Dan89

Membro Junior
Privato Cittadino
Ho sottoposto 3 settimane fa una proposta di acquisto con data del rogito indicata 30/06 (termine NON PERENTORIO, scritto nella classica formula "entro il") che è stata accettata dal venditore.

Dopo qualche giorno emergono delle difformità al catasto e nei precedenti atti di compravendita (il piano dell'appartamento è errato), mentre nella proposta di acquisto i venditori dichiaravano che l'immobile era conforme ai dati catastali.

Il notaio, informato della cosa, non mi redige la relazione notarile preliminare che mi serve per chiedere il mutuo fino a quando i venditori non avranno consegnato l'ulteriore documentazione catastale richiesta (e che aspetto da quasi 2 settimane).

Tutto ciò determina uno slittamento dei tempi di richiesta del mutuo, e quindi possibile sforamento della data inizialmente prevista, per cui ho richiesto al venditore di posticiparla ai primi di settembre in via precauzionale (si noti con un preavviso di 4 mesi, e a sole 3 settimane dalla firma della proposta) per non avere problemi. Il venditore si rifiuta perchè a suoi dire aveva pianificato delle spese prevedendo la somma di denaro per quella data, concedendomi solo qualche giorno in più. Ora gli ho proposto di versargli un acconto comunque per il 30/06.

Com'è quantificabile la tolleranza dietro un termine non perentorio? Che valenza avrebbe una ipotetica lettera che mi diffida ad adempiere entro tot giorni a meno di non essere considerato inadempiente, sopratutto in questo caso in cui il ritardo è dovuto a difformità non dichiarate?

Per quanto tempo il venditore si deve considerare vincolato dal preliminare firmato con me?
 

elisabettam

Membro Senior
Agente Immobiliare
Ho sottoposto 3 settimane fa una proposta di acquisto con data del rogito indicata 30/06 (termine NON PERENTORIO, scritto nella classica formula "entro il") che è stata accettata dal venditore.

Dopo qualche giorno emergono delle difformità al catasto e nei precedenti atti di compravendita (il piano dell'appartamento è errato), mentre nella proposta di acquisto i venditori dichiaravano che l'immobile era conforme ai dati catastali.

Il notaio, informato della cosa, non mi redige la relazione notarile preliminare che mi serve per chiedere il mutuo fino a quando i venditori non avranno consegnato l'ulteriore documentazione catastale richiesta (e che aspetto da quasi 2 settimane).

Tutto ciò determina uno slittamento dei tempi di richiesta del mutuo, e quindi possibile sforamento della data inizialmente prevista, per cui ho richiesto al venditore di posticiparla ai primi di settembre in via precauzionale (si noti con un preavviso di 4 mesi, e a sole 3 settimane dalla firma della proposta) per non avere problemi. Il venditore si rifiuta perchè a suoi dire aveva pianificato delle spese prevedendo la somma di denaro per quella data, concedendomi solo qualche giorno in più. Ora gli ho proposto di versargli un acconto comunque per il 30/06.

Com'è quantificabile la tolleranza dietro un termine non perentorio? Che valenza avrebbe una ipotetica lettera che mi diffida ad adempiere entro tot giorni a meno di non essere considerato inadempiente, sopratutto in questo caso in cui il ritardo è dovuto a difformità non dichiarate?

Per quanto tempo il venditore si deve considerare vincolato dal preliminare firmato con me?
Se ho capito bene, è il venditore che ha problemi. Non capisco come si permetta di fare storie .
 

RobertodaBangkok

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Siamo a marzo e si parla del 30 di giugno...ahivogliaaaa. Tuttavia visto che la documentazione doveva essere in ordine completo PRIMA di firmare la proposta direi che sia corretto posticipare ALMENO dei giorni necessari agli aggiornamenti. FORSE sei TROPPO apprensivo MA di certo SEI NEL GIUSTO. Pasticcio solito dei dilettanti...Atto visure catastali ipotecarie...PRIMA di iniziare....Non so piu come cantarlo. Dilettanti.
 

Dan89

Membro Junior
Privato Cittadino
Che debba sistemare è chiaro, il punto è che senza documentazione non posso neanche partire col mutuo, che può richiedere fino a 4 mesi per le tempistiche dichiarate della mia banca.

Quindi mi domando: dopo quanto tempo dalla data fissata del rogito sarebbe in diritto di tenersi la caparra e non vendermi la casa?
 

RobertodaBangkok

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Che debba sistemare è chiaro, il punto è che senza documentazione non posso neanche partire col mutuo, che può richiedere fino a 4 mesi per le tempistiche dichiarate della mia banca.

Quindi mi domando: dopo quanto tempo dalla data fissata del rogito sarebbe in diritto di tenersi la caparra e non vendermi la casa?
Teoricamente dal giorno dopo MA se non sistema la cosa nn si rogita quindi non c'e' un ""giorno dopo " ANZI semmai avrai diritto ai danni. ORBENE se per caso c e una differenza di un piano..POTREBBE non essere un gran problema..L ho gia visto molte volte in Italia ed all estero e' molto comune. Ground floor Vs 1th floor..tutti e due volevano indicare un piano terra..solo che poi ne manca sempre uno ... :risata: IlPerito spesso va avanti segnando una live difformita in fase di sistemazione. In un post recente addirittura come avevo previsto ha tirato priprio dritto...
 
