marcanto

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dico anche la mia
si può pensare di beffare con gli AI, con il venditore .....
ma la banca prima di erogare denaro non fa i suoi accertamenti sull'acquirente ossia sul potenziale soggetto che pone in essere la presunta truffa ?
come eviti i controlli della banca, mica la banca si limita a controllarti il solo documento che potrebbe essere fasullo .........
 

Sapamine

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno, ma ce ne sono tante altre truffe del genere accadute a a Roma, Cremona, ecc...

<< TARANTO - C’è anche un notaio tra i 19 indagati nella nuova inchiesta della procura di Taranto sulle truffe agli istituti di credito e alle finanziarie. Un’attività investigativa condotta dal pubblico ministero Daniela Putignano che ha permesso, secondo l’accusa, di individuare una vera e propria associazione a delinquere dedita alle truffe.
L’associazione a delinquere, si legge nel capo d’accusa, aveva lo scopo di «ideare, commettere e far commettere più delitti di truffa» ai danni delle società di credito attraverso la presentazione in diverse banche di richieste di mutui per l’acquisto di prima casa: a queste domande di mutuo allegavano oltre reali documenti di immobili che si procuravano fingendosi interessati all’acquisto di appartamenti realmente in vendita, anche una serie di documenti falsi come quello di identità, buste paga e certificazione dei redditi. In una occasione il gruppo era riuscito addirittura a ottenere con una falsa identità provata con documenti fasulli il rogito dell’atto che aveva permesso loro successivamente di appropriarsi delle somme stanziate dalla società finanziaria. Non solo. In un altro episodio, attraverso documenti fasulli, avevano persino ottenuto la proprietà di un’immobile. >>
 

Sapamine

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e dopo Taranto, ecco Roma, modus operandi uguale:

ROMA Documenti d'identità falsi per fingersi acquirenti di immobili in vendita per poi chiedere un mutuo alle banche e sparire dopo aver incassato i soldi. E' questo il nodo dell'inchiesta che ha portato oggi i militari della Guardia di finanza del comando provinciale di Roma ad eseguire una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 persone.

Gli indagati sarebbero appartenenti a un'associazione per delinquere dedita all'organizzazione di truffe ai danni di istituti di credito e ignari cittadini mediante fittizie compravendite immobiliari e illecite richieste di finanziamento.

Le indagini, portate avanti anche dal Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, sono frutto dalle denunce presentate da proprietari di immobili, casualmente venuti a conoscenza della vendita (a loro insaputa) delle rispettive proprietà, da direttori di varie banche, allarmati dagli insoluti delle rate di rimborso dei prestiti erogati, nonché da alcuni notai, accortisi di anomalie nella documentazione prodotta per la stipula degli atti.

Cambiavano gli enti creditizi ma il modus operandi era sempre lo stesso: dopo l'individuazione di immobili realmente in vendita a Roma, i membri della gang ingaggiavano 'figuranti' che, muniti di documenti falsi - riconducibili a persone realmente esistenti ma ignare dell'accaduto - stipulavano 'regolari' contratti di compravendita dinanzi a notai e conseguenti atti di concessione di mutui.

Una volta ottenuto l'accredito della somma su un conto corrente acceso a nome del 'finto' venditore, il denaro veniva prelevato pochi giorni dopo l'atto di vendita. In una nota si spiega che la documentazione fittizia, relativa anche a buste paga, era altresì utilizzata per la richiesta di prestiti personali, allo scopo di appropriarsi illecitamente delle somme.
 

Sapamine

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e questa in Puglia qualche anno fa:

