brina82

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@brina82
ti confermo quanto prima scritto e ti incollo parte dell'articolo.

"Bisogna sottolineare che alle vendite esecutive immobiliari non si applicano le norme contenute nel Testo unico in materia edilizia, in base alle quali sono vietati gli atti di trasferimento degli immobili realizzati senza permesso di costruire o senza permesso in sanatoria; ed infatti, in virtù del combinato disposto dagli artt. 46, comma 5, del d.P.R. n. 380 del 6 giugno 2001 e 40, comma 6, della legge n. 47 del 28 febbraio 1985, nel caso in cui gli abusi possano essere sanati, l’aggiudicatario è rimesso nei termini per la presentazione della domanda di concessione in sanatoria .Principalmente il compito di verificare la presenza di abusi e l’eventuale sanabilità degli stessi è funzione del perito nominato per la stima degli immobili, al quale è demandato il controllo da parte del giudice dell’esecuzione: "

Cioè tu intendi che dal momento che questo immobile risulta ad oggi privo di titolo, occorre fare domanda in sanatoria entro i 120 giorni? Ciò lo affermo anche io, ma relativamente al condono 2003. Con riferimento a quello dell'85, vale come per gli altri edifici, quindi non sarebbero obbligatori i 120 giorno (che poi tecnicamente occorrerà fare un'unica pratica, siamo d'accordo).
 

Albano50

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Intendo dire, visto il quesito da te posto che, quando l'immobile, dopo l'asta, sarà assegnato, vi saranno 120 giorni per presentare domanda di sanatoria ma sempre per il tuo caso, con le norme del condono dell'85 che sono molto più permissive del condono del 2003.
 

brina82

Membro Storico
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Intendo dire, visto il quesito da te posto che, quando l'immobile, dopo l'asta, sarà assegnato, vi saranno 120 giorni per presentare domanda di sanatoria ma con le norme del condono dell'85 che sono molto più permissive del condono del 2003.
No, non è così: ciò che conta sono sempre le ragioni del credito, e dal momento che nel mio caso sono del 2000, ci si potrebbe agganciare al solo condono del 2003, molto più restrittivo di quello del 1985...
 

Albano50

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Privato Cittadino
Per il tribunale il condono dell'85 è sempre aperto, vedi cosa scrive il perito del tribunale.
Se ci tieni aggiornati, probabilmente sarà utile anche ad altri.
 

Albano50

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Privato Cittadino
No non tutto quello che và all'asta è sanabile.
L'abuso del tuo caso è stato effettuato prima dell'85, per questo dico che con il tribunale il bene è vendibile e sanabile anche se la "pratica" è del 2000.
Sono di questa opinione in quanto un conoscente ha una porzione di immobile abusivo, vorrebbe sanarlo e pagare tutte le sanzioni ma ad oggi non è possibile se invece l'immobile andasse all'asta l'abuso sarebbe sanabile.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
No non tutto quello che và all'asta è sanabile.
L'abuso del tuo caso è stato effettuato prima dell'85, per questo dico che con il tribunale il bene è vendibile e sanabile anche se la "pratica" è del 2000.
Sono di questa opinione in quanto un conoscente ha una porzione di immobile abusivo, vorrebbe sanarlo e pagare tutte le sanzioni ma ad oggi non è possibile se invece l'immobile andasse all'asta l'abuso sarebbe sanabile.
Ma non funziona così! L'aggiudicatario potrebbe sanarlo (anzi, condonarlo), solamente se la ragione del credito è antecedente al termine dei condoni edilizi susseguitisi nel tempo!
Non centra nulla l'epoca di realizzazione dell'abuso (che comunque deve rispettare i termini/tempi previsti da quel determinato condono!).

Nel mio caso, se il mutuo fosse stato del 2005, essendo passati i termini dell'ultimo condono (dicembre 2004 se non erro), non si sarebbe potuto sanare neppure con esecuzione immobiliare!

PS mutuo del 2000, vuol dire potersi agganciare al solo condono del 2003, non del 1985!
 

petrus7000

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
rispondo ha salves, il titolo, cioè la vendita' dell'area l'avrebbe ottenuta 11 anni dopo, coincidente con lo stesso anno di mio zio, anche perché, lui per costruire ne aveva il bisogno.
ma il dubbio rimane, nel 71 quando il vigile presento' la notifica a mio padre, anche se non ne' aveva il titolo, il giudice cosa scrisse x mio padre poter finire la casa?.

Se le opere abusive non sono sanabili ci sarebbe una soluzione, comunque onerosa, che consente di non demolire le parti abusive a condizione che l'eventuale demolizione possa costituire pregiudizio per la statica delle restanti parti dell'edificio.
Per fare queste verifiche occorre che un tecnico competente (a volte il geometra non basta) faccia le opportune verifiche.
Se non sbaglio si tratta di uno degli articoli compresi tra il 34 ed il 37 del DPR 380 del 2001.
ho girato la tua soluzione al resto dei proprietari, hanno eseguito una ricerca e sono arrivati alla conclusione che potrebbe essere pericoloso, 1- per la somma da pagare come sanzione, 2- prendi una denuncia, 3- il sequestro dell'immobile.
ti risulta?
 

Bruno Sulis

Membro Attivo
Professionista
L'unico pericolo, o meglio l'unica certezza, è la somma da pagare come sanzione per non demolire. Le altre due ipotesi non esistono.
La sanzione è pari al doppio del costo di costruzione della parte abusiva, o qualcosa del genere. E' per questo che in ogni caso serve un tecnico competente. Seguendo questa strada non ci sono ne denunce, ne sequestri.
 

petrus7000

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
grazie per l'aiuto. mi dicono cosi', adesso non sono cosa fare, se ho anche loro contro non posso far nulla, devo procedere da solo e prendere tutto quello che viene, buone o cattive che siano.

demolire, non lo possono farlo, ce' il secondo piano sopra di questo con concessione e forse anche con l'abitabilità.
 

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