marcozanini89

Membro Attivo
Privato Cittadino
Buongiorno,
vi spiego un attimo la situazione:
ho acquistato un appartamento che sarebbe dovuto diventare la mia abitazione principale circa 2 anni fa, causa covid e altri problemi vari non mi ci sono mai trasferito, trovando una soluzione definitiva in altra zona.

Non avendo mai fatto gli allacci io non ero a conoscenza dello stato di fatto degli impianti, l'unica cosa che sapevo perché visivamente ovvia, la mancanza dei termosifoni e l'assenza della caldaia. ( ci sono le predisposizioni ma mancano fisicamente).
Per limitare queste mancanze ci eravamo accordati con il compratore che io lo avrei venduto ad un prezzo minore - 20% del valore per poter dare a lui la disponibilità di sistemare a suo piacimento le mancanze, un accordo che tutto sommato era conveniente per entrambe le parti.

Il complesso è formato da 5 appartamenti a schiera tutti regolarmente abitati.
Adesso scopro dopo 1 settimana dalla vendita in quell'appartamento non è allacciato fisicamente all'acqua e quindi secondo il compratore il lo avrei "fregato", ma come detto non ho mai allacciato le utenze e non potevo saperlo.
Oltre al fatto che non ho idea di quanto possa costare un intervento del genere.
A quanto ho capito manca il collegamento tra appartamento e Alloggiamento dei contatori.

L'agenzia immobiliare se n è lavata le mani dando tutta la colpa della mancanza a me.
Avete da darmi consigli su come procedere.
Grazie

Nel compromesso avevamo inserito questo punto:

La Parte promittente venditrice dichiara che gli impianti dell'appartamento non essendo stati
completati sono privi di dichiarazione di conformità, allo stato attuale si dichiara inoltre che
lo stesso appartamento e in fase di verifica per l'accertamento della conformità urbanistica e
catastale, in quanto in data ........... è stato dato incarico da parte della parte promittente
venditrice al Geom. ........ di verificare e attestare se l'immobile è conforme no
e qualora non fosse conferme verificare se le opere sono sanabili o meno.

Qualora il tecnico incaricato (con spese ed oneri a carico della parte promittente venditrice)
dovesse riscontrare la presenza di difformità e queste vengono dichiarate sanabili, le spese di
istruttoria per l'accertamento in sanatoria rimangono a carico dell'acquirente senza nulla
togliere all'importo pattuito.

La parte promittente venditrice, a seguito degli accertamenti effettuati fornirà alla parte
acquirente la segue documentazione:
1. Dichiarazione firmata delle difformità riscontrate e dichiarazione della sanabilità delle
stesse;
2. Copia della documentazione catastale;
3. Copia dei titoli edilizi depositati agli uffici comunali ed acquisiti durante la fase di
accertamento
 

Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
La Parte promittente venditrice dichiara che gli impianti dell'appartamento non essendo stati
completati sono privi di dichiarazione di conformità

Nel compromesso hai dichiarato che gli impianti dono stati completati e ciò non corrisponde al vero sia per la mancanza dei caloriferi e della caldaia sia per la mancanza dell'allaccio alla fornitura dell'acqua (perciò il compromesso è stato redatto in maniera superficiale e inesatta/incompleta).
Tutto il resto della filastrocca (che tu hai condiviso) relativa alla conformità dell'immobile è riferita allo stato catastale e urbanistico dello stesso e nulla c'entra con la fornitura dell'acqua.

Che gli impianti siano privi delle dichiarazioni di conformità non attiene il tuo caso.
E' ovvio che manchino tali dichiarazioni, dato che l'immobile è privo di caldaia e caloriferi.

L'agenzia, come scrivi tu," se ne è lavata le mani", perchè in effetti non c'entra nulla con la situazione descritta (mi riferisco alla questione dell'acqua), l'unico che avrebbe dovuto conoscere la situazione sei tu, ma pare tu ne sia all'oscuro (almeno così affermi).

Direi tuttavia che tu potevi e dovevi conoscere la situazione per diverse ragioni.

1) eri il proprietario dell'immobile e da che mondo è mondo chiunque possiede un immobile conosce ciò che compete lo stesso;
2) se all'interno dell'immobile non "arrivava" l'acqua, direi che due domande dovevi portele;
3) se per la fornitura dell'acqua in quell'immobile non ricevevi le fatture è evidente che l'acqua non c'era, e anche in questo caso 2 + 2 fa 4 !

Perciò dovevi sapere.

Il costo relativo all'allacciamento non dovrebbe essere altissimo ma ovviamente dovrebbe competere te.

Perciò, se come immagino non hai ancora rogitato l'immobile, devi provvedere all'allacciamento alla rete idrica oppure, scontare il prezzo pattuito dell'allacciamento da quello pattuito per la vendita.
 

Lopriore

Membro Attivo
Privato Cittadino
Buongiorno,
vi spiego un attimo la situazione:
ho acquistato un appartamento che sarebbe dovuto diventare la mia abitazione principale circa 2 anni fa, causa covid e altri problemi vari non mi ci sono mai trasferito, trovando una soluzione definitiva in altra zona.

