tozzo

Membro Attivo
Privato Cittadino
No, io farei una vendita reale con passaggio di denaro, questa persona poi dovrà rivenderla a mio marito. Ma la seconda vendita fra quanto dovrà essere fatta?
Io ho già spostato la mia residenza da 6 mesi, quando sono iniziate le prime discussioni con mio marito, ma di fatto sto sempre a casa perchè le bambine hanno bisogno di me e frequentano una scuola lontano dalla mia attuale residenza. Si mio marito ha una srl che non va molto bene però la società ha un appartamento di proprietà. Io inoltre ho dei debiti con mio marito perchè lui mi ha prestato del denaro per acquistare le quote societarie delle due società in sofferenza. Può essere una soluzione?? Se lui mi cede le sue quote societarie non possono poi aggredire le quote che mio marito mi ha dato? Non ho tanti mezzi economici per pagare questi professionisti e quelli che ho consultato mi hanno dato opinioni differenti e contrastanti. Come funziona con l'usufrutto mi spieghi meglio?? Si sono in separazione ma il problema è come ricomprare all'asta la mia parte se non ci sono i soldi! E poi mi hanno detto che ci sono tanti strozzini che partecipano a questo tipo di aste: acquistano la metà a poco prezzo e poi fanno in modo, esasperando l'altro proprietario che egli rivenda.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Ci sono molti quesiti nello stesso intervento.
Vedrò di esaminarli uno per uno.
La partita principale è salvare la casa di famiglia.
La vendita con reale passaggio di denaro l'avevo esclusa perchè tu mi hai detto che soldi non ne hai e non chiederei a qualcuno di metterci soldi veri in questo pandemonio.
Il principio generale per evitare una revocatoria è vendere a prezzo di mercato.
Quindi dovresti vendere a questo "amico" il tuo 50% ad un prezzo reale.
Poi, ma non certo presto, questo tuo amico la rivenderebbe a tuo marito.
Il giro è costoso.
Inoltre la somma che tu riceveresti non può scomparire. Ci sono sentenze della Cassazione che colpiscono questo occultamento del danaro ricevuto.
Non sono un giurista, ma ciò mi sembra possibile nel tuo caso.
Troverei più adatta la cessione a tuo marito in restituzione dei prestiti che ti ha fatto se documentabili, aggiungendo la separazione dal coniuge, possibilmente giudiziale ( tempo permettendo ) assumendoti delle colpe per cui il giudice assegni a tuo marito la casa per viverci con le bambine. E tu madre "indegna" vai via.

A questo punto la casa è tutta od in gran parte di tuo marito che avrebbe anche il diritto di abitazione con le figlie. Nessuno, per quanto strozzino, va a comprare una piccola percentuale di una casa ove vi è il diritto di abitazione a vita dell'ex-coniuge.
Riguardo l'usufrutto è un diritto simile al diritto di abitazione, ma quest'ultimo mi sembra il migliore.
Se la srl di tuo marito non avesse avuto l'immobile, era adatta ad una operazione di permuta delle sue quote con il tuo 50% per cento di casa.
Vale a dire tu diventavi socia della srl ed in cambio cedevi a tuo marito la tua quota di casa.

Per gli appartamentini hai delle quote piccole (22%) che non credo siano vendibili all'asta. Puoi tentare di vendere la quota ai condividenti.
Per la societa che frutta 40.000, le strade sono poche : una vendita, ma il ricavato non può scomparire o una rivendicazione dai tuoi fratelli.

Mi devi scusare, io sto scrivendo di getto pressato dalla tua comprensibile ansia di trovare una soluzione.

Questi sono spunti, realistici, ma che vanno sviluppati dallo specialista.

Poi tu sai cosa ti hanno proposto i vari consulenti e se vedi punti di contatto vuol dire che c'è speranza di trovare una strada giusta.
 

tozzo

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ti ringrazio per la disponibilità sei gentilissimo. Ma che potrebbero farmi se faccio sparire il denaro della vendita? E se la vendessi ad un familiare sarebbe meglio? Ma sulla società che frutta i 40.000 euro l'anno per tutti i soci circa 15.000,00/16.000,00 per me che possono fare? Possono pignorarmi le quote e se si, fino a quando?Il diritto di abitaione e l'usufrutto dove dovrei applicarli??? Vendendo la quota degli appartamentini del valore di circa 110.000,0 qi condividenti non avrei lo stesso problema con il denaro?
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
La domanda sul danaro che sparisce è da avvocato, ma credo che non potrai farlo sparire, in quanto c'è la tracciabilità del danaro e non puoi ottenere in contanti la somma.
Quindi i soldi andrebbero versati in banca e poi sarebbero sempre tracciabili. E' una operazione rischiosa sotto tutti i punti di vista.

