bojack

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Salve, vorrei comprare un appartamento a Roma in palazzina degli anni 20, secondo quanto ho capito l'agibilità non è necessaria e nell'archivio comunale non dovrebbe essere presente nessuna licenza o progetto perchè ante 1967. L'appartamento però è stato ristrutturato di recente solo internamente, il proprietario quindi dovrebbe richiedere l'agibilità a fine lavori? Inoltre se non è presente un progetto in comune come verifico la regolarità urbanistica? Grazie in anticipo.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Salve, vorrei comprare un appartamento a Roma in palazzina degli anni 20, secondo quanto ho capito l'agibilità non è necessaria e nell'archivio comunale non dovrebbe essere presente nessuna licenza o progetto perchè ante 1967.
Prima di usare il condizionale "non dovrebbe" te ne devi accertare
Lo puoi fare tranquillamente andando all'Ufficio Urbanistica In Via Civiltà del Lavoro e vedere se esiste"

Per Le costruzioni ante 67 (esiste il colpo di spugna ... tutto leggittimo anche se ci sarebbe da dire)
e per le costruzioni edificate prima del 1934, non è necessario richiedere o rilasciare il Certificato di Agibilità purché dette costruzioni siano state ultimate prima dell’entrata in vigore del Regio Decreto 27 luglio 1934 n. 1265 che fa obbligo di richiederlo e siano conformi all’”impianto catastale” del 1939.

Detto ciò tu parli di una costruzione del 1920 ...... però entrano in gioco il lavori successivi

cito:

L'appartamento però è stato ristrutturato di recente solo internamente, il proprietario quindi dovrebbe richiedere l'agibilità a fine lavori?

Se sono lavori di ordinaria manutenzione/ristrutturazione che non prevedono spostamenti interni di tramezzature che modifichino la distribuzione degli spazii interni, sopraelevazioni o apliamenti etc non serve nessun tipo di comunicazione ....

La Cila "con progettino ante e post operam ... fine lavori etc và presentata l'addove l'immobile dovesse subire cambiamenti tali che modifichino in maniera sostanziale l'immobile .. Quindi il tecnico deve asseverare i requisiti necessari affinchè l'immobile possa essere ritenuto Abitabile/Agibile rispetto a quanto disposto dal Testo Unico ..

Il Paradosso che in questo caso per gli acquirenti più pignoli compresa l'amministrazione Comunale il certificato di abitabilità che prima non serviva dato che l'mmobile era conforme all'impianto catastale del '39 andrebbe richieso

Esiste molta confusione almeno qui a Roma in tal senso ...
Da dire che ad oggi con il decreto del fare e le semplificazioni (complicazioni) è stada data la facoltà di richiedere l'agibilità anche per la singola unità immobiliare mentre prima veniva rilasciata per tutto il compendio immobiliare lasciano più autonomia al tecnico asseverante.

Un ginepraio di interpretazioni ...
 

Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Salve, vorrei comprare un appartamento a Roma in palazzina degli anni 20, secondo quanto ho capito l'agibilità non è necessaria e nell'archivio comunale non dovrebbe essere presente nessuna licenza o progetto perchè ante 1967. L'appartamento però è stato ristrutturato di recente solo internamente, il proprietario quindi dovrebbe richiedere l'agibilità a fine lavori? Inoltre se non è presente un progetto in comune come verifico la regolarità urbanistica? Grazie in anticipo.
Prima del 42 sono agibili/abitabili in automatico, perché il certificato è stato inventato nel 42. Quindi in regola.
La ristrutturazione è irrilevante, l'agibilità/abitabilità riguarda il palazzo non le singole unità, ciao!
 

