U

Utente Cancellato 52116

Ospite
salve, ho scoperto da poco questo forum e spero di postare bene..
questo è il mio problema: mio fratello ha appena comprato casa, e non avendo a disposizione la somma (ingente) per la ristrutturazione ho intenzione di fargli un prestito.
Per cautelarmi, d'accordo con lui e mia madre (mio padre è defunto da poco, e non ci sono altri fratelli), saremmo d'accordo nello stipulare una scrittura privata tra me e lui in modo che risulti il mio prestito, e lui in cambio mi ceda la sua parte di eredità della casa dei nostri genitori (in cui adesso vive mia madre - ed io per larghe parti dell'anno). Anche mia madre, che ha prestato dei risparmi di famiglia per l'acquisto della casa di mio fratello, mi cederebbe con lo stesso atto la sua parte una volta defunta. In pratica alla morte di mia madre la casa dei miei dovrebbe andare tutta a me, visto che lui è stato già ricompensato con i nostri prestiti (e con altri beni immobili). Come dovrei impostare questa scrittura privata, questo strumento è adatto alla situazione?
Grazie mille
 
M

marcellogall

Ospite
La prima cosa da sapere in campo ereditario e che qualsiasi accordo fatto dai futuri eredi non ha alcun valore legale.
Quindi è perfettamente inutile fare rinunce o altro perché il documento è nullo.
L'unica cosa possibile è stilare un documento che attesti quanto prestato da madre e fratello sperando che, al momento dell'apertura dell'eredità, non ci sia una variazione dei valori in campo che potrebbe determinare un ripensamento da parte degli aventi causa.
 
U

Utente Cancellato 52116

Ospite
grazie mille...
essendo mio padre da poco defunto, la casa dei miei risulterà per metà di mia madre, per l'altra metà mia e di mio fratello (stiamo concludendo a giorni le pratiche della successione).
In questo caso sarebbe possibile per mio fratello, una volta ultimata la successione, cedermi la sua quota con scrittura privata in cambio del prestito?
Invece per la parte di mia madre, non c'è quindi modo di certificare che lascerà la sua quota solo a me visto che mio fratello è stato 'ricompensato' già con altro?
 

studiopci

Membro Storico
La scrittura privata in tal senso non ha nessun valore legale, penso che la soluzione sia quella di cedere le quote di proprietà dell'immobile dei tuoi genitori, faccio un esempio tua madre cede la nuda proprietà dell'immobile mantenendone l'usufrutto che alla sua morte si riunirà con la nuda proprietà, mentre invece la quota di tuo fratello deve essere ceduta in cambio della somma di denaro che tu gli darai per l'acquisto, il tutto deve essere riportato in un atto pubblico redatto dal notaio che saprà comunque cosa e come consigliarti. Fabrizio
 
U

Utente Cancellato 52116

Ospite
grazie, speravo che perlomeno per la quota di mio fratello bastasse una scrittura privata, vorrei risparmiare eventuali spese legali...
 

studiopci

Membro Storico
Come ti ha poco prima specificato Marcello, nelle questioni ereditaria le scritture private, accordi o dichiarazioni non hanno nessun valore ( tranne che sulla parte eccedente la legale ) , parlane con il notaio il quale ti potrà dare comunque la strada sicura da seguire. Fabrizio
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
spese legali...
al limite spese notarili.
Come hanno detto i colleghi ogni accordo atto a regolare una successione non ancora aperta è nullo.
Poi bisogna anche considerare un'altra cosa. Quanto la tua mamma verrà a mancare mi auguro tra 100 anni, l'immobile nel patrimonio destinati a voi, si sarà rivalutato oppure svalutato. Il calcolo della quota legittima si farà all'apertura della successione in quel dato momento, potrebbe succedere che ci sarà una differenza delle quote che non potevate prevedere. Quindi mentre la quota di prestito che avrà ricevuto tuo fratello da te e dalla mamma è una quota fissa, la differenza tra la quota legittima e il prestito per esempio potrebbe ledere la tua quota legittima, mi spiego? E quindi tuo fratello potrebbe essere oggetto di una azione di riduzione o viceversa. Sono d'accordo anche io con i colleghi, sentite bene prima un notaio.
 

Kurt

Membro Attivo
Professionista
Fatto salvo le corrette risposte che ti sono state fornite sull'invalidità dei patti successori rinunciativi una possibile soluzione esisterebbe, se non ci sono terzi che possano eccepire (p.es. figli del fratello) e tenendo presente che la rinuncia all'eredità può essere revocata nel termine di prescrizione decennale.

All'apertura dell'eredità il fratello e la madre rinunciano alla loro quota quindi tu divieni pieno proprietario del 33,4% della casa dei tuoi (quota del de cuius 50% / 3 x 2).

La donazione di denaro di tua madre dovrebbe essere registrata e farebbe fede (mi auguro tra 2000 anni), così come il tuo prestito. All'apertura dell'eredità la quota di tua madre (66,6%) il prestito sarebbe soggetto a collazione e, se le parti sono uguali, allora potreste ottenere il risultato voluto.

Se alla morte di tua madre tuo fratello volesse revocare la rinuncia allora i conteggi andrebbero rifatti di nuovo come se nel frattempo non ci fossero state divisioni ereditarie.
 

StLegaleDeValeriRoma

Membro Assiduo
Professionista
Ciò che vorrebbe fare non è ammesso dalla legge, ad ogni modo potrà e dovrà regolare per iscritto il prestito di cui parla giovandosi dell'assistenza di un professionista ... le spese notarili per ora non le interessano, le spese della consulenza di un legale, certamente non ingenti e comunque come notorio possibile oggetto di accordo con l'avvocato, vista la situazione che descrive dopo la morte di suo padre con donazioni a suo fratello potrebbero essere opportune per evitare in via preventiva futuri contenziosi.:ok:
 

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