Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Vi propongo un editoriale di Pelliccioli che condivido al mille per mille, ma tanto a Berlusconi che gliene importa del paese ?



Crisi di governo e real estate

L'Editoriale di Guglielmo Pelliccioli

La situazione è grave ma non è seria. Frase vecchiotta, pronunciata dallo scrittore Ennio Flaiano almeno 40 anni fa, ma del tutto attuale.

Ci riferiamo ovviamente all'attuale situazione politica con la concreta possibilità che finisca il governo Monti. Non intendiamo ripetere i mille ragionamenti e le elucubrazioni che in queste ora stanno facendo un po’ tutti: partiti, istituzioni, giornali, associazioni, semplici cittadini.

Limitiamo lo sguardo al settore immobiliare. Cosa succederebbe se cadesse l’esecutivo all’industria del real estate? Visto il momento di estrema debolezza, verrebbe spontaneo rispondere: “niente, tanto peggio di così!”.
In realtà peggio di così si può.

Un’eventuale caduta del governo Monti, non legata ad una consultazione elettorale ma ad una crisi al buio, determinerebbe un immediato irrigidimento delle posizioni sull’Italia degli investitori stranieri proprio nel momento in cui cominciavano ad affacciarsi all’Italia (chiedere a Claudio Albertini di Igd Siiq).

Ci sarebbe una rapida risalita dello spread con conseguente aumento del costo del denaro e ulteriore rarefazione del credito.

Subirebbe una battuta d’arresto il processo di dismissioni del patrimonio pubblico in termini di un rinvio almeno di sei mesi di tutto l’iter procedurale.

Analogamente si fermerebbe il Piano delle Città con i 450 e oltre progetti presentati dai comuni per il finanziamento della Cdp (così come subirebbe uno stop l’allargamento del fondo di dotazione da 200 milioni a 2 miliardi di euro).

Vi sarebbe un ulteriore crollo delle compravendite delle case, dovuto da un lato al crollo della fiducia nel futuro dei risparmiatori mentre, dall’altro, diverrebbero ancora più restrittive le condizioni delle banche per erogare i mutui.

Aumenterebbe il numero dei fallimenti di imprese edili e di servizi a causa delle contrazioni delle compravendite.

Vi sarebbe un innalzamento della tensione sociale nel paese tra le forze politiche e i cittadini incapaci di comprendere le ragioni di questa accelerazione della crisi.

Non verrebbe comunque meno il sistema di tassazioni messo in piedi dal governo Monti sulla casa perché solo un altro governo potrebbe mettervi mano ed eventualmente apportarvi correzioni.

La caduta di Monti aprirebbe una crisi tra le forze politiche che, di fatto, bloccherebbe il paese per mesi e mesi tra veti e divieti reciproci.

Altri capitali fuggirebbero dall’Italia attraverso canali di ogni tipo, depauperando le già esigue risorse che potrebbero entrare nel sistema finanziario del paese.

La borsa e quindi i titoli del mattone subirebbero un ulteriore crollo che le riporterebbe sotto i minimi storici (con ulteriore erosione per i possessori di quote azionarie).

Per la comunità immobiliare la caduta dell’attuale governo sarebbe una jattura di proporzioni inimmaginabili. Se c’è anche un solo imprenditore o mananger che la pensa diversamente alzi la mano. Sono sicuro che starebbero tutte abbassate!
 

Luca1978

Membro Attivo
Agente Immobiliare
La situazione andrà a peggiorare l'Italia non ha ancora toccato il fondo, la crisi vera la raggiungeremo col governo Bersani prossimo venturo.:shock:
E con una altra bella dose DI TASSE E PATRIMONIALE darà mazzata finale all'economia, ma questa è la medicina che l'italiano deve ingerire, dopo aver capito che quella berlusconiana è peggio del cianuro ora deve fare lo stesso con quella dei compagni, come se non la conoscessimo già:disappunto::affermazione: , ma purtroppo l'homus italicus è limitato e non comprende che la pacchia è finita, che il mondo va avanti e se non stai al passo affondi:disappunto:.
 

Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Se torna il cinepanettone Berlusconi, Lady Spread si inalbera fino a 1000 punti, se va al governo la coppia di fatto Bersani - Vendola (ulteriore spesa pubblica e più tasse) si può finire come la Grecia con relativi moti di piazza, se ce la dovesse fare l'internauta Beppe Grillo scatterà l'ora, anzi la legislatura, del dilettante, se vincerà l'indossatore Casini e compagnia CONTANTE (Montezemolo, Caltagirone..) a Palazzo Chigi resterà Monti e, allora, continueremo ad essere spremuti come limoni...
Boh, come la rigiri messi beni non siamo...
Prenderemo tutti la residenza a Lugano?
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Pelliccioni fa una ipotesi di studio irrealistica : caduta del governo Monti non legata ad una consultazione elettorale.
Cadendo Monti, ritengo che ciò porti finalmente a nuove consultazioni elettorali.
L'anomalia è l'attuale : un governo con un premier non eletto dai votanti.
Quando si ha un sistema Costituzionale e Parlamantare come il nostro, quello del Presidente Napolitano è stato "uno strappo" ancora non chiarito e non definito per quello che realmente è stato.
Pelliccioni non sia così sicuro che non esista un "solo imprenditore o manager" che la pensi diversamente da lui.

Per il resto non commento, perchè non trovo il forum la sede adatta per esprimere considerazioni politiche. Penso che siamo qui per discutere di problemi tecnici, legali e commerciali legati al settore immobiliare. La propria fede politica e religiosa andrebbero lasciate fuori dal forum. :basito:
 

SILENZIOSO

Membro Attivo
Professionista
Mah io francamente la vedo male sia che governi berlusconi sia che governi bersani, in ogni caso credo che mai come ora i partiti non vadano alle elezioni per vincere ma per pareggiare :) cioè per un altro governo tecnico con Monti (tanto monti sarebbe durato 2 mesi in piu' per normale scadenza legislatura).
Quello che non condivido è fare differenze tra berlusconi e bersani..... figli entrambi della sessa politica di poco spessore ed entrambi colpevoli della situaione economica attuale.... l'unica differenza è morale cioè il bunga bunga si o bunga bunga no, pero' tolto quello non è che risulti per forza un buon politico :)
 

Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Io credo, in sintesi, che:
qualunque politico andrà nel 2013 a Palazzo Chigi potrà fare ben poco per migliorare la situazione attuale dell'Italia perché le sue decisioni saranno pesantemente influenzate e fortemente limitate dal peso di un debito pubblico semplicemente spaventoso (che veleggia allegramente verso il 130% del PIL nonostante il sensibile aumento delle tasse degli ultimi anni) e impossibile da alleggerire apprezzabilmente se non a prezzo di una politica economica di lacrime, sudore e sangue tipo quella che ha messo letteralmente in ginocchio la Grecia portandola alla fame vera…
Poi ritengo che il programma economico del prossimo governo sia già stato scritto dal Fondo Monetario, dalla BCE e dall’ Unione Europea (comunemente e "volgarmente" conosciuti come "la Troika…") e che il prossimo inquilino di Palazzo Chigi dovrà solo scrupolosamente applicarlo come un diligente burattino.
Avete presente il concetto di “governo fantoccio”?
Ecco, in Italia, all’attuale governo fantoccio, subentrerà tranquillamente un altro governo fantoccio sempre eterodiretto dalla soprannominata Troika.
Improvvisamente, come per un ghiribizzo, il burattino assiso a Palazzo Chigi, credendo di vivere in un libero Stato, si metterà in testa di fare il monello e, spinto da un moto di dignità, desidererà ribellarsi ai tanti antidemocratici diktat?
Mal gliene incoglierà: si attiverà, opportunamente al rialzo, la leva dello Spread, Wall Strett svenderà i Titoli di Stato italiani, le Agenzie Internazionali abbasseranno il rating fino al livello "spazzatura", l’ Economist additerà al pubblico ludibrio la politica economica dell’ Italia e così, la nostra cara Nazione, si troverà ad un passo dal baratro…
Cosa c’entra tutto questo con la sovranità popolare così solennemente sancita nella nostra Carta Costituzionale e con lo spirito democratico del quale tutti i nostri politici si illuminano quotidianamente d’immenso non è dato, a noi, comuni mortali, di sapere…
I comizi elettorali?
A questo punto sono solo dei ludi cartacei.

