sylvestro

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La scossa del presidente nazionale della Fiaip: 80.000 immobili venduti all'estero nel 2013

"Gli italiani vogliono comprare casa ed i soldi ci sono: basta piangersi sempre addosso"

Basso (Confindustria): occorre rilanciare i consumi per uscire dalla crisi

Che il mercato immobiliare sia in crisi è ormai un dato di fatto acquisito. Che si cominci a ragionare concretamente sulle possibili soluzioni, è una cosa molto positiva. Una bella “scossa” in tal senso l’ha fornita il presidente nazionale della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliare professionali), Paolo Righi, alla presentazione dell’osservatorio immobiliare di Avellino e provincia curato dal responsabile Massimo Spagnuolo della Fiaip irpina presieduta da Salvatore Mirabile.

“Basta parlare di crisi – dice Righi -. Questo è il mercato oggi e quindi dobbiamo essere consapevoli che stiamo giocando l’ultima partita: speriamo di non fare come la Nazionale di calcio. Che facciamo, chiudiamo tutto e andiamo a casa? Non credo sia il caso, quindi occorre organizzarsi. Non è vero che gli italiani non vogliono comprare casa. I soldi ci sono, lo dimostra il
fatto che, nel 2013, sono stati venduti 80.000 immobili all’estero, acquistati da nostri connazionali. Questo significa che anche le agenzie immobiliari devono cambiare passo e devono internazionalizzarsi.

Dobbiamo creare tutte le reti necessarie affinché saremo in grado di consentire agli italiani di compare un immobile a Miami o a Napoli, a Parigi o a Roma.

Non dobbiamo più essere localizzati nei nostri quartieri o nei nostri confini – prosegue il presidente nazionale della Fiaip – dobbiamo essere dei bravi consulenti e seguire il mercato.

C’è voglia di compare casa, lo ribadisco. Il mercato c’è anche nelle aste immobiliari e nei pre-contenziosi bancari. Inoltre, il patrimonio immobiliare italiano interessa molto agli stranieri. Il

momento è anche propizio: i tassi sono bassi, il sistema bancario ha una buona liquidità a disposizione e non sa a chi prestare il denaro”.

Infonde ottimismo, dunque, il presidente Righi. Prima di lui, anche il presidente di Confindustria Campania, Sabino Basso, ha provato a fornire una possibile “ricetta” contro la crisi: “Certo è triste vedere tante saracinesche basse oppure immobili vuoti. Per uscire da questa situazione, occorre rilanciare i consumi, rimettere in moto il moltiplicatore che ci consenta di risalire la china. E dobbiamo incentivare i nostri giovani a non andare via, altrimenti tutto si ferma”. La crisi sta colpendo anche i notai.

Lo ammette Franco Pastore, presidente del collegio notarile di Avellino. “Qualche anno fa ci eravamo organizzati per rispondere ad un periodo intenso di contrattazioni immobiliari. Oggi abbiamo una Ferrari che viene però utilizzata come una cinquecento”. Ma dalla crisi si può e si deve uscire. Parola della Fiaip nazionale che, su questo tasto, sembra essere molto convinta.

Alfredo Picariello
26/06/2014
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
Questo significa che anche le agenzie immobiliari devono cambiare passo e devono internazionalizzarsi.
Sempre con tempismo... è un mercato quasi saturo pure quello, chi c'era c'era, gli altri raccolgono briciole. Inoltre non può certo rispondere a una crisi interna...

Dobbiamo creare tutte le reti necessarie affinché saremo in grado di consentire agli italiani di compare un immobile a Miami o a Napoli, a Parigi o a Roma.
Il nostro dovrebbe invece pensare a reti di collaborazioni locali invece di cavalcare l'ovvio... è li che c'è bisogno di efficienza del sistema "agenzie" non è cercando di intercettare un mercato che ha già definite molte collaborazioni che sistemerà le cose, il mercato "estero" c'è sempre stato, oggi lo si nota di più.

C’è voglia di compare casa, lo ribadisco. Il mercato c’è anche nelle aste immobiliari e nei pre-contenziosi bancari. Inoltre, il patrimonio immobiliare italiano interessa molto agli stranieri. Il
momento è anche propizio: i tassi sono bassi, il sistema bancario ha una buona liquidità a disposizione e non sa a chi prestare il denaro”.

Su questo ha ragione, ma a dire il vero c'è sempre stata... mancano i soldi, non sono quelli che comprano all'estero, se pur una fetta importante, a sostenere un mercato come quello del real estate italiano.

