cclaudia

Nuovo Iscritto
Buongiorno,

spero possiate chiarirmi questo dubbio: ho intenzione di acquistare un appartamento facente parte di un edificio dei primi del '900, quindi ante 1967. L'appartamento in questione però ha subito delle modifiche nel 1989 per cui l'attuale proprietario, acquistandoli, ha accorpato l'appartamento originario con una parte dell'appartamento confinante (e aprendo quindi un varco nel muro portante che divideva i due appartamenti).
L'agente immobiliare mi ha comunicato che per questo appartamento non esiste il certificato di abitabilità perchè ante 67. Mi chiedo però, se per effettuare quelle modifiche non fosse comunque necessario un permesso, una concessione, una DIA o una richiesta di certificazione di abitabilità.
Potete aiturmi per favore? l'agente immobiliare non è molto collaborativo....

Grazie mille per l'attenzione,

Claudia
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Ciao cclaudia
Per tutte le modifiche apportate nel 1989 il proprietario doveva procedere all'autorizzazione comunale per fusione delle unità immobiliari urbane, apertura vano porta su muro portante e diversa distribuzione degli spazi interni.
Per il fatto dell'apertura della porta doveva pure procedere al relativo nulla osta al genio civile per la modifica allo stato strutturale dell'edificio dovuto a tale apertura.
Quindi doveva essere assistito da un tecnico che ottemperava a quanto detto e dopo aver completato i lavori occorreva la variazione catastale, in conclusione richiesta di abitabilità relativa a quanto operato.
Adesso tutto quanto sopra menzionato è possibile farlo se tutto quello che attualmente esiste è conforme a quanto prevede l'art. 37 comma 4 del D.P.r. 380/01.
Ciao salves
 

cclaudia

Nuovo Iscritto
Grazie Salves,

quindi se ho capito bene, anche se l'edificio è ante 1967, viste le modifiche fatte, DEVE esserci il certificato di abitabilità, giusto?
Il fatto che loro mi dicano che non c'è significa che quei lavori sono stati fatti abusivamente? e questo cosa comporterebbe ai miei fini? significherebbe che io a mia volta se volessi fare dei cambiamenti avrei difficoltà ad ottenere i permessi o dovrei sanare prima qualcosa?

Spero mi possiate aiutare. Intanto grazie mille per la celere risposta.
claudia
 
M

mata

Ospite
L'abitabilità fu istituita con una norma del 1934; poi la data del 01/09/1967 significa solo che puoi omettere di citare i dati delle licenze edilizie antriori a tali data, non che invece non debbano esistere: gli archivi comunali sono pieni di permessi degli anni '50 e '60 ....
Buongiorno,

spero possiate chiarirmi questo dubbio: ho intenzione di acquistare un appartamento facente parte di un edificio dei primi del '900, quindi ante 1967. L'appartamento in questione però ha subito delle modifiche nel 1989 per cui l'attuale proprietario, acquistandoli, ha accorpato l'appartamento originario con una parte dell'appartamento confinante (e aprendo quindi un varco nel muro portante che divideva i due appartamenti).
L'agente immobiliare mi ha comunicato che per questo appartamento non esiste il certificato di abitabilità perchè ante 67. Mi chiedo però, se per effettuare quelle modifiche non fosse comunque necessario un permesso, una concessione, una DIA o una richiesta di certificazione di abitabilità.
Potete aiturmi per favore? l'agente immobiliare non è molto collaborativo....

Grazie mille per l'attenzione,

Claudia
 

cclaudia

Nuovo Iscritto
Ho capito.
Tuttavia, quello che a me interessa sapere è: quali sono le conseguenze per me se acquisto un appartamento dove non mi si fornisce un certificato di abitabilità (o perchè non c'è o perchè possono omettere di citare i dati) e dove sono stati fatti dei lavori nel 1989 per i quali, secondo quanto ha scritto SALVES, occorrevano un'autorizzazione comunale, un nulla osta del genio civile e anche una richiesta di abitabilità? Non so se il proprietario ha l'autorizzazione e il nulla osta (probabilmente si), quello che so è che non hanno il certificato di abitabilità perchè l'ho già chiesto e mi è stato detto di no.
Nel caso non abbiano questi documenti, questo cosa comporta?
Posso fare a mia volta delle modifiche nell'appartamento una volta diventata proprietaria?
Il proprietario deve prima sanare gli eventuali abusi prima di vendere, sempre che si possa?
Oppure li dovrei sanare io se accetto l'affare?
Vorrei avere un'idea di queste cose prima di parlarne con l'agente immobilire, poichè quest'ultimo non mi ispira molta fiducia e temo possa omettere certe cose al fine di convincermi a firmare una proposta.

Grazie per l'aiuto che vorrete darmi.

Un saluto
Claudia
 

imported_bubù

Membro Ordinario
Potresti fare una proposta vincolata alla consegna di questi documenti .In alternativa mandare un tecnico di tua fiducia all'ufficio tecnico comunale ,fare un'accesso agli atti ,se tutto è regolare procedi con l'acqusto altrimenti rinunci.Per l'accesso,serve permesso dei propietari.

Ciao bubù
 

cclaudia

Nuovo Iscritto
Mi potete suggerire come formulare una clausola sospensiva nella proposta d'acquisto, dove io vincolo la validità della proposta e l'incasso della caparra e della provvigione al mediatore all'effettivo riscontro della "regolarità" della situazione edilizia/urbanistica dell'appartamento?

Ve ne sarei molto grata.

Grazie in anticipo,

Claudia
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
cclaudia poichè al rogito devi autocertificare assieme al venditore che ciò che ti sta vendendo è conforme a quanto riportato sulle planimetrie catastali e che la stessa proprietà non ha subito variazioni soggette ad autorizzazioni urbanistiche, ti consiglio vivamente di fare regolarizzare sia urbanisticamente che catastalmente al venditore così come ti ho suggerito ai sensi dell'art.37 comma 4 D.P.R. 380/01.
Ciao salves
 

cclaudia

Nuovo Iscritto
Grazie della risposta Salves,

quello che dici tu mi è chiaro. La questione è che io mi voglio tutelare adesso già nella proposta d'acquisto per eventuali irregolarità (considera che all'80% di probabilità è tutto in regola, perchè abbiamo copia della planimetria dell'appartamento della data in cui sono stati fatti i lavori che corrisponde allo stato dell'appartamento così per come l'ho visto io). Solo che dalla sola situazione catastale non si può desumere che, anche da punto di vista edilizio, sia tutto in regola e che i lavori siano stati autorizzati.
Al momento non posso fare delle ricerche senza il consenso del proprietario, quindi devo prima fare una proposta che, se accettata, si trasforma in preliminare, e da quel momento posso incaricare un tecnico per fare tutte le verifiche del caso ed, eventualmente, far regolarizzare dal venditore il tutto prima del rogito.
Ma come si sa, già nella proposta ci si impegna se accettata. E' per quello che chiedo a voi esperti quale clausola posso inserire nella proposta per vincolarla alla effettiva regolarità dell'appartamento.
Avete per caso delle formulette già pronte da inserire nella proposta?

Grazie
Claudia
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità
Alto