Ludogarbi

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Certo che è il notaio, è a lui che incorre l'obbligo di di verificare la loro conformità con le risultanze dei registri immobiliari e le risultanze al catasto.
Non capisco però a cosa si riferisce il tuo dubbio. Come ha scritto il collega il notaio non può constatatare la coincidenza tra la planimetria catastale e lo stato di fatto, non può certo visitare tutti gli immobili che rogita, proprio per questo c'è la dichiarazione degli intestatari che può anche essere sostituita da un tecnico abilitato. Se ci fosse una difformità ovvero la planimetria non corrisponde fedelmente la situazione reale attuale dell'immobile qualcuno lo dice prima, e bisognerà provvedere a fare una denuncia di variazione con il pagamento dei tributi e delle sanzioni. Sarà il notaio che dirà cosa fare questo in base a che tipo di difformità si tratta, ovvero ci sono difformità che obbligano a presentare una nuova planimetria o altre che sono irrilevanti.
Il mio dubbio si riferisce al fatto che la legge dice che è il notaio che verifica l'intestazione catastale, che in atto deve essere fatta menzione che i dati identificativi( fg, part, sub, classe, consistenza e rendita) corrispondono alla planimetria depositata in Catasto, e ci sia la dichiarazione rispetto alla conformità dei dati catastali rispetto alla planimetria.
In tutto quanto che ho scritto prima, mi sembra che sia ben diverso dire che lo stato di fatto dell'immobile corrisponde alla planimetria depositata in catasto e invece dire che lo stato di fatto dei dati catastali e della planimetria corrisponde all0 stato di fatto dell'immobile. Lo so è farraginoso, ma a me sembra che questa dichiarazione che si debba fare, in quell'atto non ci sia o non sia giusta.
Ora cerco la legge, che senz'altro saprai e poi ti spiegherò anche i perchè di questi dubbi.
 

Ludogarbi

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L’art. 19, comma 4, così come modificato in sede di conversione, detta nuove norme in materia di redazione degli atti traslativi di unità immobiliari aggiungendo all’art. 29 della legge 27 febbraio 1985, n. 52, un ulteriore comma:
1-bis. Gli atti pubblici e le scritture private autenticate tra vivi aventi ad oggetto il trasferimento, la costituzione o lo scioglimento di comunione di diritti reali su fabbricati già esistenti, ad esclusione dei diritti reali di garanzia, devono contenere, per le unità immobiliari urbane, a pena di nullità, oltre all'identificazione catastale, il riferimento alle planimetrie depositate in catasto e la dichiarazione, resa in atti dagli intestatari, della conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie, sulla base delle disposizioni vigenti in materia catastale. La predetta dichiarazione può essere sostituita da una attestazione di conformità rilasciata da un tecnico abilitato alla presentazione degli atti di aggiornamento catastale. Prima della stipula dei predetti atti il notaio individua gli intestatari catastali e verifica la loro conformità con le risultanze dei registri immobiliari".

Ho capito che:
sulla base delle disposizioni vigenti in materia catastale vuol dire che è molto importante la consistenza al fine di attribuire la rendita.
Parla quindi di conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie e non solo delle planimetrie.

Prima della stipula dei predetti atti il notaio individua gli intestatari catastali e verifica la loro conformità con le risultanze dei registri immobiliari".
Quindi questa parte non deve essere fatta su dichiarazione dell'intestatario come invece risulta essere dal mio atto.
 

Rosa1968

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Agente Immobiliare
L’art. 19, comma 4, così come modificato in sede di conversione, detta nuove norme in materia di redazione degli atti traslativi di unità immobiliari aggiungendo all’art. 29 della legge 27 febbraio 1985, n. 52, un ulteriore comma:
1-bis. Gli atti pubblici e le scritture private autenticate tra vivi aventi ad oggetto il trasferimento, la costituzione o lo scioglimento di comunione di diritti reali su fabbricati già esistenti, ad esclusione dei diritti reali di garanzia, devono contenere, per le unità immobiliari urbane, a pena di nullità, oltre all'identificazione catastale, il riferimento alle planimetrie depositate in catasto e la dichiarazione, resa in atti dagli intestatari, della conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie, sulla base delle disposizioni vigenti in materia catastale. La predetta dichiarazione può essere sostituita da una attestazione di conformità rilasciata da un tecnico abilitato alla presentazione degli atti di aggiornamento catastale. Prima della stipula dei predetti atti il notaio individua gli intestatari catastali e verifica la loro conformità con le risultanze dei registri immobiliari".