E, a noi cittadini, toccherà il destino cinico e baro di diventare tanti figli di Troika...
:fico:
 
E

enzo6

Ospite
Vi propongo un editoriale di Pelliccioli che condivido al mille per mille, ma tanto a Berlusconi che gliene importa del paese ?



Crisi di governo e real estate

L'Editoriale di Guglielmo Pelliccioli

La situazione è grave ma non è seria. Frase vecchiotta, pronunciata dallo scrittore Ennio Flaiano almeno 40 anni fa, ma del tutto attuale.

Ci riferiamo ovviamente all'attuale situazione politica con la concreta possibilità che finisca il governo Monti. Non intendiamo ripetere i mille ragionamenti e le elucubrazioni che in queste ora stanno facendo un po’ tutti: partiti, istituzioni, giornali, associazioni, semplici cittadini.

Limitiamo lo sguardo al settore immobiliare. Cosa succederebbe se cadesse l’esecutivo all’industria del real estate? Visto il momento di estrema debolezza, verrebbe spontaneo rispondere: “niente, tanto peggio di così!”.
In realtà peggio di così si può.

Un’eventuale caduta del governo Monti, non legata ad una consultazione elettorale ma ad una crisi al buio, determinerebbe un immediato irrigidimento delle posizioni sull’Italia degli investitori stranieri proprio nel momento in cui cominciavano ad affacciarsi all’Italia (chiedere a Claudio Albertini di Igd Siiq).

Ci sarebbe una rapida risalita dello spread con conseguente aumento del costo del denaro e ulteriore rarefazione del credito.

Subirebbe una battuta d’arresto il processo di dismissioni del patrimonio pubblico in termini di un rinvio almeno di sei mesi di tutto l’iter procedurale.

Analogamente si fermerebbe il Piano delle Città con i 450 e oltre progetti presentati dai comuni per il finanziamento della Cdp (così come subirebbe uno stop l’allargamento del fondo di dotazione da 200 milioni a 2 miliardi di euro).

Vi sarebbe un ulteriore crollo delle compravendite delle case, dovuto da un lato al crollo della fiducia nel futuro dei risparmiatori mentre, dall’altro, diverrebbero ancora più restrittive le condizioni delle banche per erogare i mutui.

Aumenterebbe il numero dei fallimenti di imprese edili e di servizi a causa delle contrazioni delle compravendite.

Vi sarebbe un innalzamento della tensione sociale nel paese tra le forze politiche e i cittadini incapaci di comprendere le ragioni di questa accelerazione della crisi.

Non verrebbe comunque meno il sistema di tassazioni messo in piedi dal governo Monti sulla casa perché solo un altro governo potrebbe mettervi mano ed eventualmente apportarvi correzioni.

La caduta di Monti aprirebbe una crisi tra le forze politiche che, di fatto, bloccherebbe il paese per mesi e mesi tra veti e divieti reciproci.

Altri capitali fuggirebbero dall’Italia attraverso canali di ogni tipo, depauperando le già esigue risorse che potrebbero entrare nel sistema finanziario del paese.

La borsa e quindi i titoli del mattone subirebbero un ulteriore crollo che le riporterebbe sotto i minimi storici (con ulteriore erosione per i possessori di quote azionarie).

Per la comunità immobiliare la caduta dell’attuale governo sarebbe una jattura di proporzioni inimmaginabili. Se c’è anche un solo imprenditore o mananger che la pensa diversamente alzi la mano. Sono sicuro che starebbero tutte abbassate!

Ma Monti non era quello che aveva solo fatto disastri?
Si dimette con due mesi di anticipo e precipitiamo nel marasma?
Siamo sempre esagerati sia nel bene che nel male.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Alto