tharapyo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Salve colleghi, ecco un caso che non mi era mai capitato: ho un appartamento in locazione e mi è arrivata la richiesta da parte di un ente ecclesiastico, quindi non una persona fisica, per prendere in affitto l'immobile; una famiglia abiterebbe nell'appartamento ma l'ente pagherebbe il canone. E' possibile però in questo caso stipulare un contratto a canone concordato e cedolare secca? Aspetto pareri, grazie fin d'ora.
 
Si, è quello che pensavo anch'io, ho chiesto consiglio anche al CAF dove faccio le asseverazioni, il mio referente è uno di coloro che hanno messo a punto l'accordo locale col Comune ed è sempre stato fonte preziosa di informazioni e soluzioni, appena mi farà sapere condividerò l'info.
Pensavo anche che, in caso di controversie legali (facendo gli scongiuri) per la proprietà sarebbe meglio avere a che fare con un "semplice" inquilino e non con un ente e i suoi forse agguerriti avvocati...
 
Secondo me il titolo di questa discussione è fuorviante, se la questione riguarda la CS.
1) si può stipulare un contratto concordato? Risposta: direi di sì, non mi risultano condizioni restrittive riguardo al conduttore se lo scopo è residenziale. Però conosco poco questi contratti
2) Si può adottare la cedolare secca? Anche qui consiglierei di reperire la legge o circolare (è l’unica deroga, anche citata nella recente discussione sul trattamento delle foresterie) dove si prevede la CS nei confronti di enti che svolgono attività di locazione sociale.
Da verificare se l’ente ecclesiastico in questione è assimilabile ed ha i requisiti per essere considerato tale. A naso direi di sì, salvo ci siano paletti burocratici formali
 

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