CarloRossi

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Ciao, chiedo consiglio per una questione divenuta ormai di difficile soluzione, cerco di riassumere quanto possibile: mia mamma e suo fratello hanno ereditato in comproprietà degli immobili (casale, appartamento, terreni) alcuni anni fa.
Mia mamma ingenuamente ha voluto fidarsi ed ha lasciato in gestione tutto al fratello, con la promessa di una liquidazione futura della sua metà. Il fratello invece si rifiuta tutt'oggi di liquidarla o vendere le proprietà, non solo , negli tempo si è pure appropriato di fondi in eredità congiunta derivanti da un'assicurazione sulla vita e un conto in banca, ed infine da qualche anno ha pure occupato gli immobili con le figlie ed i fidanzati.
Per cui mia mamma risulta completamente estromessa, le rimangono solo le tasse da pagare ogni anno che non sono poche. Stiamo valutando con un avvocato per una conciliazione, che sicuramente verrà rifiutata. Rimane la strada giuridica, ma a quanto ho inteso si protrarrebbe per molto tempo con dei costi molto alti.

Chiedo: cosa posso aspettarmi se intraprendiamo la strada giuridica? I costi sono solo a nostro carico o dovrebbe pure pagare il fratello? C'è qualche modo per abbreviare il tutto? Se non paga le tasse dopo un po' la sua quota passerà al comune? A mia mamma basterebbe recuperare qualcosa anche se i beni finissero all'asta. Ringrazio anticipatamente per ogni vostro aiuto, Grazie.
 

francesca63

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Premetto che dovrebbe essere l'avvocato a cui vi siete rivolti a spiegarvi per bene come funziona una causa di divisione giudiziale dell' eredità, quali sono i costi, e quanto potrebbe durare.
Non hai spiegato nel dettaglio i valori dei singoli beni, ma, nel caso descritto, visto che ci sono diverse proprietà in comunione ereditaria, difficilmente si dovrà ricorrere ad una vendita all'asta con divisione del ricavato, e più probabilmente si potranno formare due lotti, da assegnare ai due coeredi ( con o senza necessità di conguaglio).
Anche in questo caso, però, i tempi rischiano di essere lunghi, e le spese non indifferenti .
Però può anche essere che, di fronte alla "minaccia" di intraprendere la strada giudiziale, il coerede si renda conto che conviene anche a lui trovare un accordo di buon senso, per vendere sul mercato o per liquidare la quota di tua madre.
negli tempo si è pure appropriato di fondi in eredità congiunta derivanti da un'assicurazione sulla vita e un conto in banca,
Spiega meglio; l'assicurazione sulla vita non cade in successione per quanto riguarda il capitale o la rendita prevista in caso di morte , che va al solo beneficiario indicato contrattualmente, ma i premi pagati possono essere considerati donazione indiretta .
Il conto in banca, se era del de cuius, doveva essere liquidato ai suoi eredi, secondo testamento o secondo quote previste dalla legge.
Cosa è successo ?
ed infine da qualche anno ha pure occupato gli immobili con le figlie ed i fidanzati.
Tua madre non avrebbe dovuto permetterlo; se gli immobili sono suoi, potete pretendere di occuparli anche voi, o di vedervi riconosciuto un affitto per la quota di spettanza.

Ma, ripeto, l'avvocato dovrebbe spiegarvi tutto quanto, altrimenti cosa lo avete consultato e cosa lo pagate a fare ?
 

CarloRossi

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Privato Cittadino
Grazie, dall'avvocato siamo stati in via preliminare una volta sola oggi per cui deve valutare ancora tutta la situazione e ci saprà dire meglio, intanto proverà una concigliazione, ma sicuramente verrà rifiutata come altri nostri tentativi personali.
- valore dei beni appartamento €48-50.000, casale + terreno €90000 ( ma si venderà a meno ), terreni agricoli €10-15.000.
- il discorso dell'assicurazione sulla vita è abbastanza fumoso in quanto mia mamma non ha tenuto le carte: trattasi della morte dell'altro fratello. €10000 son stati dati a mia mamma gli altri €50000 non sappiamo che fine abbiano fatto e non so se i dati siano recuperabili. Inoltre all'atto dichiarazione di successione risulta un conto in banca di mia nonna con discreta cifra, stiamo vedendo di ottenere estratto conto, dubito sia rimasto qualcosa conoscendo la persona che lo aveva in carico. Cmq l'avvocato sta esaminando la cosa ( Potremmo limitarci solo a discutere degli immobili visto la mancanza di elementi per il momento )
- sull'occupazione degli immobili è stata messa di fronte al fatto compiuto, da vedere con l'avvocato se si può chiedere una quota di spettanza o sfratto.