Ho capito che:
sulla base delle disposizioni vigenti in materia catastale vuol dire che è molto importante la consistenza al fine di attribuire la rendita.
Parla quindi di conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie e non solo delle planimetrie.

Prima della stipula dei predetti atti il notaio individua gli intestatari catastali e verifica la loro conformità con le risultanze dei registri immobiliari".
Quindi questa parte non deve essere fatta su dichiarazione dell'intestatario come invece risulta essere dal mio atto.

Io non so quale sia il tuo problema ma ti dico in parole povere come ti ho scritto nel post precedente che il notaio in base all'art 122 non vorrei sbagliarmi ha due verifiche da fare quella soggettiva ovvero corrispondenze risultanze del catasto e registri immobiliari e quella oggettiva ovvero conformità dell'immobile alle risultanze del catasto. Questi sono i controlli che spettano a lui. Poi si accennava alla dichiarazione degli intestatari della conformità dello stato di fatto.
 

Ludogarbi

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Cara Rosa, cosa intendi per conformità dell'immobile alle risultanze del Catasto?
Solo che fg, part, sub siano corretti o intendi che il Notaio debba verificare anche altri dati identificativi, quali consistenza, rendita e vedere se il protocollo della planimetria sia uguale a quello riportato in visura?
Qual è la legge 122 alla quale tu fai riferimento?
Il mio problema è proprio questo: planimetria uguale stato di fatto, dati fg, part, sub giusti, però la visura riporta una consistenza decisamente minore della planimetria e osservando nelle annotazioni il protocollo di derivazione della planimetria sulla visura è diverso da quello da quello riportato sulla planimetria.
Per cui ho il sospetto che la planimetria non corrisponda alla visura.
Il notaio non doveva controllare più attentamente le visure, non dico la planimetria e misurare, in quanto una differenza di 12mq in una planimetria in scala 1/200 se non sei un tecnico e non hai sospetti, il povero acquirente difficilmente a prima vista riesce a vederla. Certo che così cambia la consistenza e quindi la rendita.
 

Rosa1968

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Cara Rosa, cosa intendi per conformità dell'immobile alle risultanze del Catasto?
Solo che fg, part, sub siano corretti o intendi che il Notaio debba verificare anche altri dati identificativi, quali consistenza, rendita e vedere se il protocollo della planimetria sia uguale a quello riportato in visura?
Qual è la legge 122 alla quale tu fai riferimento?
Il mio problema è proprio questo: planimetria uguale stato di fatto, dati fg, part, sub giusti, però la visura riporta una consistenza decisamente minore della planimetria e osservando nelle annotazioni il protocollo di derivazione della planimetria sulla visura è diverso da quello da quello riportato sulla planimetria.
Per cui ho il sospetto che la planimetria non corrisponda alla visura.
Il notaio non doveva controllare più attentamente le visure, non dico la planimetria e misurare, in quanto una differenza di 12mq in una planimetria in scala 1/200 se non sei un tecnico e non hai sospetti, il povero acquirente difficilmente a prima vista riesce a vederla. Certo che così cambia la consistenza e quindi la rendita.
Di che anno é l'immobile?
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
Per conformità dell'immobile alle risultanze catastali con il termine risultanze si intende ed indica la catena continua delle trascrizioni ufficiali. Il notaio accerta la continuità delle trascrizioni. Il notaio ha di solito il geometra prova a chiedere la visura storica del mappale per capire cosa é successo. Quello che stai dicendo é un po il controsenso dello spirito della legge perché é stata modificata proprio per far emergere le difformità tra gli identificativi catastali le planimetrie e la situazione di fatto per i fini fiscali. Parli di consistenza a questo punto devi assolutamente chiedere chiarimenti al notaio che ha fatto l'atto. Non vorrei avessero fatto una variazione nell'ultimo periodo non annotata.
 

