Alessandro Frisoli

Fondatore
Agente Immobiliare
Il credito va dato per far crescere le idee SANE, non per far vendere case a 5000 Euro al mq quando il costo di costruzione è di 1500 (ossia: zero credito per speculazione, peraltro su un bene primario). La droga del credito facile deve finire, vedete dove ci ha portato. Non si possono dare in mano 300.000 Euro a persone che non ne comprendono il valore, a tutto vantaggio dei costruttori (che comunque, anche vendendo a -40% rispetto ad ora, ci guadagnerebbero).

E' vero il costo di costruzione è in media la cifra che indichi tu, però devi aggiungere l'acquisto del terreno che da noi incide dai 800 ai 1000 euro al mq

Poi devi pagare gli oneri che incidono per il 10% sul costo di costruzione quindi aggiungi altri 150 euro al mq.

Aggiungici anche la direzione lavori e la sicurezza, e poi non ultimo il costo del denaro.

Mettiamoci pure il rischio d'impresa.

Altrimenti faremmo tutti i costruttori!!
 

roberto.spalti

Membro Senior
Agente Immobiliare
Bravo Alessandro, quando si acquista da impresa bisogna calcolare una serie d costi accessori al mero costo di costruzione medio, ma poi medio rispetto a cosa; la stessa identica casa nello stesso identico posto può costare 2000 al mq come 2500 a seconda della qualità dei materiali e delle finiture; quando sono nuove tutto sembra bello salvo poi trovare pavimenti in gres da 15 € al mq oppure pavimenti dello stesso materiale da 35/40 per non parlare degli impianti e degli infissi che dopo 2 anni si svirgolano al sole e non chiudono più. ecc. ecc. ecc.
 

goldsilver

Membro Junior
Dati allarmanti diffusi da Confartigianato: le compravendite immobiliari sono crollate del 17,8%

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Economia
18.8.2012

10:52 - E' caro-mutui: secondo i dati diffusi da Confartigianato, a maggio 2012 il tasso d'interesse sui prestiti alle famiglie si attesta al 4,12% (+103% su un anno). Una situazione difficile: gli italiani per pagare devono sborsare il 30,9% del reddito. Crollo per le compravendite (-17,8%) e crisi profonda per l'edilizia (-97.800 posti).
Le cifre parlano chiaro: tra giugno 2011 e giugno 2012 - spiega Confartigianato - le imprese del settore costruzioni, pari a 899.602, sono diminuite dell'1,36%.

In calo dell'1,17% anche le imprese artigiane, che sono la fetta più consistente del settore edile: 577.588, vale a dire il 64,2% del totale. Negative le conseguenze sull'occupazione: tra giugno 2011 e marzo 2012 è diminuita del 5,1%, pari a 97.800 posti di lavoro in meno.

Per quanto riguarda i tassi, Confartigianato mette in luce che quello sui mutui alle famiglie per l'acquisto di abitazioni è sensibilmente sceso fino al minimo di 2,51% in giugno 2010: successivamente è tornato a crescere, ma a maggio 2012 si attesta sul 4,12%.

Il tasso medio sui mutui a maggio 2012 è così di 103 punti base superiore rispetto ad un anno fa e di 161 punti base superiore rispetto al precedente punto di minimo di giugno 2010.



http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=2070ca880e979ca8
 

pensoperme

Membro Storico
Privato Cittadino
Bravo Alessandro, quando si acquista da impresa bisogna calcolare una serie d costi accessori al mero costo di costruzione medio, ma poi medio rispetto a cosa; la stessa identica casa nello stesso identico posto può costare 2000 al mq come 2500 a seconda della qualità dei materiali e delle finiture; quando sono nuove tutto sembra bello salvo poi trovare pavimenti in gres da 15 € al mq oppure pavimenti dello stesso materiale da 35/40 per non parlare degli impianti e degli infissi che dopo 2 anni si svirgolano al sole e non chiudono più. ecc. ecc. ecc.
Verissimo, ma ci sono tutta una serie di aumenti di costi che sono dipesi dall'aumento dei prezzi finali e non viceversa, compreso perfino i costi di alcuni materiali che hanno SEGUITO l'andamento dei prezzi, non preceduto. ;) Quindi serve un deleveraging.
 

Mil

Membro Senior
In effetti, per 5 o 6 annetti è stato proprio così... ;) Ma entrambi i ragionamenti hanno radici fondate....

Parliamoci chiaro. Nè i costi intrinseci nè tantomeno quelli dei vari oneri possono giustificare certe cifre. C'è il problema del credito, c'è una serie di questioni indiscutibili, ma c'è nei fatti una lievitazione dei prezzi che solo in minima percentuale causerebbero delle perdite vive se venissero ritoccati. Si può parlare di mancati guadagni sperati, questo forse sì. La crisi è partita dalla finanza ma è stata cavalcata da molte imprese edili. Il percorso di rientro purtoppo adesso deve essere a ritroso o non c'è via d'uscita.
 

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