aurea980

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Privato Cittadino
E' veramente imbarazzante, spero possiate aiutarmi.

1980_Mio padre chiede ed ottiene la concessione edilizia per l'ampliamento accessorio dell'abitazione, ovvero l'ampliamento di una fabbricato in muratura in fondo alla resede.

I lavori terminano in breve tempo, ma il tecnico non li chiude, al che arriva notifica (1985) di decadenza della concessione per sopraggiunti 3 anni. Purtroppo all'epoca, mio padre commette una leggerezza: non si informa di tale decadenza convinto di un errore in quanto in regola con il titolo abilitativo. Copia della notifica è arrivata al geometra incaricato, il quale non ci contatta.

( La mia casa è inoltre frazionata, poiché prima del 1966, anno di acquisto, risiedevano i genitori al PT e i figli al 1°P, anche se l'accesso non era indipendente, quindi in realtà le case sono due. Abbiamo sempre pagato le tasse sulla 2° perché, essendo due figli, abbiamo pensato che tale frazionamento potesse essere utile nel futuro. )

Poi, con l'introduzione di tasse anche sulla 1°, tipo TASI attuale, mio padre ha preso informazioni presso un suo amico geometra, per capire se un accorpamento potesse essere vantaggioso. Dalle visure ci siamo resi conto che c'era qualcosa di strano e si è aperto il vaso di Pandora: noi che abbiamo sempre fatto le cose in regola (sono stati fatti i 3 condoni nel frattempo e noi non ritenevamo di averne bisogno), ci ritroviamo abusivi da lungo tempo.

Come si può fare?[DOUBLEPOST=1412370534,1412370411][/DOUBLEPOST]Scusate, non ho ringraziato, sono un po' turbata.
Lo faccio adesso, grazie.
 

Architetto

Nuovo Iscritto
Professionista
Ciao, la situazione sembra preoccupante da non vedere la luce, ma è semplicemente risolvibile, attraverso l'aiuto del geom. amico di tuo padre o di un professionista "serio" che vi segue e non vi lascia per strada.
Voi (proprietario) e questo professionista parlerete con il tecnico comunale cercando di capire le procedure per seguire una sanatoria corretta, tra questa devi tenere conto di eventuali sanzioni pecuniarie, e una volta concluso le operazioni, si esegue un aggiornamento o la nuova scheda catastale.
Spero esserti stato d'aiuto:)
 
M

mata

Ospite
E' veramente imbarazzante, spero possiate aiutarmi.

1980_Mio padre chiede ed ottiene la concessione edilizia per l'ampliamento accessorio dell'abitazione, ovvero l'ampliamento di una fabbricato in muratura in fondo alla resede.

I lavori terminano in breve tempo, ma il tecnico non li chiude, al che arriva notifica (1985) di decadenza della concessione per sopraggiunti 3 anni. Purtroppo all'epoca, mio padre commette una leggerezza: non si informa di tale decadenza convinto di un errore in quanto in regola con il titolo abilitativo. Copia della notifica è arrivata al geometra incaricato, il quale non ci contatta.

( La mia casa è inoltre frazionata, poiché prima del 1966, anno di acquisto, risiedevano i genitori al PT e i figli al 1°P, anche se l'accesso non era indipendente, quindi in realtà le case sono due. Abbiamo sempre pagato le tasse sulla 2° perché, essendo due figli, abbiamo pensato che tale frazionamento potesse essere utile nel futuro. )

Poi, con l'introduzione di tasse anche sulla 1°, tipo TASI attuale, mio padre ha preso informazioni presso un suo amico geometra, per capire se un accorpamento potesse essere vantaggioso. Dalle visure ci siamo resi conto che c'era qualcosa di strano e si è aperto il vaso di Pandora: noi che abbiamo sempre fatto le cose in regola (sono stati fatti i 3 condoni nel frattempo e noi non ritenevamo di averne bisogno), ci ritroviamo abusivi da lungo tempo.

Come si può fare?[DOUBLEPOST=1412370534,1412370411][/DOUBLEPOST]Scusate, non ho ringraziato, sono un po' turbata.
Lo faccio adesso, grazie.
Non mi torna tanto... se c'è l'inizio dei lavori, la mancata comunicazione della fine lavori rende tutto illegittimo? Mah, forse vi siete capiti male, perchè all'epoca i lavori dovevano essere inziati entro un anno e finiti entro tre: il problema era semmai se non facevi l'inizio lavori entro l'anno dal ritiro del permesso
 

Architetto

Nuovo Iscritto
Professionista
Mah, forse vi siete capiti male, perchè all'epoca i lavori dovevano essere inziati entro un anno e finiti entro tre
@mata: guarda che la cosa vale ancor oggi... non sono cambiate le procedure, ma soltanto i metodi... o meglio, prima era concessione edilizia ora PdC, DIA, ecc., ma sempre gli stessi tempi si hanno...
 
M

mata

Ospite
Proprio per questo... però allora non c'era necessità di fare la conformità finale e, almeno qui in Toscana, sono perfettamente validi anche i titoli edilizi rilasciati e con inizio lavori, anche se privi di fine lavori
 

aurea980

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Grazie per le risposte e mi scuso se non ho partecipato attivamente ma proprio oggi avevo un incontro con il tecnico che dovrebbe seguirci..Aggiungo dei dettagli emersi.
Il progetto approvato dal Comune è diverso dallo stato di fatto per due motivi: c'è una bucatura in più (nel progetto prevista finestra ma presente anche porta) e poi il progettista ha sbagliato di 1 metro l'ampiezza del lotto. Spiego bene: con questo errore risultano sballati anche i calcoli di superficie coperta e volume, visto che non solo l'ampliamento, ma tutto l'ingombro della casa è stato calcolato su un lotto largo 1 metro in più!

Il tecnico ha detto che dobbiamo fare (cito testualm):"attestato di conformità urbanistica per sanare la porta mancante e meglio precisare le misure effettuate", in seguito tipo mappale.
Per la notifica ha detto che non ci dobbiamo preoccupare. Cosa ne pensate? In cosa consiste l'attestato di conformità urb?

Grazie ancora.[DOUBLEPOST=1412883904,1412883659][/DOUBLEPOST](trattasi di casa a schiera in aderenza e anche il fabbricato in fondo a resede lo è, insomma saturiamo trasversalmente il lotto ma da progetto risultano 7mt anziché 6).
 

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