Tiriaca Maurizio

Membro Junior
Agente Immobiliare
Circa 10 anni fa venne iniziata una causa, con richiesta di pagamento della provvigione, da addebitare al proprietario dell'immobile. In tale mediazione si trattava di un impresario edile. L'Agente Immobiliare fece un foglio di visita per aver portato l'acquirente "BRUNO" a vedere l'appartamento in costruzione del Sig. Raimondo. Al probabile acquirente, piacque l' appartamento sito al piano terra, con giardino e Garage al piano interrato. Di seguito vennero fatte delle Proposte di acquisto, specificando ed evidenziando tramite planimetria l' appartamento che Bruno voleva acquistare. Le proposte furono più di una finchè al Raimondo non piacque il prezzo di vendita. Nella Proposta finale fù espressa la clausola che il tutto era valido se veniva concesso il mutuo.
Di seguito ci adoperammo per trovare un finanziamento e consultammo un mediatore finanziario. Lo stesso ci chiese un Preliminare di compravendita per poter dare seguito alla pratica di mutuo. Tale compromesso venne stipulato e sottoscritto tra le parti, senza che il venditore prendesse i 10.000 euro di caparra. Il medesimo documento venne trattenuto da noi perchè l'acquirente non versò quanto dovuto e poterlo utilizzare per l'Istituto Bancario che venne scelto . In pratica venne fatto un errore, non venne scritto la clausola che il tutto era valido se veniva elargito il mutuo, come specificato nella proposta.
Da precisare che la compravendita è andata a buon fine, solo che l'impresario edile non pagò la provvigione.
In pratica è stata persa la causa perchè abbiamo chiesto la provvigione dopo 1 anno e due mesi dalla stipula del preliminare.
Credete opportuno ricorrere in appello?
 

Tiriaca Maurizio

Membro Junior
Agente Immobiliare
Circa 10 anni fa venne iniziata una causa, con richiesta di pagamento della provvigione, da addebitare al proprietario dell'immobile. In tale mediazione si trattava di un impresario edile. L'Agente Immobiliare fece un foglio di visita per aver portato l'acquirente "BRUNO" a vedere l'appartamento in costruzione del Sig. Raimondo. Al probabile acquirente, piacque l' appartamento sito al piano terra, con giardino e Garage al piano interrato. Di seguito vennero fatte delle Proposte di acquisto, specificando ed evidenziando tramite planimetria l' appartamento che Bruno voleva acquistare. Le proposte furono più di una finchè al Raimondo non piacque il prezzo di vendita. Nella Proposta finale fù espressa la clausola che il tutto era valido se veniva concesso il mutuo.
Di seguito ci adoperammo per trovare un finanziamento e consultammo un mediatore finanziario. Lo stesso ci chiese un Preliminare di compravendita per poter dare seguito alla pratica di mutuo. Tale compromesso venne stipulato e sottoscritto tra le parti, senza che il venditore prendesse i 10.000 euro di caparra. Il medesimo documento venne trattenuto da noi perchè l'acquirente non versò quanto dovuto e poterlo utilizzare per l'Istituto Bancario che venne scelto . In pratica venne fatto un errore, non venne scritto la clausola che il tutto era valido se veniva elargito il mutuo, come specificato nella proposta.
Da precisare che la compravendita è andata a buon fine, solo che l'impresario edile non pagò la provvigione.
In pratica è stata persa la causa perchè abbiamo chiesto la provvigione dopo 1 anno e due mesi dalla stipula del preliminare.
Credete opportuno ricorrere in appello?
Tra le altre cose il Giudice aveva perso o smarrito tutti gli allegati. Il Compromesso, La Proposta D'acquisto, Le Raccomandate ecc.. Ha emesso la sentenza basandosi solamente su quanto citato nelle citazioni.
 

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