immodavide

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Buongiorno, avrei una questione un po' particolare da porvi.
Mia sorella ha prenotato l'acquisto di un box nel 2005. I pagamenti sono stati effettuati con le seguenti modalità:
1000+IVA alla prenotazione
10.000+ IVA al preliminare nel 2005
3000+ IVA inizio lavori nel 2006
3000+ IVA a fine lavori nel 2009
Resto a rogito ancora da fissare.
Tutti i pagamenti sono stati effettuati con un bonifico ed è stata emessa fattura.
A quanto pare non risulta nessun preliminare registrato e lei non si ricorda minimamente di averlo fatto!.
La domanda è se si può in qualche modo rimediare alla situazione per ottenere le detrazioni?
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
Sono disponibile a fornire agli amici del Forum il vademecum predisposto dall' ufficio Studi della FIAIP sulle procedure antiriciclaggio previste dalla 3a direttiva le cui norme sono gia' state sommariamente esposte da Giorgino.
Lo faccio solo a chi mi inviera' la richiesta al mio indirizzo di posta : [indirizzo e-mail rimosso dallo Staff]
Luciano Passuti
Presidente Onorario Fiaip
É un box penitenziale?
 

immodavide

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Si è pertinenziale. Il punto è che non so se senza preliminare e con acconti pagati diversi anni fa con normali bonifici ci siano delle possibilitá di ottenere queste detrazioni.
Se avessi la sicurezza potrei vedere se conviene pagare la megapenale e registrarlo oppure andare direttamente al rogito e rinunciare alle detrazioni.
Sicuramente mi piacerebbe evitare di farle pagare la mora del preliminare e non farle ottenere le detrazioni!
 

Kurt

Membro Attivo
Professionista
visto che dal contratto di compravendita risulterà che il preliminare non è stato registrato il problema dovrebbe sorgere comunque, quindi conviene muoversi per ottenere le agevolazioni e fare le necessarie azioni per ridurre al minimo le sanzioni.

Visto il problema bonifici/compromesso conviene annullare il tutto con risoluzione consensuale delle parti e restituzione soldi poi rifare tutto da capo. Potrebbe esistere il problema IVA - nota di credito oltre 1 anno dall'emissione della fattura - ma questo deve entrare nei conteggi di convenienza.
 

immodavide

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Bah!, magari per il preliminare non registrato si potrebbe intendere che le parti si sono messi d'accordo verbalmente...o è troppo forzata?
Invece mi potresti spiegare la questione IVA nota di credito?
Grazie!
 

Kurt

Membro Attivo
Professionista
Dipende perché in questo caso, ovvero se rientri nelle (poche) fattispecie che ancora sopravvivono di non obbligatorietà della registrazione, allora non hai nessun problema in merito alla tardiva registrazione.
Dalla lettura del tuo post mi sembrava che l'argomento fosse stato analizzato e il parere chiesto circostanziato.
Però rileggendo, in ragione dell'emissione delle fatture, si dovrebbe trattare di un compromesso stipulato in forma privata esentato dalla registrazione perché stipulato con imprenditore che non prevede imputazione dei pagamenti a caparra (che, com'è noto, non sono soggetti a IVA).

Ritornando alla deducibilità. Conviene farsi restituire i soldi e riemettere i bonifici con le corrette modalità. Esiste una risposta dell'Agenzia delle Entrate a riguardo.

Per quanto riguarda l'art. 26 DPR 633/72 prevede che se un'impresa, in ragione di sopravvenuto accordo tra le parti, emette nota di credito a storno di fatture emesse oltre 1 anno dalla loro emissione, non può portare a detrazione l'IVA. In altre parole ti storna solo l'imponibile.
Ma nel tuo caso non importa perché se non hai necessità di annullare il tutto per regolarizzare il compromesso non hai neppure la necessità di stornare le fatture. Basta la restituzione dei pagamenti e la nuova emissione dei bonifici
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
Dipende perché in questo caso, ovvero se rientri nelle (poche) fattispecie che ancora sopravvivono di non obbligatorietà della registrazione, allora non hai nessun problema in merito alla tardiva registrazione.
Dalla lettura del tuo post mi sembrava che l'argomento fosse stato analizzato e il parere chiesto circostanziato.
Però rileggendo, in ragione dell'emissione delle fatture, si dovrebbe trattare di un compromesso stipulato in forma privata esentato dalla registrazione perché stipulato con imprenditore che non prevede imputazione dei pagamenti a caparra (che, com'è noto, non sono soggetti a IVA).

Ritornando alla deducibilità. Conviene farsi restituire i soldi e riemettere i bonifici con le corrette modalità. Esiste una risposta dell'Agenzia delle Entrate a riguardo.

Per quanto riguarda l'art. 26 DPR 633/72 prevede che se un'impresa, in ragione di sopravvenuto accordo tra le parti, emette nota di credito a storno di fatture emesse oltre 1 anno dalla loro emissione, non può portare a detrazione l'IVA. In altre parole ti storna solo l'imponibile.
Ma nel tuo caso non importa perché se non hai necessità di annullare il tutto per regolarizzare il compromesso non hai neppure la necessità di stornare le fatture. Basta la restituzione dei pagamenti e la nuova emissione dei bonifici
Il bonifico deve essere fatto solo per il valore del costo di costruzione quindi annullare eventualmente le somme per differenza fino al raggiungimento del costo di costruzione. Se il preliminare non è stato registrato é possibile comunque beneficiare della detrazione purché il bonifico venga effettuato lo stesso giorno del rogito.
 

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