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Dan89

Membro Junior
Privato Cittadino
Teoricamente dal giorno dopo MA se non sistema la cosa nn si rogita quindi non c'e' un ""giorno dopo " ANZI semmai avrai diritto ai danni. ORBENE occorre che tu mi chiarisca QUALI DIFFORMITA'. Piantina non fedele e basta ? In urgenza ci metto pochisismo. Visura con dati errati ? In urganza mi chiamano PIE' VELOCE. Qualcosa di non sanabile ? AHIA AHIA AHIA...e anche OSSIGNUR. la cosa cambia e non poco. Se non ci sono catastrofi 4 mesi per un mutuo sono anomali persino con una accozzaglia di sindacalisti. Chiariscimi per favore QUALI difformita hai rilevato poi chiama quella banda di dilettanti che ti han fatto fare una prooposta senza nemmeno sapere cosa stavano vendendo e passagli la patata.

Come dicevo in un'altro post, la difformità è tranquillamente sanabile, si tratta dell'indicazione errata del piano. Però non mi torna che dal giorno dopo potrebbe già considerarsi libero, visto che il termine non è perentorio.

La mia banca dá queste tempistiche massime e io su queste mi devo basare
 

RobertodaBangkok

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Come dicevo in un'altro post, la difformità è tranquillamente sanabile, si tratta dell'indicazione errata del piano. Però non mi torna che dal giorno dopo potrebbe già considerarsi libero, visto che il termine non è perentorio.

La mia banca dá queste tempistiche massime e io su queste mi devo basare
HO letto meglo ora. Nessun problema sulla correzione. 4 mesi continuano ad essere troppi e l onere NON e il tuo. Un ladro di galline ti potrebbe dire che la casa sara integralmente conforme " al atto" ma se non correggono prima, posto che come ripeto il perito puo tranquillamente tirare dritto,e perlomeno portarsi avanti, non ci sara un rogito. Tu DEVI essere messo in condizione di fare il tuo mutuo condizione essenziale per addivenire al rogito. . Cosa hai scritto sulla proposta riguardo a questo visto che ti vedo bello puntiglioso ? Situazione semplice comunque...tu vuoi comprare lui vuole vendere..Chiamate un geometra che avviera' la pratica al catasto e fatelo parlare col perito cosi non perdiamo tempo come babbei. POi vai dall AI e digli che e un pirla e che prima di vendere una cosa si legga perlomeno la documentazione. E la correzione NON la paghi tu. Si arrangino tra l AI e il propietario. Chiarisicmi se per esempio e piano 3 e riporta 2 oppure 37.ma sono inezie.
 
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Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Ho sottoposto 3 settimane fa una proposta di acquisto con data del rogito indicata 30/06 (termine NON PERENTORIO, scritto nella classica formula "entro il") che è stata accettata dal venditore.

Dopo qualche giorno emergono delle difformità al catasto e nei precedenti atti di compravendita (il piano dell'appartamento è errato), mentre nella proposta di acquisto i venditori dichiaravano che l'immobile era conforme ai dati catastali.

Il notaio, informato della cosa, non mi redige la relazione notarile preliminare che mi serve per chiedere il mutuo fino a quando i venditori non avranno consegnato l'ulteriore documentazione catastale richiesta (e che aspetto da quasi 2 settimane).

Tutto ciò determina uno slittamento dei tempi di richiesta del mutuo, e quindi possibile sforamento della data inizialmente prevista, per cui ho richiesto al venditore di posticiparla ai primi di settembre in via precauzionale (si noti con un preavviso di 4 mesi, e a sole 3 settimane dalla firma della proposta) per non avere problemi. Il venditore si rifiuta perchè a suoi dire aveva pianificato delle spese prevedendo la somma di denaro per quella data, concedendomi solo qualche giorno in più. Ora gli ho proposto di versargli un acconto comunque per il 30/06.

Com'è quantificabile la tolleranza dietro un termine non perentorio? Che valenza avrebbe una ipotetica lettera che mi diffida ad adempiere entro tot giorni a meno di non essere considerato inadempiente, sopratutto in questo caso in cui il ritardo è dovuto a difformità non dichiarate?

Per quanto tempo il venditore si deve considerare vincolato dal preliminare firmato con me?
la tolleranza dipende un po' dalla "piazza" a Torino 15 gg non li discute nessuno. E' onere del proprietario fare in modo di rispettare i tempi visto che postrebbero slittare per problemi ai documenti di cui lui è responsabile, ad esempio redigere se servirà la rettifica del rogito e terminare per tempo la pratica tecnica, pertanto se non dovesse farcela, se la compavendita avesse uno slittamento per colpa sua, sarebbe lui in una pessima situazione, rischiando di essere inadempiente al contratto. Direi che farei notare questa situazione ovvero che tu non rischi nulla, lui si. Qundi offrire adesso un accordo è a suo vantaggio.
 

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