Sic mutant tempora, dii meliora parent. ( Da una lapide vicino a casa mia )
Fino al 85 ( condono 47/85) a nessuno importava niente, 
I più attenti facevano l' accatastamento sull' eseguito, altri, più disinvolti, utilizzavano il progetto che raramente rispecchiava l' eseguito.
Ci troviamo ora con accatastamenti giusti ma lontani dalla conformità edilizia
o accatastamenti rispondenti al progetto ma non all' immobile  e a volte e nei due casi, con l' abitabilità rilasciata
Il  condono 47/85  ha cercato di mettere ordine nelle cose.  A molti per indiffenza, per inerzia,  perchè avevano il rogito, non è neanche passato per la mente di controllare la conformità di quanto posseduto.
Fino al 2010 ( 122/2010) i Notai citavano gli atti abilitativi, se c'erano andava tutto bene.
L' agibilità, un opzional.
La 122/2010 ha scatenato la nevrosi della perfezione in quanto nessuno è in grado di stabilire quando le differenze sono riconducibili a graficismo, a variazioni insanabili, quali  sono i limiti della normale tolleranza, come se in edilizia non ci fossero problemi sufficienti 
     Di solito i venditori danno al rogito d' acquisto e l' esistenza della planimetria catastale una valenza sacramentale senza preoccuparsi della corrispondenza, la frase più ricorrente è "  Il rogito è regolare, io pago l' RSU, io pago l' IMU "
    Non so se l' AI è responsabile di quanto vende, certo che coi  tempi che corrono prima di stringere una trattativa  un giro nell' immobile, in Comune e in Catasto è d' obbligo 
E dii meliora parent