ingelman

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Agente Immobiliare
Trovo curiosi due aspetti:
- il primo è che mi risultava che per iniziare una attività un imprenditore deve presentare una dichiarazione (SCIA ?) in Comune, ed indica anche le caratteristiche del locale: se non andava bene il C1 perchè il Comune solleva oggi il problema?
Quoto quanto detto dal grande Bastimento (che saluto) anche se c'è da dire che con il Decreto Sblocca Italia sono cambiate alcune cose, come l'introduzione di sottocategorie a quelle principali.

Quattro anni fa probabilmente potevi liberamente aprire il lavaggio in un locale commerciale C1, oggi se fai una Scia per tale tipo d'attività ti chiedono il cambio d'uso in C3, lo sò perchè ci sono passato per un cliente anche se poi non se n'è fatto nulla e l'immobile è ancora sul mercato come C1.

Anche sul fatto che il Comune non avrebbe un guadagno ho seri dubbi, oltre a quanto sopra esposto da @marchesini, e trattandosi di opere teoricamente in edilizia libera, il Tecnico Comunale ha asserito che andavano pagati anche gli oneri per il maggior carico urbanistico pur non essendoci un aumento della SUL (superficie utile lorda) , in parte condivisibile visto il maggior utilizzo delle opere pubbliche in genere, fognature, e servizio idrico.
Per @Massimo Carelli parlo del XI Municipio ex XIV visto mai che è lo stesso :giocherellone:

Per non parlare delle autorizzazioni e certificazioni riferite all'impianto di depurazione delle acque che andavano canalizzate in fogna .......

Morale dopo aver ascoltato 4 tecnici e ricevendo 5 pareri diversi ... il cliente c'ha rinunciato.

Mi rendo conto di non essere stato d'aiuto al nostro amico ma quello che prima si poteva fare con più semplicità oggi, se pur le procedure sembrano più snelle, di fatto è tutto più complicato.

Consiglio a Massimo per non avere noie di parlare con il tecnico Addetto del Municipio di tua appartenenza e seguire le sue direttive
(oppure il piano b - il prosciuttino con i vigili di solito funziona :yum: ... non è assolutamente vero sto scherzando ... non funziona ed è un reato :riflessione: )
 

Massimo Carelli

Membro Attivo
Privato Cittadino
Vi porto aggiornamenti, se avete ancora voglia di seguire questa storia. Sono andato sia dai vigile che soprattutto all'ufficio tecnico del municipio, dove ho scoperto che la circolare che vuole gli autolavaggi in C3 è del 2015 mentre questa attività è iniziata nel 2014. Forse per quello gli diedero la SCIA in C1. Il tecnico dell'ufficio tecnico mi ha detto che nemmeno loro sanno se questa circolare è retroattiva e che probabilmente i vigili gli hanno chiesto un parere. Inoltre mi ha detto che per questo negozio il cambio di destinazione d'uso è possibile in quanto in zona non soggetta a blocchi urbanistici. Ora i vigili mi hanno detto di fare questo cambio, l'ufficio tecnico mi ha detto di aspettare la comunicazione che mi arriverà a casa, con il rischio (!) però che chiudano l'attività nel frattempo. Mi hanno anticipato che i costi per un tale cambio di destinazione tra tecnico abilitato e altri oneri saranno intorno ai 1500 euro. E che comunque, qualora cessasse questa attività sarei tenuto a ripristinare il locale alla sua precedente categoria di utilizzo ossia C1. Ora vi faccio una domanda: nella prassi chi è che fa il cambio di destinazione d'uso? Il proprietario o gli affittuari? Secondo me devono farlo loro e sul contratto di affitto c'è scritto che io non sono responsabile se gli chiudono l'attività. Ovviamente abbiamo già litigato sul punto, loro dicono che è usanza che lo faccia il proprietario perché riguarda le mura... mah. Secondo voi?
 

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