B

beppebre

Ospite
Bello vedere come dopo anni di passione per il liberismo e di lodi in onore al libero mercato e alla famosa "mano invisibile" si sia passati alla passione per un mite protezionismo alle sperate sicurezze del numero chiuso.
Ma quando la flessibilità era un tema che riguardava gli altri andava bene. Allora era quasi logico che fosse necessario lavorare di più e meglio anche per meno soldi.
Adesso che la concorrenza e il libero mercato hanno bussato alla nostra porta non hanno più quel sapore avventuroso e dinamico ma sembrano piuttosto preannunciare un futuro di miseria. E allora partono i ripensamenti.
Chissà perché non ne sono sorpreso.
 

topcasa

Membro Storico
semplice ........ti racconto una storia nel mio paese natio di 10mila anime, esistevano 4 bar e tutti e quattro lavoravano e vivevano abbastanza bene, un bel giorno si liberalizzo il tutto ed ecco 18 bar che aprono e chiudono chiudono e aprono allungano solo i casi di quasi suicidio......... Meglio prima o ora.
Andando a noi, non si può fare la corsa ad aprire per fare chiusdere gli altri.
Questo è un mio semplice punto di vista, di certo mi puoi dire, ma quando non eri tu AI ....come la pensavi? Ti dico che la pensavo come te, ma ti assicuro che è sbagliato.
 
E

enzo6

Ospite
Bello vedere come dopo anni di passione per il liberismo e di lodi in onore al libero mercato e alla famosa "mano invisibile" si sia passati alla passione per un mite protezionismo alle sperate sicurezze del numero chiuso.
Ma quando la flessibilità era un tema che riguardava gli altri andava bene. Allora era quasi logico che fosse necessario lavorare di più e meglio anche per meno soldi.
Adesso che la concorrenza e il libero mercato hanno bussato alla nostra porta non hanno più quel sapore avventuroso e dinamico ma sembrano piuttosto preannunciare un futuro di miseria. E allora partono i ripensamenti.
Chissà perché non ne sono sorpreso.

E' un mistero cosa c'entri la mano invisibile con le competenze/abilitazioni necessarie per svolgere certe professioni.
Stai dicendo che un elettricista, un architetto, un commercialista non debbano avere le necessarie competenze?
Non è un problema di numero chiuso ma di limitazione dell'ingresso a chi si improvvisa e pratica con un corso di 100 ore+esame banale.
 

topcasa

Membro Storico
E' un mistero cosa c'entri la mano invisibile con le competenze/abilitazioni necessarie per svolgere certe professioni.
Stai dicendo che un elettricista, un architetto, un commercialista non debbano avere le necessarie competenze?
Non è un problema di numero chiuso ma di limitazione dell'ingresso a chi si improvvisa e pratica con un corso di 100 ore+esame banale.
se è per questo il mio corso è stato di 200 ore e con esame di sicuro non banale.
 

Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Gli avvocati hanno varato, l'ultimo minuto utile della scorsa legislatura, una riforma della professione forense che rende praticamente impossibile superare gli esami di abilitazione alla professione. La normativa sugli esami andrà in vigore tra due anni.
Però chiudono la stalla quando i buoi sono già scappati.
In Italia c'è già un avvocato ogni 200 persone.

Voi mediatori potete prevedere un corso di 2000 ore e un esame abilitativo con dieci prove scritte e cinque orali.
;)
Nulla vieta ciò.
 

Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
E' il mercato liberalizzato, bellezza!
Che, però, ha una sua logica spietata.
Se, su 1000 italiani, 100 vogliono fare l'avvocato, 50 gli architetti, 30 gli agenti immobiliari e solo uno l'idraulico, il mercato lo permette. Si accomodino signori, c'è posto per tutti!
Però, poi, l'idraulico, in coerenza a questa logica, guadagnerà più dell'avvocato,dell'architetto e del mediatore messi insieme, perché più raro e ricercato.
E' il mercato, bellezza!
 
E

enzo6

Ospite
E' il mercato liberalizzato, bellezza!
Che, però, ha una sua logica spietata.
Se, su 1000 italiani, 100 vogliono fare l'avvocato, 50 gli architetti, 30 gli agenti immobiliari e solo uno l'idraulico, il mercato lo permette. Si accomodino signori, c'è posto per tutti!
Però, poi, l'idraulico, in coerenza a questa logica, guadagnerà più dell'avvocato,dell'architetto e del mediatore messi insieme, perché più raro e ricercato.
E' il mercato, bellezza!

Per cortesia non paragoniamo gli anni di studio e pratica di un avvocato con un AI
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Bello vedere come dopo anni di passione per il liberismo e di lodi in onore al libero mercato e alla famosa "mano invisibile" si sia passati alla passione per un mite protezionismo alle sperate sicurezze del numero chiuso. Ma quando la flessibilità era un tema che riguardava gli altri andava bene. Allora era quasi logico che fosse necessario lavorare di più e meglio anche per meno soldi. Adesso che la concorrenza e il libero mercato hanno bussato alla nostra porta non hanno più quel sapore avventuroso e dinamico ma sembrano piuttosto preannunciare un futuro di miseria. E allora partono i ripensamenti. Chissà perché non ne sono sorpreso.
Non credo che si tratti di non volere dare la possibilità ad altri di svolgere la nostra professione.
Parlare di liberalizzazione in questo caso mi sembra alquanto ridicolo.
Ormai gli adempimenti che ci chiedono sono sempre più importanti, sia dal punto di vista burocratico (privacy antiriciclaggio etc) che da quello professionale.
Siamo responsabili di tutto , dobbiamo verificare gli aspetti urbanistici, catastali e non possiamo permetterci di sbagliare siamo responsabili.

Si a dare la possibilità a tutti ma solo dopo di aver dato seria dimostrazione della preparazione (requisiti professionali)

Un esame serio e selettivo (come giusto che sia)
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
Inutile sperare in limitazioni, sono del secolo scorso :)
Semmai serve creare valore vero, sistemi commerciali rodati che siano innanzitutto graditi all'utenza e alla clientela.
La selezione la fai sul campo.

Inoltre il nostro mestiere è uno di quelli a più alta concorrenza e l'unico nel quale al concorrenza contribuisce all'aumento delle tariffe.

(meno affari, più alte provvigioni).

Ho già spiegato queste cose a chi sosteneva che la concorrenza della liberalizzazione avrebbe abbasato le provvigioni, cosa che se non accade con questo rapporto mediatori/cittaidini/compravendite... la logica di occam non è diffusa.

Chi abbassa le provvigioni senza aumentare in proporzione (e oltre) gli affari conclusi semplicemente chiude e abbasare le provvigioni NON fa vendere ne affittare di più.
 

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