Jaded

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Ho appena ricevuto il precedente atto di compravendita dal privato da cui vorrei acquistare casa.

Nel 2002 viene acquistato al prezzo di 24.000 euro (ventiquattromila/00) e nel 2011 mi vengono richiesti almeno 110.000 euro (l'annuncio dell'agenzia diceva addirittura 120.000).
Sono stati fatti impianto elettrico, idraulico, bagno e infissi. E' stata mantenuta la stufa a metano.
Com'è possibile che il prezzo sia gonfiato così tanto? E se è stata comprata a 24.000 euro si trattava di un rudere?

Verbalmente siamo d'accordo per 110.000 euro, ma ora come ora mi sento proprio presa in giro. Sbaglio?
 

Umberto Granducato

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Ho appena ricevuto il precedente atto di compravendita dal privato da cui vorrei acquistare casa.

Nel 2002 viene acquistato al prezzo di 24.000 euro (ventiquattromila/00) e nel 2011 mi vengono richiesti almeno 110.000 euro (l'annuncio dell'agenzia diceva addirittura 120.000).
Sono stati fatti impianto elettrico, idraulico, bagno e infissi. E' stata mantenuta la stufa a metano.
Com'è possibile che il prezzo sia gonfiato così tanto? E se è stata comprata a 24.000 euro si trattava di un rudere?

Verbalmente siamo d'accordo per 110.000 euro, ma ora come ora mi sento proprio presa in giro. Sbaglio?

sicura che i 24000 fossero un valore reale?
 

gmp

Membro Storico
Privato Cittadino
si non c'era l'obbligo per i notai di registrare tutto, anche se ci sono varie zone d'italia dove i prezzi sono aumentati anche piu del 400%...
 

umberto

Membro Attivo
Privato Cittadino
Prima del 2006 le tasse si pagavano sul dichiarato ecco perché molti non dichiaravano tutto il valore di compravendita. Oggi, diversamente, si può dichiarare tutto..
 

laura pannuzzo

Membro Ordinario
Agente Immobiliare
Nel 2002 spesso i notai indicavano nell'atto un prezzo equivalente o di poco superiore al valore catastale rivalutato. Questo riduceva le spese dell'atto evitando comunque eventuali accertamenti.
Questa insana abitudine è stata abbandonata a seguito degli aggiornamenti normativi disposti dalla legge finanziaria 2006 (266/2005) e del decreto Bersani 223 del 2006 (diventato poi legge 248/2006), dove si stabiliva che nelle cessioni di immobili ad uso abitativo intercorse tra privati il rogito deve riportare, tra gli altri dati:
l’effettivo valore di cessione dell’immobile e
le indicazioni analitiche delle modalità di pagamento (assegno, bonifico, etc)
L’acquirente può chiedere comunque al notaio che la base imponibile ai fini dell’applicazione delle imposte (registro, ipotecaria e catastale) sia costituita dal valore catastale dell’immobile, indipendentemente dal prezzo dichiarato dalle parti.
 

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