo la mancata applicazione delle sanzioni previste dall'art. 15 della convenzione (4 volte la differenza tra quanto richiesto e quanto richiedibile).
Anche le vecchie sanatorie urbanistiche sanavano solo il sanabile, salvaguardando il diritto dei terzi che, nel nostro caso, corrisponde alla possibilità di richiedere la restituzione di quanto versato in eccedenza.
Diversamente argomentando crollerebbe tutto il sistema giuridico nazionale ed europeo.
Chi ha sbagliato per i cattivi consigli di notai, dirigenti comunali e agenzie immobiliari, deve agire di conseguenza contro di loro.
Al momento l'unico "fregato" è l'acquirente che ha pagato la sua abitazione il doppio di quanto "legalmente" valeva e si è caricato di un mutuo "non dovuto" che finirà di pagare tra 20-25 anni.
 

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