Rina Seiana

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Buongiorno, vorrei sottoporre a questo Forum un problema riguardante la compravendita di un terreno con piccola casa da ristrutturare. Vorrei, infatti, chiarire un dubbio riguardo la mia recente esperienza con un'agenzia immobiliare.
L'agente immobiliare dell'agenzia in questione ha accolto la mia proposta verbale (sottolineo VERBALE) di acquisto, accettandola, in quanto l'importo che avevo offerto corrispondeva alla richiesta del venditore, con la sola condizione di effettuare, prima del rogito, l'approvazione del rinnovo di un progetto per la ristrutturazione della casa.

Da precisare che, dopo aver fatto la proposta, l'agente immobiliare ha continuato a portare visite al terreno e ad accogliere altre proposte, nonostante la mia fosse in corso.

Trascorsi quattro giorni, non avendo ricevuto nessuna risposta, ho telefonato all'agente che mi ha riferito che il venditore non aveva accettato la mia proposta condizionata.
Lo stesso giorno ho fatto la mia controproposta di acquisto, questa volta scritta, sempre con lo stesso importo richiesto dal venditore, ma senza condizioni e ho chiesto all'agente di poter apporre nelle note della proposta un impegno a non accettare altre proposte da parte sua fino a quando il venditore non si fosse espresso in merito alla mia offerta. Mi è stato risposto che così non sarebbe stato e che il proprietario aveva il diritto di scegliere la proposta migliore.

Chiedo: se la mia proposta d'acquisto è pienamente conforme alle richieste del venditore, nel prezzo e nei tempi, quale altra proposta si aspetta l'agente immobiliare? Non potrebbe configurarsi, in questo caso, una trattativa d'asta scorretta?

Alla mia richiesta di chiarimenti mi è stato risposto che verrebbe accettata la proposta con le migliori condizioni nei tempi di conclusione del rogito e, in caso di parità sia di importo che di tempi, il diritto all'acquisto sarebbe stato acquisito dalla persona che ha effettuato la proposta prima della mia.

Ora, siccome la mia proposta verbale è stata accettata in quanto tale (visto che l'agente mi ha anche riferito la risposta del proprietario) e quando l'ho fatta l'agenzia mi ha comunicato che non c'erano altre proposte di acquisto, non dovrebbe essere fermata qualsiasi altra trattativa nei tempi fra la mia proposta, la risposta del venditore e una mia eventuale controproposta? La mia trattativa, in questo caso, non è ancora in corso? La mia seconda proposta senza condizioni non si configura come controproposta e, in questo caso, non dovrebbe esserci una trattativa esclusiva?
Questo è un mio diritto? E, nel caso, come faccio a farlo valere?
Se così fosse, la data della mia prima proposta (quella verbale) risulterebbe prima in assoluto, ma l'agente immobiliare insiste nel dire che, non essendoci proposte scritte, la mia "controproposta" non si configura come tale, ma come prima proposta, quindi, in caso di parità di proposte, la mia verrebbe disattesa perchè fatta successivamente all'altra.

Grazie in anticipo

Rina
 

studiopci

Membro Storico
Ciao, premesso che le proposte verbali in generale non hanno nessun valore e da un pò di anni a questa parte, nella stragrande maggioranza dei casi, vengono poi disattese... l'agente immobiliare, non per cattiveria ma per esperienza, non ne tiene conto più di tanto dell'offerta. Nel tuo caso la proposta scritta è la prima ed è l'unica che ha valore legale, per quanto riguarda la possibilità o meno di continuare le visite del immobile o del terreno e di raccoglierne eventuali altre proposte, legalmente la legge non lo vieta e l'AI ha diritto di raccoglierne comunque altre da sottoporre al Cliente, il quale è l'ultimo ad avere voce in capitolo nella decisione.
 
Ultima modifica:

Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Buongiorno, vorrei sottoporre a questo Forum un problema riguardante la compravendita di un terreno con piccola casa da ristrutturare. Vorrei, infatti, chiarire un dubbio riguardo la mia recente esperienza con un'agenzia immobiliare.
L'agente immobiliare dell'agenzia in questione ha accolto la mia proposta verbale (sottolineo VERBALE) di acquisto, accettandola, in quanto l'importo che avevo offerto corrispondeva alla richiesta del venditore, con la sola condizione di effettuare, prima del rogito, l'approvazione del rinnovo di un progetto per la ristrutturazione della casa.

Da precisare che, dopo aver fatto la proposta, l'agente immobiliare ha continuato a portare visite al terreno e ad accogliere altre proposte, nonostante la mia fosse in corso.

Trascorsi quattro giorni, non avendo ricevuto nessuna risposta, ho telefonato all'agente che mi ha riferito che il venditore non aveva accettato la mia proposta condizionata.
Lo stesso giorno ho fatto la mia controproposta di acquisto, questa volta scritta, sempre con lo stesso importo richiesto dal venditore, ma senza condizioni e ho chiesto all'agente di poter apporre nelle note della proposta un impegno a non accettare altre proposte da parte sua fino a quando il venditore non si fosse espresso in merito alla mia offerta. Mi è stato risposto che così non sarebbe stato e che il proprietario aveva il diritto di scegliere la proposta migliore.

Chiedo: se la mia proposta d'acquisto è pienamente conforme alle richieste del venditore, nel prezzo e nei tempi, quale altra proposta si aspetta l'agente immobiliare? Non potrebbe configurarsi, in questo caso, una trattativa d'asta scorretta?