Che sia da sviluppare è certo, ma da almeno 7 anni ne ho sentito parlare ... oggi molti giochi sono in via di chiusura, ci sarà una curva ripida, un picco di delusione e un riallineamento.[DOUBLEPOST=1403851094,1403851041][/DOUBLEPOST]
Infonde ottimismo, dunque, il presidente Righi. Prima di lui, anche il presidente di Confindustria Campania, Sabino Basso, ha provato a fornire una possibile “ricetta” contro la crisi: “Certo è triste vedere tante saracinesche basse oppure immobili vuoti. Per uscire da questa situazione, occorre rilanciare i consumi, rimettere in moto il moltiplicatore che ci consenta di risalire la china. E dobbiamo incentivare i nostri giovani a non andare via, altrimenti tutto si ferma”. La crisi sta colpendo anche i notai.
Ecco, questo è ovvio e condivisibile, ma non è un problema che possa risolvere la categoria degli agenti immobiliari, da sola.
 

Carlo Garbuio

Membro Storico
Agente Immobiliare
I soldi ci sono, lo dimostra
i soldi ci sono, non sono mai spariti e, in questo caso, non servono dimostrazioni ... manca lo scambio, non la merce

Il mercato c’è anche nelle aste immobiliari
servono numeri, fatti, non parole e proclami
nella provincia di Treviso le aggiudicazioni solo al 10%!!!!
nel resto d'Italia che numeri ci sono?


Infonde ottimismo,
l'ottimismo a parole e quindi non supportato da indagini, dati, elementi chiari, concreti, oggettivi e misurabili rischia di diventare illusione ... la storia insegna ...

“Certo è triste vedere tante saracinesche basse oppure immobili vuoti. Per uscire da questa situazione, occorre rilanciare i consumi, rimettere in moto il moltiplicatore che ci consenta di risalire la china. E dobbiamo incentivare i nostri giovani a non andare via, altrimenti tutto si ferma”. La crisi sta colpendo anche i notai.
affermazioni condivisibili che ma non rappresentano una novità: quanto lo dicono?
tanti bravi analisti ma nessun medico che sia in grado di indicare una cura
tutti siamo d'accordo sull'analisi ci serve chi ci indichi la strada, il COME uscire
 

dormiente

Membro Senior
Agente Immobiliare
E' la solita storia, per coprire la crisi, in questi ultimi anni si è fatta molta politica sull'italiano che dovrebbe cercarsi il lavoro fuori dall'Italia, vendere le aziende italiane dello Stato ai privati,( guarda caso esteri), ecc.ecc.
Cominci Righi a cercarsi il lavoro all'estero!
 

Carlo Garbuio

Membro Storico
Agente Immobiliare
strano mi risultava fossero 42.000...ma magari mi sbaglio ;)
ti ci metti pure te a guardare il capello :risata:
e dai, Andrea, non sappiamo neanche di che estero stiamo parlando :D
tu intenderai Europa ;) lui intenderà il mondo ;)
hai visto quanto presto si sta a far tornare i conti :fico:
basta restare imprecisi sempre e ... infondiamo ottimismo :festa:
balliamo sul ponte della nave senza accorgerci del cubetto di ghiaccio (Iceberg=Montagna di ghiaccio) che abbiamo davanti :birra:
 

sylvestro

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Righi: «Mattone, ultima occasione»


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AVELLINO. 28 giugno 2014 - Mutui su del 18% in tutta Italia ed in Campania, l’anno nero è superato ed il presidente della Federazione sferza gli agenti immobiliari: «C’è tanta voglia di casa, dobbiamo trarre il massimo dai primi sei mesi dell’anno». di Claudio Niola

AVELLINO. 28 giugno 2014 - Sferza la platea degli agenti immobiliari irpini, il presidente nazionale della Fiaip, Paolo Righi, e lo fa diffondendo i numeri della crisi e quelli della “ripresina” di questo primo semestre del 2014, dove il peggio sembra essere finalmente passato. Ma non basta perché il canovaccio da seguire non è certamente quello attuale fatto ancora di troppe imposte e di incertezze sulla tassazione.

La linea adottata da Righi ad Avellino è quella solita, dinamica e costruttiva della Federazione Italiana Agenti Immobiliari: «Abbiamo l’ultima occasione per ripartire - dice Righi alla platea - e ci stiamo giocando una partita che non possiamo perdere.

I segnali positivi ci sono e vanno interpretati. Si registra, infatti, un aumento delle erogazioni da parte delle banche intorno al 18% (come dagli ultimi dati emersi anche per la Campania ndr) ed un leggero aumento numero delle compravendite.

Significa che se le banche concedono qualcosa in più il mercato potrebbe riprendere, bisogna ripartire e per farlo bisogna rivedere la parte della fiscalità immobiliare che negli ultimi tre Governi ha portato ad una tassazione complessiva da 10 a 32 miliardi.

Il mercato c’è, la voglia di casa c’è ma è cambiato il modo». Parole pesanti ma di speranza giunte al termine della presentazione dell’Osservatorio Immobiliare 2013, l’anno nero per l’intero settore che ha naturalmente colpito anche Avellino e provincia così come tutte le altre città della Campania.

