Ho firmato il 7 luglio una promessa di affitto di un locale commerciale (uso parafarmacia - erboristeria) nel centro storico di Roma e corrisposto una caparra; la proprietaria mi ha chiesto se potevo occuparmi io di ottenere l'autorizzazione ASL in quanto non ne era in possesso avendo acquistato il locale ad una asta giudiziaria. La firma del contratto era rimandata a tale ottenimento, ritenuto possibile entro il 5 agosto.
Iniziata la pratica, la ASL forniva verbalmente parere negativo in quanto il locale, che è su 2 livelli accatastati come C1, risultava con i soffitti troppo bassi: mt 2,50 al piano inferiore, mt 2,20 al piano superiore. Mi suggeriva di verificare se c'era stato un condono.
Fatta una visura all'Ufficio Condoni, risultava un condono ottenuto nel 98 dal proprietario precedente relativo all'ampliamento della superficie del locale (per la costruzione del soppalco) ed una variazione di destinazione d'uso da cantina - magazzino, quale risultava prima, a negozio.
Portata questa documentazione alla ASL, mi veniva confermato verbalmente il parere negativo in quanto non risultava un condono per l'altezza, e veniva suggerito la presentazione di un progetto di innalzamento del soffitto almeno per una porzione del locale al piano inferiore, per avere parere positivo almeno per questa.
Poichè non posso fare io tali lavori, vorrei sapere come comportarmi con la proprietariaria, intendendo eventualmente recedere ed ottenere la restituzione della caparra.
Iniziata la pratica, la ASL forniva verbalmente parere negativo in quanto il locale, che è su 2 livelli accatastati come C1, risultava con i soffitti troppo bassi: mt 2,50 al piano inferiore, mt 2,20 al piano superiore. Mi suggeriva di verificare se c'era stato un condono.
Fatta una visura all'Ufficio Condoni, risultava un condono ottenuto nel 98 dal proprietario precedente relativo all'ampliamento della superficie del locale (per la costruzione del soppalco) ed una variazione di destinazione d'uso da cantina - magazzino, quale risultava prima, a negozio.
Portata questa documentazione alla ASL, mi veniva confermato verbalmente il parere negativo in quanto non risultava un condono per l'altezza, e veniva suggerito la presentazione di un progetto di innalzamento del soffitto almeno per una porzione del locale al piano inferiore, per avere parere positivo almeno per questa.
Poichè non posso fare io tali lavori, vorrei sapere come comportarmi con la proprietariaria, intendendo eventualmente recedere ed ottenere la restituzione della caparra.