Fingono la compravendita di una villa, per incassare il mutuo: arrestati
CEGLIE MESSAPICA - Stavano per mettere a segno una truffa da 650 mila euro, fingendo la compravendita di una lussuosa villa nelle campagne di Bari. In tre sono finiti in manette, tutti di Monopoli, tra loro anche una promotrice finanziaria. I loro nomi: Rosa Stama (40 anni), Paolo Mavilio (46) e Vito Vacca (38). Con documenti falsi (risultati rubati a Carovigno nove anni fa) si erano presentati nella giornata di ieri presso un notaio di Ceglie Messapica, pronti a firmare l’atto che avrebbe garantito il lasciapassare per l’acquisizione e l’incasso di un cospicuo mutuo concesso dalla banca on line “Barclays”.
Ma il piano è saltato, perché parallelamente all’attivismo della presunta banda di truffatori, s’erano mossi per tempo anche i carabinieri della Compagnia di Fasano, sulla scorta di una complessa attività investigativa maturata a seguito della segnalazione di un notaio fasanese presso il quale i tre si erano inizialmente rivolti e che aveva notato qualcosa di anomalo in tutta la vicenda. I fatti, dunque. I tre presunti truffatori di Monopoli hanno tentato di vendere una villa per ottenere dalla banca un cospicuo mutuo. E ci erano quasi riusciti, in effetti, imbastendo, sulla forza di certificati e documenti fasulli, una compravendita immaginaria.
Un castello di sabbia crollato sotto l’azione investigativa dei carabinieri della Compagnia di Fasano che nella tarda mattinata di ieri hanno fatto irruzione in uno studio notarile di Ceglie Messapica, dove si stava formalizzando l’atto di vendita che avrebbe consentito di sbloccare il mutuo bancario. Una somma cospicua che la banca aveva già stanziato per il mutuo e che si stava accingendo a trasferire su un conto corrente dei presunti truffatori.
La messa in scena scoperta dai Carabinieri ruotava attorno alla vendita di una villa situata alla periferia di Bari. Presentando documenti di identità falsi (risultati rubati nel 2002 a Carovigno) ed intestati proprio ai proprietari della struttura, la presunta banda di truffatori aveva orchestrato il raggiro. I veri proprietari sono risultati totalmente estranei in tutta la vicenda.
Gli arresti sono avvenuti a Ceglie Messapica perché i tre presunti truffatori, dopo essersi rivolti ad un notaio di Fasano e dopo aver ottenuto dal professionista un rifiuto a formalizzare l’atto, si erano rivolti proprio ad uno studio notarile cegliese.
Ieri mattina, così, i Carabinieri di Fasano seguendo gli spostamenti del gruppo, si sono recati in trasferta a Ceglie Messapica ed hanno fatto irruzione nello studio notarile proprio mentre si stava concludendo l’atto. Dapprima trasferiti ed ascoltati in caserma, i tre presunti promotori della truffa, sono stati successivamente tratti in arresto, su disposizione della competente autorità giudiziaria.
 

Sapamine

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E POI ANCORA roma:
ROMA - Truffa: mutuo con documenti falsi, arrestato
„alsificando i documenti di identità è riuscito a ottenere la proprietà di un appartamento e un mutuo ipotecario per 170.000 euro. Per questo un uomo di 43 anni è stato arrestato
V.P., di 43 anni, dopo aver letto su un giornale l’annuncio della vendita di un appartamento in zona Tuscolano, si è presentato al proprietario dell’immobile fingendosi interessato all’acquisto. Dopo una breve trattativa per il prezzo, i due hanno fissato un appuntamento per sottoscrivere la proposta d’acquisto. Presentatosi all’incontro insieme a una complice, presentata come la sua compagna, il “falso acquirente”, dopo aver versato come caparra confirmatoria un assegno di 10.000 euro, ed è riuscito ad ottenere dal proprietario una fotocopia del suo documento d’identità assieme ad una copia dell’atto di acquisto e della planimetria catastale dell’appartamento, necessari per la perizia della banca per l’accensione del mutuo. Dopo pochi giorni la complice ha telefonato al proprietario avvisandolo che il compagno aveva avuto un incidente stradale e, quindi, della necessità di aspettare qualche giorno per incassare l’assegno.
Con la documentazione relativa alla proprietà e la copia del documento d’identità dell’uomo si è presentato davanti ad un notaio e, insieme ad un altro complice spacciatosi per il proprietario dell’appartamento, ha stipulato un falso atto di acquisto. Poi i due, in possesso dell’atto, si sono recati in un istituto di credito e sono riusciti ad ottenere un mutuo ipotecario sull’immobile per un importo pari a 170.000 euro.“
 

Sapamine

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Agente Immobiliare
e concludo con questo stralcio di un altro articolo su vicenda uguale avvenuta a Gallarate:

LA TRUFFA – Il “giochetto” è stato scoperto dalla Guardia di Finanza che ha svelato il meccanismo risultato essere in grado di trarre in inganno gli esperti funzionari degli istituti di credito, in un periodo tra l’altro dove i cordoni della borsa dei finanziamenti bancari per l’acquisto di immobili risultano oltremodo stretti per via della crisi.
L’associazione a delinquere, sgominata dalle Fiamme Gialle gallaratesi, riusciva ad
ottenere dei mutui utilizzando tecniche diaboliche: “i malviventi – spiegano i militari – si sostituivano ad ignari cittadini (cioè i proprietari delle case che per davvero cercavano di vendere i propri immobili nda), creando ad hoc false “procure speciali a vendere”: alla chiusura del cerchio criminale i proprietari di casa vedevano la propria villetta a schiera o appartamento vendute ai truffatori”.
IL MECCANISMO – Questa la prassi seguita: una volta individuato un immobile in vendita, la banda si attivava per conoscere i dati del bene e del suo proprietario così da realizzare una falsa procura a vendere a favore di un proprio complice.
Di fatto era tutto rigorosamente falso: oltre all’identità del “procuratore” e dell’”acquirente”, contraffatti erano i documenti personali, i certificati anagrafici, perfino le buste paga. Il tutto veniva poi presentato alle banche, per ottenere i mutui, ed ai professionisti che avrebbero dovuto redigere gli atti di compravendita. La documentazione era così ben realizzata che nessuno si era mai accorto della sua assoluta falsità.
 

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