Ludogarbi

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Privato Cittadino
Rogito 2012
Anno casa 1975.
Variazione 1979
Il protocollo di variazione sulla visura non corrisponde al protocollo della planimetria.
Nella visura storica catastale manca un passaggio di proprietà.
Non esistono ultime variazioni in quanto si tratta di un garage.
I proprietari hanno volturato in catasto una settimana prima del rogito come scritto nelle annotazioni in visura.
Agenzia non mi ha mai presentato visure.
Io, non sapevo neppure che esistessero ora mi sto veramente informando.
Agenzia ha detto che pensava a tutto lei, anche scelta notaio consigliata da agenzia.
Io beona a tutto, vista la cifra pagata ad agenzia pensavo dovessero pensare a tutto loro.
Ma secondo te, la dichiarazione circa la conformità dei dati catastali in quell'atto esiste, va bene o posso anche tentare di farlo annullare?
Va bene la dichiarazione:
-che lo stato di fatto dell'immobile corrisponde a quello delle planimetrie depositate in Catasto che si allega sotto la lettera A
o doveva riguardare anche i dati Catastali.
Grazie mille
 
E

enzo6

Ospite
Per conformità dell'immobile alle risultanze catastali con il termine risultanze si intende ed indica la catena continua delle trascrizioni ufficiali. Il notaio accerta la continuità delle trascrizioni. Il notaio ha di solito il geometra prova a chiedere la visura storica del mappale per capire cosa é successo. Quello che stai dicendo é un po il controsenso dello spirito della legge perché é stata modificata proprio per far emergere le difformità tra gli identificativi catastali le planimetrie e la situazione di fatto per i fini fiscali. Parli di consistenza a questo punto devi assolutamente chiedere chiarimenti al notaio che ha fatto l'atto. Non vorrei avessero fatto una variazione nell'ultimo periodo non annotata.

Rosa io continuo a non ben capire cosa voglia ludogarbi. L'unica cosa che intuisco è che se i vani indicati in visura sono 3 e dalla planimetria giurata dalle parti mostra 4 vani il notaio deve chiedere modifica planimetria. Ho ben compreso?[DOUBLEPOST=1368340995,1368340906][/DOUBLEPOST]resta comunque il fatto che se cosi' fosse cio' non sabbe possibile per c/2, c/3, etc dove la consistenza e' espressa in mq.
 

Rosa1968

Membro Storico
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Rogito 2012
Anno casa 1975.
Variazione 1979
Il protocollo di variazione sulla visura non corrisponde al protocollo della planimetria.
Nella visura storica catastale manca un passaggio di proprietà.
Non esistono ultime variazioni in quanto si tratta di un garage.
I proprietari hanno volturato in catasto una settimana prima del rogito come scritto nelle annotazioni in visura.
Agenzia non mi ha mai presentato visure.
Io, non sapevo neppure che esistessero ora mi sto veramente informando.
Agenzia ha detto che pensava a tutto lei, anche scelta notaio consigliata da agenzia.
Io beona a tutto, vista la cifra pagata ad agenzia pensavo dovessero pensare a tutto loro.
Ma secondo te, la dichiarazione circa la conformità dei dati catastali in quell'atto esiste, va bene o posso anche tentare di farlo annullare?
Va bene la dichiarazione:
-che lo stato di fatto dell'immobile corrisponde a quello delle planimetrie depositate in Catasto che si allega sotto la lettera A
o doveva riguardare anche i dati Catastali.
Grazie mille
Buongiorno non capisco cosa sia successo. Il fatto che l'agenzia ti abbia consigliato il notaio non ha nessun valore nella vicenda lui ha i suoi obblighi da espletare. Se c'e stata una voltura potrebbe essere qui il nocciolo del problema se problema si può chiamare. L'unica é recarsi da notaio e chiedere il motivo di quei due protocolli diversi con le due consistenze non coincidenti. Ti sei pentita dell'acquisto e vorresti tornare indietro oppure spiegami come mai vorresti annullare l'atto. Di fatto l'immobile é accatastato quali rischi pensi di correre. Pensa che ci sono delle variazioni che si apportano nell'immobile con la chiusura di una porta per esempio che non obbligano a modificare la scheda. Comunque la frase é corretta quella riguarda la parte degli intestatari e riguarda le corrispondenti anche catastali e ti spiego anche il perché se la planimetria fosse diversa dallo stato di fatto nella consistenza per esempio manca un tavolato per intenderci c'e difformità quindi o si sana o il notaio non può stipulare con una dichiarazione negativa.. Chiedi la visura storica del mappale.
 

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