sidalpo

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Buonasera a tutti. Pongo questo quesito agli esperti in materia.
In una causa di divisione ereditaria un CTU valuta un immobile collabente, categoria catastale F2, € 200.000 "a bene futuro". Ritirato dall'asta per mancanza di acquirenti, adesso un privato sembra che possa offrire € 45.000. Io stesso offro la stessa cifra che è il reale valore di mercato ma gli altri coeredi si oppongono ricattandomi. Posso io denunciare per falso detto CTU e richiedere i danni materiali e morali visto che non ho potuto esercitare il mio diritto di prelazione davanti al giudice al quale gli altri coeredi non potevano opporsi? Grazie.
 

sidalpo

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Da ricerche fatte nella perizia di un immobile non esiste la valutazione a bene futuro per cui il CTU, che ha giurato davanti al giudice di eseguire coscienziosamente il suo incarico, ha dichiarato il falso in un atto pubblico e può essere querelato perché ha impedito il diritto di prelazione a uno dei coeredi. Il bene futuro è una locuzione notarile. Per esempio: Tizio vende a Caio un terreno edificabile e nel rogito il notaio sottoscrive che Tizio pagherà Caio con un appartamento cioè un bene futuro. Chiedo all'avvocato @Avv Luigi Polidoro Polidoro cosa ne pensa. Grazie.
 
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sidalpo

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Quesito per l'avv. Polidoro
In una divisione ereditaria un immobile viene venduto a X, reale valore di mercato per quella tipologia e in quella zona, mentre la valutazione del CTU era tre volte X allo scopo, si presume, di favorire una parte degli eredi o per gonfiare la sua parcella. Si può querelare il CTU per falso in atto pubblico e per di più sotto giuramento? Grazie
 

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