Io ti consiglierei di lavorare sulla cessione a tuo marito per pagamento debito o in diritto di abitazione quale padre con figli minorenni.

Le quote vanno pignorate ( quelle dei 40.000 ) fino all'estinzione del debito.

Gli appartamentini non li metterebbero all'asta, lascerei perdere.
 

tozzo

Membro Attivo
Privato Cittadino
Alcuni consulenti mi hanno proposto: fai le vendite fittizie e seppellisci il denaro......ma da quello che mi dici è rischioso occultare il denaro. Altri di separarmi da mio marito (ma poi non potrei vivere più vicino alle bambine??)......ma non sanno come giustificare l'intera cessione della quota dell'abitazione di mia proprietà. Il valore di casa mia è di circa 160.000 €, il debito con mio marito di circa 70.000 €. La srl di mio marito (di cui lui ha il 60%) ha un camion, un'auto e un'appartamento cedermi le quote che comporterebbe? Il ragioniere mi dice che vuole parlare con le banche per cercare di bloccare i mutui ( circa 230.000 € con una società e 260.000€ con l'altra, ma loro per fare questo vogliono rinegoziare il mutuo ad un tasso più alto, lo possono fare? Questi mutui sono coperti da 4 appartamenti il cui valore ancora per poco copre il mutuo. Poi c'è uno scoperto di conto di 850.000,00 con a garanzia una casa del valore di 1.200.000,00 che nessuno vuole comprare. Sapendo la nostra situazione tutti ci offrono circa 700.000,00/800.000€. Otre a due scoperti di conto,di circa 150.000€ l'uno. Scusa ma gli altri che hanno fatto le vendite fittizie dei loro appartamenti non rischiano come me??? Se io qualsiasi passo faccio vado incontro a tutti questi problemi gli altri non rischiano lo stesso?? E il Fondo lo consigli?? Scusami è tardi e non ti voglio assillare ...io la notte non dormo per l'agitazione ma voglio far dormire te. Domani vado dall'avvocato.....ti posso contattare se mi da qualche dritta per chiederti consiglio? Grazie.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
La situazine non sarebbe disastrosa se vendeste qualcosa e l'amministrazione controllata forse salverebbe la ditta. ma è l'amministratore che deve muoversi, Tu puoi solo citarlo per la responsabilità di amministartore, ma questo non ha niente.
Cosa hanno fatto dei soldi gli altri ? Se si sono mossi prima della completa tracciabilità dei soldi, li hanno fatti sparire. E chi sa quanto tempo fa si sono spolgliati di tutto.
Adesso lo vedo impossibile. La sanzione è molto alta, ma quella non avendo soldi non puoi pagarla e non c'è più niente da pignorare.
Il problema è che non puoi prelevare il contanti se non a cifre piccolissime e non puoi darlo a nessuno tramite banca.
 

angelhouse

Membro Ordinario
Io ho avuto problemi con una srl, di cui ero solo socio, l'unica cosa per venirne fuori e dare incarico ad un avvocato, per farsi confermare dal giudice l'amministrazione controllata e di conseguenza la messa in liquidazione della società. A quel punto le tempistiche del liquidatore sono molto lunghe perchè deve organizzare rientri con le banche e gestire tutto il patrimonio, ovviamente anche quello da vendere, farà una serie di calcoli e considerazioni, anche incontri con voi soci, in questo tempo poi che intercorre, quando sarai psicologicamente più tranquilla, valuterai assieme ad un notaio come mettere al riapro il salvabile, auguri.
 

slucidi

Membro Ordinario
Purtroppo è una situazione diffusa, incontro ogni settimana un'azienda nella stessa situazione in tutta Italia.

Le vendite di immobili devono avere una tracciabilità (lo dice anche il notaio) pertanto, l'occultamento del ricavato è una cosa gravissima - si può ipotizzare un reato - pertanto, lo sconsiglio.
Una scelta valida è quella di togliere valore agli immobili in modo da farli diventare meno interessanti per le banche e i possibili squali. Condivido i consigli di H&F.
Personalmente agirei per gradi:
1. La separazione possibilmente giudiziale è una strada ottima per lasciare il diritto di abitazione a tuo marito e le figlie. Questo non pregiudica che le potrai vedere e nessuno si mette a controllare dove dormi la notte.

2. La tua quota di proprietà della casa probabilmente, non vale il 50% di una stima fatta da chissà quanto tempo, quindi anche se è una cosa un po forzata, potresti venderla a tuo marito in cambio del prestito che ti ha fatto (se documentato). Al limite potresti decidere di vendergli solo il 20-30% ... tanto anche se va all'asta tra due-tre anni il valore residuo, sicuramente sarà alla tua portata- abbi fiducia, potrai ricomprarlo.

