Buongiorno a tutti e complimenti il forum.
E' la prima volta che posto e mi auguro di non sconfinare e di non essere prolisso.
Vengo subito al punto anche perché la situazione è molto ingarbugliata.
Siamo tre figli ed i nostri genitori stanno facendo il frazionamento di un immobile per assegnarci parte di esso. La situazione ingarbugliata sta anche nel fatto che a me devono dare più parte.
L'immobile è sito in campagna circondato da colture di arance e di olivi non di proprietà.
L'immobile, del 1980 è di 200mq,e fino a dicembre 2010 era un A7 secondo me impropriamente accatastato. Adesso sono tre appartamentini in A7. Le tre unità sono da ristrutturare e sono senza servizi. Ho manifestato grande disappunto al tecnico ed ho ipotizzato che la cosa più giusta sarebbe stata un F3 o F4 (non sono un tecnico) e poi ognuno se la ristruttura come crede.
In particolare, io dovrei avere 100mq centrali e per il momento non intendo effettuare opere di ristrutturazione. Quindi, entro in possesso di una casa che non è abitabile per carenza di servizi e quant'altro. Sono stati effettuati i muri divisori che hanno creato tre unità impraticabili anche già dotate di accesso.
Il punto è che il geometra mi sconsiglia di chiedere un F3 prima dell'atto perché mi scatta l'accertamento dell'agenzia del Territorio e delle Entrate (che non ho mai capito in cosa consiste), però mi dice che dopo l'atto è la prima cosa che mi conviene fare per i tributi. Allora perché non farlo prima?
Sinceramente questa non è un modo di fare che mi soddisfa così nel frattempo ho bloccato la pratica e comunque ho proposto la categoria A3 che lui ha condiviso anche se il docfa gli da rendita proposta. Però mi ha già detto che in catasto gli hanno detto che farebbero accertamenti.
Secondo voi dove potrebbe stare la verità?
Quale potrebbe essere la soluzione meno contrastante?
Grazie in anticipo
Ivano
E' la prima volta che posto e mi auguro di non sconfinare e di non essere prolisso.
Vengo subito al punto anche perché la situazione è molto ingarbugliata.
Siamo tre figli ed i nostri genitori stanno facendo il frazionamento di un immobile per assegnarci parte di esso. La situazione ingarbugliata sta anche nel fatto che a me devono dare più parte.
L'immobile è sito in campagna circondato da colture di arance e di olivi non di proprietà.
L'immobile, del 1980 è di 200mq,e fino a dicembre 2010 era un A7 secondo me impropriamente accatastato. Adesso sono tre appartamentini in A7. Le tre unità sono da ristrutturare e sono senza servizi. Ho manifestato grande disappunto al tecnico ed ho ipotizzato che la cosa più giusta sarebbe stata un F3 o F4 (non sono un tecnico) e poi ognuno se la ristruttura come crede.
In particolare, io dovrei avere 100mq centrali e per il momento non intendo effettuare opere di ristrutturazione. Quindi, entro in possesso di una casa che non è abitabile per carenza di servizi e quant'altro. Sono stati effettuati i muri divisori che hanno creato tre unità impraticabili anche già dotate di accesso.
Il punto è che il geometra mi sconsiglia di chiedere un F3 prima dell'atto perché mi scatta l'accertamento dell'agenzia del Territorio e delle Entrate (che non ho mai capito in cosa consiste), però mi dice che dopo l'atto è la prima cosa che mi conviene fare per i tributi. Allora perché non farlo prima?
Sinceramente questa non è un modo di fare che mi soddisfa così nel frattempo ho bloccato la pratica e comunque ho proposto la categoria A3 che lui ha condiviso anche se il docfa gli da rendita proposta. Però mi ha già detto che in catasto gli hanno detto che farebbero accertamenti.
Secondo voi dove potrebbe stare la verità?
Quale potrebbe essere la soluzione meno contrastante?
Grazie in anticipo
Ivano