Diciamo che per ora ci ha fatto intendere l'eventuale battaglia legale sarebbe lunga ed estenuante anche in termini economici, per ora l'avvocato non è entrato nel dettaglio. Se poi ci ritroviamo a pagare la quota valore degli immobili in spese legali che senso ha?
Ero più che altro in cerca di consigli in generale su cosa aspettarmi da chi ha esperienza in merito, oltre magari a quelli che mi può dare l'avvocato. Grazie.
 

Bastimento

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Che le divisioni siano spesso problematiche è vero, ma questo sembra un caso risolvibile;
50+10=60
Contro 90 che include un terreno che potrebbe essere scorporato. Il tutto si equilibra con un conguaglio di 15. Se sul conto c’era un certo gruzzolo, probabile sia sufficiente a conguagliare; meglio un cattivo accordo che una buona causa
 

CarloRossi

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Che le divisioni siano spesso problematiche è vero, ma questo sembra un caso risolvibile;
50+10=60
Contro 90 che include un terreno che potrebbe essere scorporato. Il tutto si equilibra con un conguaglio di 15. Se sul conto c’era un certo gruzzolo, probabile sia sufficiente a conguagliare; meglio un cattivo accordo che una buona causa
Grazie, il problema è che la controparte finora ha rifiutato ogni accordo da noi proposto tramite geometri e non ha intenzione di venirci incontro. Lui pensa di avere già in mano tutto e che non gli convenga far nulla, cavoli nostri. Forse con la minaccia di una causa legale...
 

plutarco

Membro Assiduo
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Immagino che gli immobili si trovino nel meridione... Da noi purtroppo così vanno le cose... La vendita all'asta degli immobili non sarà valutata vista la numerosità anche se di esiguo valore delle proprietà in ballo. Ritenendo che quello che tu chiami casale sia la proprietà di famiglia, attribuirei allo zio quest'ultimo e a tua madre i terreni agricoli ubicati in diversa posizione e non di pertinenza dello stesso più l'eventuale conto in banca.
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
, il problema è che la controparte finora ha rifiutato ogni accordo da noi proposto tramite geometri e non ha intenzione di venirci incontro
Non deve “venirvi incontro”, nel senso che non vi farebbe un piacere: deve rispettare la legge. Se i beni sono in comunione, tutti i comunisti hanno pari diritti sulle cose, e possono goderne allo stesso modo.
Se pretende di usare tutto lui, dovrà pagare il giusto per poterlo fare.
La minaccia di causa potrebbe essere efficace.
Se tua madre è disposta a perderci un po’ , pur di ottenere qualcosa, anche a me pare ragionevole accontentarsi di appartamento e terreni, e lasciare a lui il casale.
Oppure proponetegli di fare il contrario…forse capirà che gli conviene …
il discorso dell'assicurazione sulla vita è abbastanza fumoso in quanto mia mamma non ha tenuto le carte: trattasi della morte dell'altro fratello. €10000 son stati dati a mia mamma gli altri €50000 non sappiamo che fine abbiano fatto e non so se i dati siano recuperabili.
Molto fumoso: bisognerebbe sapere chi era indicato come beneficiario dell’assicurazione, visto che si parla di assicurazione sulla vita.
Tua madre potrebbe anche non avere diritto a nulla, non essendo erede legittimaria (cioè quell’erede che per legge ha diritto ad una quota dell’eredità del de cuius, ovvero coniuge, figli e ascendenti) del fratello.
Inoltre all'atto dichiarazione di successione risulta un conto in banca di mia nonna con discreta cifra, stiamo vedendo di ottenere estratto conto
Quanti anni sono passati dalla morte della nonna ?
Gli eredi hanno diritto ad ottenere gli estratti conto degli ultimi 10 anni precedenti: ed è anche strano che la banca abbia liquidato il conto corrente solo ad un erede, e non all’altro.
Spero per te che l’avvocato sappia gestire tutto al meglio.
 

CarloRossi

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Fortunatamente siamo riusciti a recuperare i conti, adesso tramite banca e avvocato analizzeremo i movimenti.
Non conoscendo la materia, all'inizio avevo pensato ad una vendita di comune accordo oppure all'asta, ma come avete suggerito voi una divisione equa in 2 lotti sembra la strada più sbrigativa, vedremo tramite l'avvocato se raggiungiamo una conciliazione in via preliminare.
Resterà da capire (e quantificare) con lo stesso se gli oneri di un'eventuale causa sono per la maggior parte a carico nostro visto che saremmo noi ad intentare causa.
La controparte si deciderà solo se capirà che deve mettere mano al portafoglio.

Grazie ancora per i consigli.
 

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