3. Per le quote degli appartamentini, potresti cedere l'usufrutto della tua quota - il valore reale ricavato (minimo) mettilo su un nuovo c/c di un'altra banca a te intestato, possibilmente fuori della tua provincia - non è una garanzia che non ti verrà pignorato ma, almeno non sarai accusata di averlo occultato. Oppure, usalo per difenderti !

4. Prendi un esperto (non ci sono alternative) devi "obbligare" il tuo amministratore a fare un "concordato preventivo" ... in questo modo l'azienda potrà presentare in tribunale un piano di risanamento che prevede delle perdite anche per le Banche ! Sia in conto capitale che in conto interessi. Ricordati che non è solo una questione formale il risanamento ma, deve essere un PIANO SOSTENIBILE dal punto di vista operativo e reale! Tieni presente che il 40% dei concordati preventivi, NON vengono approvati in Tribunale quindi si finisce in un fallimento.

5. Infine, se questo ultimo passo non ti riesce, puoi solo provare a fare delle strategie DILATORIE cioè, trovare delle soluzioni con un avvocato che ti permettano di incasinare la parte legale della società in modo da prendere tempo.... non è una grande soluzione ma, a volte, con il tempo le cose si risolvono. Forse le banche diventano un pochino più flessibili, forse vendi un paio di appartamenti ecc...

6. Strategia psicologica. Conosco molto bene la situazione nella quale ti trovi in quanto, incontro ogni settimana aziende che hanno questi problemi gravissimi in tutta Italia. Devi difenderti anche psicologicamente per non farti devastare dalla disperazione e dalla depressione. La tua famiglia, i tuoi figli sono la tua forza.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Purtroppo è una situazione diffusa, incontro ogni settimana un'azienda nella stessa situazione in tutta Italia.

Le vendite di immobili devono avere una tracciabilità (lo dice anche il notaio) pertanto, l'occultamento del ricavato è una cosa gravissima - si può ipotizzare un reato - pertanto, lo sconsiglio.
Una scelta valida è quella di togliere valore agli immobili in modo da farli diventare meno interessanti per le banche e i possibili squali. Condivido i consigli di H&F.
Personalmente agirei per gradi:
1. La separazione possibilmente giudiziale è una strada ottima per lasciare il diritto di abitazione a tuo marito e le figlie. Questo non pregiudica che le potrai vedere e nessuno si mette a controllare dove dormi la notte.

2. La tua quota di proprietà della casa probabilmente, non vale il 50% di una stima fatta da chissà quanto tempo, quindi anche se è una cosa un po forzata, potresti venderla a tuo marito in cambio del prestito che ti ha fatto (se documentato). Al limite potresti decidere di vendergli solo il 20-30% ... tanto anche se va all'asta tra due-tre anni il valore residuo, sicuramente sarà alla tua portata- abbi fiducia, potrai ricomprarlo.

3. Per le quote degli appartamentini, potresti cedere l'usufrutto della tua quota - il valore reale ricavato (minimo) mettilo su un nuovo c/c di un'altra banca a te intestato, possibilmente fuori della tua provincia - non è una garanzia che non ti verrà pignorato ma, almeno non sarai accusata di averlo occultato. Oppure, usalo per difenderti !

4. Prendi un esperto (non ci sono alternative) devi "obbligare" il tuo amministratore a fare un "concordato preventivo" ... in questo modo l'azienda potrà presentare in tribunale un piano di risanamento che prevede delle perdite anche per le Banche ! Sia in conto capitale che in conto interessi. Ricordati che non è solo una questione formale il risanamento ma, deve essere un PIANO SOSTENIBILE dal punto di vista operativo e reale! Tieni presente che il 40% dei concordati preventivi, NON vengono approvati in Tribunale quindi si finisce in un fallimento.

5. Infine, se questo ultimo passo non ti riesce, puoi solo provare a fare delle strategie DILATORIE cioè, trovare delle soluzioni con un avvocato che ti permettano di incasinare la parte legale della società in modo da prendere tempo.... non è una grande soluzione ma, a volte, con il tempo le cose si risolvono. Forse le banche diventano un pochino più flessibili, forse vendi un paio di appartamenti ecc...

6. Strategia psicologica. Conosco molto bene la situazione nella quale ti trovi in quanto, incontro ogni settimana aziende che hanno questi problemi gravissimi in tutta Italia. Devi difenderti anche psicologicamente per non farti devastare dalla disperazione e dalla depressione. La tua famiglia, i tuoi figli sono la tua forza.
Mi fa piacere leggerti su questo post.
Ho cercato di tamponare da solo la situazione perchè meritava ogni attenzione e solidarietà. Spero che seguano i nostri consigli.
 

adimecasa

Membro Senior
Agente Immobiliare
avresti dovuto chiedere informazioni prima di entrare in società con una s.r.l., ora se ti hanno dato dei crediti e fiducia la devi mantenere, altrimenti il problema cade su altri
 

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