Non avendo mai fatto gli allacci io non ero a conoscenza dello stato di fatto degli impianti, l'unica cosa che sapevo perché visivamente ovvia, la mancanza dei termosifoni e l'assenza della caldaia. ( ci sono le predisposizioni ma mancano fisicamente).
Per limitare queste mancanze ci eravamo accordati con il compratore che io lo avrei venduto ad un prezzo minore - 20% del valore per poter dare a lui la disponibilità di sistemare a suo piacimento le mancanze, un accordo che tutto sommato era conveniente per entrambe le parti.

Il complesso è formato da 5 appartamenti a schiera tutti regolarmente abitati.
Adesso scopro dopo 1 settimana dalla vendita in quell'appartamento non è allacciato fisicamente all'acqua e quindi secondo il compratore il lo avrei "fregato", ma come detto non ho mai allacciato le utenze e non potevo saperlo.
Oltre al fatto che non ho idea di quanto possa costare un intervento del genere.
A quanto ho capito manca il collegamento tra appartamento e Alloggiamento dei contatori.

L'agenzia immobiliare se n è lavata le mani dando tutta la colpa della mancanza a me.
Avete da darmi consigli su come procedere.
Grazie

Nel compromesso avevamo inserito questo punto:

La Parte promittente venditrice dichiara che gli impianti dell'appartamento non essendo stati
completati sono privi di dichiarazione di conformità, allo stato attuale si dichiara inoltre che
lo stesso appartamento e in fase di verifica per l'accertamento della conformità urbanistica e
catastale, in quanto in data ........... è stato dato incarico da parte della parte promittente
venditrice al Geom. ........ di verificare e attestare se l'immobile è conforme no
e qualora non fosse conferme verificare se le opere sono sanabili o meno.

Qualora il tecnico incaricato (con spese ed oneri a carico della parte promittente venditrice)
dovesse riscontrare la presenza di difformità e queste vengono dichiarate sanabili, le spese di
istruttoria per l'accertamento in sanatoria rimangono a carico dell'acquirente senza nulla
togliere all'importo pattuito.

La parte promittente venditrice, a seguito degli accertamenti effettuati fornirà alla parte
acquirente la segue documentazione:
1. Dichiarazione firmata delle difformità riscontrate e dichiarazione della sanabilità delle
stesse;
2. Copia della documentazione catastale;
3. Copia dei titoli edilizi depositati agli uffici comunali ed acquisiti durante la fase di
accertamento
Tante cose non sapevi e male hai fatto a non saperle. L'agenzia fa contratti per cui sono problemi tuoi.
 

marcozanini89

Membro Attivo
Privato Cittadino
Se ne è lavata le mani nel senso che non sa darmi indicazioni precise sulle responsabilità visto le diciture degli impianti sul compromesso.
Dove ho dichiarato che gli impianti sono ultimati nel pezzo di compromesso che ho inserito non mi sembra sia scritto così.

Non ne ero a conoscenza perché non ci ho mai abitato e fino a che la nuova proprietà non ha chiamato il servizio acque per poter fare l'allaccio, non ne eravamo a conoscenza nessuna delle parti.

Il rogito è stato fatto regolarmente, solo ora si è presentato questo problema e io voglio risolvere nella maniera più semplice possibile.
 

Jan80

Membro Senior
Professionista
A mio parere se l'attuale proprietario prima di accettare una clausola del genere doveva a sua cura e spese far verificare lo stato degli impianti (tutti) e stimare una spesa verosimile per poi proporre uno sconto congruo. Se non lo ha fatto e, come te, ha creduto che mancassero solo i terminali dell'impianto di riscaldamento, ora ne pagherà le conseguenze.

Non ho capito poi se sono presenti i contatori o mancano proprio tutti gli allacci.

Prima di cedere ci penserei bene e comunque aspetterei, poiché é probabile che sia solo l'inizio delle "scoperte".
 

marcozanini89

Membro Attivo
Privato Cittadino
A mio parere se l'attuale proprietario prima di accettare una clausola del genere doveva a sua cura e spese far verificare lo stato degli impianti (tutti) e stimare una spesa verosimile per poi proporre uno sconto congruo. Se non lo ha fatto e, come te, ha creduto che mancassero solo i terminali dell'impianto di riscaldamento, ora ne pagherà le conseguenze.

Non ho capito poi se sono presenti i contatori o mancano proprio tutti gli allacci.

Prima di cedere ci penserei bene e comunque aspetterei, poiché é probabile che sia solo l'inizio delle "scoperte".

Il contatore della luce è attivo, quello dell'acqua ha il posto nel vano dei contatori esternamente ma non è mai stato posato poichè mai stata abitata questa abitazione.

Al momento della richiesta a acque spa è stato visto che oltre a non essere mai stato allacciato il contatore manca propria la tubazione che raggiunge la casa.

Un altro fatto che non mi spiego l'agibilità presentata in comune risulta tutto regolare.
 

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