bojack

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Grazie a tutti per le risposte ma ancora ho dei dubbi, dall'atto di vendita dell'attuale proprietario il venditore dichiarava che non era stato eseguito nessun intervento per il quale era necesario richiedere autorizzazione al comune, poi però, tra i documenti che ha lasciato in compravendita c'è un cambio al catasto (docfa) che a detta del proprietario attuale si riferisce al cambio d'uso di due stanze (in pratica la cucina è stata messa in quella che prima era una camera e viceversa) senza cambio di planimetrie o tramezzi. Non sarebbe stato corretto richiedere un autorizzazione e quindi l'agibilità a fine lavori? Se non è presente il progetto in comune come verifico la conformità urbanistica e con il catasto? Ho dato incarico ad un tecnico ma non mi sembrava avesse idee chiare neanche lui... Appena mi da delle risposte vi aggiorno.
Un saluto a tutti
 

bojack

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Aggiorno con le risposte da parte di 2 diversi tecnici, il primo dice che l'agibilità non è necessaria se ante 1934 e che il cambio di destinazione della stanza/cucina non richiede autorizzazione se non si spostano tramezzi, il secondo dice che l'agibilità è sempre necessaria per qualunque edificio e il lavoro per la cucina avrebbe dovuto richiedere una DIA. Sembra che ognuno abbia un'opinione diversa sull'argomento mi sa che mi compro un camper e vado a vivere in un campo nomadi così vado sul sicuro.
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Il cambio di una stanza in cucina e/o viceversa non occorre cambio d'uso, perchè appartamento ad uso abitativo era ed appartamento ad uso abitativo rimane anche se una stanza è diventata cucina, quindi occorre solo una dia per diversa distribuzione degli spazi interni con dichiarazione di risppondenza alle norme igienico sanitarie, sugli impianti tecnologici e conseguente cambio catastale per diversa istribuzione degli spazi interni.
Il cambio d'uso si richiede quando le modfiche comportano la trasformazione di uso dell'itera unità immobiliare e non di un singolo vano.
La dichiarazione di rispondenza alla norma igienico sanitaria fa si che se l'unità immobiliare ha l'agibilità/abitabilità le permane quella esistente.
L'agibilià/abitabilià a quanto mi risulta non è ancora obbligatoria averla tranne che in compravendita l'acquirente non ne faccia espressa richiesta di volerla dal venditore.
 

Tobia

Membro Senior
Agente Immobiliare
il secondo dice che l'agibilità è sempre necessaria per qualunque edificio.
??
Chiedigli che legge lo impone.

Io sapevo:
Ante 1942 non esisteva l'abitabilita (L.1150/1942) quindi la casa è esentata dall'AVERLA

Tra il 1942 ed il 1/9/1967 stessa cosa ma solo per gli immobili costruiti fuori dai centri urbani (L.765/1967)



Se successivamente l'immobile è stato modificato anche senza giusti titoli (importante) tra il 1942 ed il 1/9/1967 allora bisogna distinguere tra due casi:

Dentro ai centri abitati l'immobile NON ha un'abitabilita "legittima" perché i titoli per modificare un immobile erano già necessari per la L.1150/1942 ma il venditore è esentato dal PRESENTARLA al rogito

Fuori dai centri abitati l'abitabilita è "legittima" in quanto la legge 765/1967 estende solo dal 1/9/1967 l'obbligo dei titoli anche per le case fuori dai centri abitati.

Quindi la dichiarazione "immobile ante '67" contenuta nei rogiti NON è sempre sinonimo di "casa vecchia = agibilità automatica" ma può essere solo una dispensa dal presentarla.
Occhio quindi.
 
Ultima modifica:

gfanaro

Membro Attivo
Privato Cittadino
Che casino le abitabilità...
Io sono in una situazione simile, immobile "ante 67" senza abitabilità, con un condono dell'86 (condono di un fabbricato C2 nel giardino tergale).
Mi chiedevo... ma se c'è stata un condono sull'immobile in questione successiva al 1967, ciò non comporta la possibilità di ottenimento anche dell'abitabilità per silenzio-assenso?
 

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