In tal senso è stato chiaro il messaggio lanciato da Massimo Spagnuolo, responsabile dell’Osservatorio Fiaip presente al seminario: «Lo scorso anno il mercato immobiliare ha presentato un’offerta alta ma con una domanda ancora debole. Nel 2013 il mercato è ancora in calo anche se siamo alla fine del tunnel riscontrando una volontà delle persone di investire negli immobili ma per ripartire c’è bisogno che ognuno di noi, a partire dalle istituzioni, svolga il proprio ruolo a supporto di questo settore».

E delle misure da mettere in campo parla il presidente provinciale Fiaip, Salvatore Mirabile, che sottolinea gli aspetti decisivi per la nuova ascesa: la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico garantendo stabilità normativa e riqualificazione, l’eliminazione delle tasse sulla prima casa, l’edilizia agevolata, l’accesso al credito e ulteriori interventi sulla cedolare secca. Un grido comune arrivato anche dalle altre associazioni del comparto e dell’indotto che hanno partecipato all’incontro in Irpinia e che non hanno lesinato richieste di interventi da parte delle istituzioni.

«Il mito che il “Mattone” potesse rimanere un rifugio è stato sfatato - asserisce Sabino Basso, presidente regionale di Confindustria - intorno all’immobiliare si è generata una forma di terrorismo che causa paura in coloro che decidono di investire.

Gli immobili non occupati, non venduti, sono parecchi ma se non puntiamo sullo sviluppo, unica vera soluzione per la ripresa, offrendo a giovani ed imprese l’opportunità sul territorio, in Provincia, questo settore sarà destinato a morire perché, con questa fuga di cervelli, tra 15 anni il 65% della popolazione irpina sarà pensionata». Ad “ascoltare” il polso all’immobiliare, tuttavia, ci ha pensato Corrado Mamotti, direttore commerciale di Nexus, e per fortuna si tratta di notizie positive che testimoniano con i numeri la sperata e tenue ripartenza: «Il mercato è finalmente ripartito.

L’inversione di tendenza che si sta registrando in questo primo trimestre del 2014 con il +10% era già presente alla fine dello scorso anno dove, nonostante i segnali negativi che si sono registrati, si poteva evidenziare un piccolo cambio di rotta. Le banche, infatti, hanno nuovamente interesse verso il prodotto mutui grazie ad alcuni segnali che hanno segnato il cambiamento: discesa dei tassi di interesse del prodotto mutuo, normalizzazione del mercato della liquidità una “temperatura del sistema” che si è abbassata.

Grazie a questa ripresa, finalmente lo strumento di credito torna funzionale per l’intermediazione immobiliare». Presente al convegno anche l’Ance con il presidente provinciale, Giuseppe Scognamillo: «Per risollevarci - spiega - dobbiamo puntare su qualcosa di nuovo che è sostanzialmente il riuso del vecchio. Un riuso che sta per rigenerazione urbana sostenibile, come ha sottolineato anche l’ordine degli Architetti, rendere efficiente il patrimonio che attualmente non lo è.

Nella rimessa sul mercato di questi beni c’è il futuro del nostro lavoro ma non basta. C’è bisogno di una classificazione energetica ed una politica di accesso al credito seria». «Se il mercato edilizio non si riprende non c’è futuro non solo per la nostra Provincia ma per l’intero Paese - afferma invece Antonio Famiglietti della Cgil - speriamo che ci siano altri momenti di confronto che riescano a trovare tra tutti i soggetti che operano nel settore una sinergia un impegno diverso per rilanciare il settore».

«Ci dobbiamo abituare che questo è il mercato. Dal 2007 ad oggi sono stati distrutti 60 anni di mercato immobiliare ed edile - dichiara infine Silvio Sarno, presidente nazionale Atecap - è cambiata la logica del mercato. Tutto il lavoro che è stato fatto in queste tre generazioni sembra essersi dissolto in questo nuovo mercato».
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
era un invito di chi non aveva visto il link :D

uscendo un attimo dal topic prenderei il programmatore del sito e lo strozzerei sia per joomla (che io odio) che per la generazione degli url ..../joomla/component/content/article/39-mercato-iobiliare/2019-righi-lmattone-ultima-occasioner.html ma sono gente scelta da dirigenti fiaip di sicuro :)

Capisco anche perchè cercando con google intere frasi di quel testo quel sito sia invisibile (in fiaip ci sono esperti ceh rendono invisibile qualsiasi cosa ai motori di ricerca, il vecchio cercacasa era un case study per imparare come non indicizzare un sito)

;)

Comunque ho capito la fonte, la cricca righiana della campania.... mi pareva troppo ... troppo.
 
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