Alla mia richiesta di chiarimenti mi è stato risposto che verrebbe accettata la proposta con le migliori condizioni nei tempi di conclusione del rogito e, in caso di parità sia di importo che di tempi, il diritto all'acquisto sarebbe stato acquisito dalla persona che ha effettuato la proposta prima della mia.

Ora, siccome la mia proposta verbale è stata accettata in quanto tale (visto che l'agente mi ha anche riferito la risposta del proprietario) e quando l'ho fatta l'agenzia mi ha comunicato che non c'erano altre proposte di acquisto, non dovrebbe essere fermata qualsiasi altra trattativa nei tempi fra la mia proposta, la risposta del venditore e una mia eventuale controproposta? La mia trattativa, in questo caso, non è ancora in corso? La mia seconda proposta senza condizioni non si configura come controproposta e, in questo caso, non dovrebbe esserci una trattativa esclusiva?
Questo è un mio diritto? E, nel caso, come faccio a farlo valere?
Se così fosse, la data della mia prima proposta (quella verbale) risulterebbe prima in assoluto, ma l'agente immobiliare insiste nel dire che, non essendoci proposte scritte, la mia "controproposta" non si configura come tale, ma come prima proposta, quindi, in caso di parità di proposte, la mia verrebbe disattesa perchè fatta successivamente all'altra.

Grazie in anticipo

Rina
Intanto molto dipende dalla vendibilità dell'immobile e da come l'agenzia intende condurre i rapporti con i propri clienti. Ad esempio nella mia proposta l'agenzia si impegna a non sottoporre al proprietario altre proproste nel periodo di validità di quella appenna sottoscritta. Per legge, però, le cose sono ben diverse. L'agenzia può, secondo alcuni deve, fare tutto quello che ti ha detto che farà, purchè non violi normative basilari in termini di privacy, equidistanza tra le parti, buona fede pre contrattuale ecc
Noto però che la cosa non è ancora accaduta, potrebbe allora darsi che tu abbia ricevuto quella risposta solo perchè sei entrato in contrasto con l'agenzia. Ammetto che capita anche a me di rispondere in modo formale, prospettando una relatà possibile ma che mai realizzerei, in risposta ad un attacco ingiustificato che di norma inizia con "lei non può, io per legge...", è solo un'ipotesi ma magari è solo quello.
 

Rina Seiana

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Grazie delle sollecite risposte. Ma quindi ha valore la proposta scritta identica alla mia pervenuta prima della mia?
Se volessi a tutti i costi acquistare l'immobile, posso aumentarne il costo di 100/200 euro? Ne acquisirei, così, la priorità? Sempre che nessun altro lo faccia contestualmente!
 

plutarco

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Verba volant, scripta manent. Per il resto l'agente è stato poco professionale ma la proposta deve essere sempre scritta. Bisognerebbe capire i motivi che hanno spinto il venditore a tale decisione.
 

cristian casabella

Membro Senior
Agente Immobiliare
Grazie delle sollecite risposte. Ma quindi ha valore la proposta scritta identica alla mia pervenuta prima della mia?
Se volessi a tutti i costi acquistare l'immobile, posso aumentarne il costo di 100/200 euro? Ne acquisirei, così, la priorità? Sempre che nessun altro lo faccia contestualmente!
Puoi fare le proposte scritte che vuoi, anche alzando le offerte di 10.000 euro (altro che 100/200) che legalmente le cose non cambierebbero.
L'unica arma l'avrai se la proposta ti viene firmata per accettazione e per averla sarebbe più conveniente, nel tuo caso, di offrire qualcosa in più al mediatore e non al venditore a cui hai già offerto quello che voleva
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Ma quindi ha valore la proposta scritta identica alla mia pervenuta prima della mia?
La proposta resta un atto unilaterale: ha valore, ma non vincola nessuno, se non il proponente.
Anche io non accettavo proposte, fintanto che il venditore non si era espresso su quella presentata. Ma non è un obbligo, e ogni agente si regola come crede.

Il venditore è libero di accettare la proposta che preferisce: perché più alta, perché i tempi del rogito sono più congeniali, perché l’agente gli fa preferire una all’altra, o anche solo perché gli piace di più il nome del proponente o la sua data di nascita.
Quando accetterà una proposta, si sarà formato un contratto che vincola entrambe le parti.
Fino ad allora, soprattutto se sei entrata in conflitto con l’agente, puoi solo sperare che scelga la tua.
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
E daje... ancora una volta mi risuona nelle orecchie questa:
Il venditore è femmina e si concede a chi vuole.
Il venditore accetta la proposta che vuole, fosse anche l'ultima arrivata, fosse anche la più scandalosamente bassa mai ricevuta. Non c'è priorità acquisita, non c'è condizione che lo obblighi a preferire una linea d'azione piuttosto che un'altra.

Semplicemente fa quello che gli va di fare.

Può preferire l'offerta di un altro perché gli è più simpatico, o perché ci tiene che la casa venga ristrutturata secondo un certo gusto (che gliene frega dici tu, tanto non è più sua, ma tant'è), oppure perché gli hanno promesso che la faranno rossa come lui se la ricorda da bambino.

L'uomo non si comporta sempre in modo razionale.
Anzi, qualcuno sostiene che, quando lo fa, è perché non ha altre possibilità.
 

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