Tonituffah

Membro Attivo
Privato Cittadino
Salve, qualcuno esperto in condoni post esecuzione immobiliare può aiutarmi a raccapezzarmi?

Ho comprato un immobile all'asta e trovo, mio malgrado, una discrepanza tra i costi di sanatoria pubblicati in perizia CTU e i costi che ora mi chiede il comune.

L'immobile è stato costruito nel 1983 (due piani da 200mq e un piano da 150mq) e l'ex proprietario ha presentato due domanda di condono nel 1986, una per i piani da 200mq come seconda casa e una per il piano da 150mq come prima casa. Ha pagato solo le prime due rate di oblazione. Nel 1993 è nato il procedimento di esecuzione immobiliare e nel 2016 l'ho comprato io.

La perizia CTU parla di circa 40000 euro di costi per sanare.
Il tecnico comunale arriva a 70000 facendo i seguenti calcoli:
- calcola l'oblazione dovuta nel 1986 in lire e sottrae l'ammontare delle due rate pagate a suo tempo (nel calcolo usa unicamente la tariffa per seconda casa, nonostante io gli dica che trasferirò la mia residenza in detto immobile)
- converte in euro
- MOLTIPLICA PER 3
- somma gli interessi dal 1/4/1996 a oggi
- somma gli oneri di urbanizzazione

A me nascono queste domande:
- io devo per forza riesumare la vecchia domanda di condono? Non posso presentarne una ex-novo nel 120 giorni successivi al decreto di trasferimento?
- non posso usufruire della tariffa prima casa se ci trasferisco la residenza? (nota: posseggo già un'altra casa in altro comune)
- perché deve moltiplicare per 3? il tecnico dice che è una sanzione per le rate non pagate dall'ex proprietario, ma io non posso presentare una nuova domanda e quindi non moltiplicare per 3?
- se faccio una nuova domanda, la devo fare secondo le regole di quale dei tre condoni?
- gli interessi si calcolano fino alla data del pagamento o fino alla data dell'apertura del procedimento di esecuzione immobiliare (1993)?

Scusate la lunghezza del post, era per essere esauriente. Spero che qualcuno abbia avuto la pazienza di leggere fin qui e ancor di più quella di rispondermi.
Vi ringrazio molto
Antonio
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Salve, qualcuno esperto in condoni post esecuzione immobiliare può aiutarmi a raccapezzarmi?

Ho comprato un immobile all'asta e trovo, mio malgrado, una discrepanza tra i costi di sanatoria pubblicati in perizia CTU e i costi che ora mi chiede il comune.

L'immobile è stato costruito nel 1983 (due piani da 200mq e un piano da 150mq) e l'ex proprietario ha presentato due domanda di condono nel 1986, una per i piani da 200mq come seconda casa e una per il piano da 150mq come prima casa. Ha pagato solo le prime due rate di oblazione. Nel 1993 è nato il procedimento di esecuzione immobiliare e nel 2016 l'ho comprato io.

La perizia CTU parla di circa 40000 euro di costi per sanare.
Il tecnico comunale arriva a 70000 facendo i seguenti calcoli:
- calcola l'oblazione dovuta nel 1986 in lire e sottrae l'ammontare delle due rate pagate a suo tempo (nel calcolo usa unicamente la tariffa per seconda casa, nonostante io gli dica che trasferirò la mia residenza in detto immobile)
- converte in euro
- MOLTIPLICA PER 3
- somma gli interessi dal 1/4/1996 a oggi
- somma gli oneri di urbanizzazione

A me nascono queste domande:
- io devo per forza riesumare la vecchia domanda di condono? Non posso presentarne una ex-novo nel 120 giorni successivi al decreto di trasferimento?
- non posso usufruire della tariffa prima casa se ci trasferisco la residenza? (nota: posseggo già un'altra casa in altro comune)
- perché deve moltiplicare per 3? il tecnico dice che è una sanzione per le rate non pagate dall'ex proprietario, ma io non posso presentare una nuova domanda e quindi non moltiplicare per 3?
- se faccio una nuova domanda, la devo fare secondo le regole di quale dei tre condoni?
- gli interessi si calcolano fino alla data del pagamento o fino alla data dell'apertura del procedimento di esecuzione immobiliare (1993)?

Scusate la lunghezza del post, era per essere esauriente. Spero che qualcuno abbia avuto la pazienza di leggere fin qui e ancor di più quella di rispondermi.
Vi ringrazio molto
Antonio

Non c'e' molto da fare, se non pagare quanto richiede il comune, affinche' venga rilasciata, la concessione in sanatoria.

Non e' possibile, avanzare nuove domande, per l'inesistenza attuale di un provvedimento volto a sanare i fenomeni di abusivismo, che puo' avere luogo, solo per mezzo di un decreto legge.

Come ho gia' evidenziato in altre recenti discussioni, e' impossibile quantificare preventivamente, la entita' delle sanzioni che necessita ottemperare, per ottenere la concessione.

Chi tra i tecnici, si azzarda in queste previsioni, non puo' fare altro che sbagliare.

Probabilmente nel tuo caso, i tecnici incaricati all'ausiliio dell'autorita' giudiziaria, hanno ritenuto in 40k euro, una cifra ragionevolmente sufficiente, per ottenere la concessione.

Sbagliando con un indice di errore che sfiora il cinquanta per cento.
Disastro!

I comuni, si guardano bene ad anticipare cifre e costi per queste pratiche.
Perche' l'esito, della quantificazione delle sanzioni, esulano dalla loro discrezionalita', riguardando sia enti regionali che statali.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Salve, qualcuno esperto in condoni post esecuzione immobiliare può aiutarmi a raccapezzarmi?

Ho comprato un immobile all'asta e trovo, mio malgrado, una discrepanza tra i costi di sanatoria pubblicati in perizia CTU e i costi che ora mi chiede il comune.

L'immobile è stato costruito nel 1983 (due piani da 200mq e un piano da 150mq) e l'ex proprietario ha presentato due domanda di condono nel 1986, una per i piani da 200mq come seconda casa e una per il piano da 150mq come prima casa. Ha pagato solo le prime due rate di oblazione. Nel 1993 è nato il procedimento di esecuzione immobiliare e nel 2016 l'ho comprato io.

La perizia CTU parla di circa 40000 euro di costi per sanare.
Il tecnico comunale arriva a 70000 facendo i seguenti calcoli:
- calcola l'oblazione dovuta nel 1986 in lire e sottrae l'ammontare delle due rate pagate a suo tempo (nel calcolo usa unicamente la tariffa per seconda casa, nonostante io gli dica che trasferirò la mia residenza in detto immobile)
- converte in euro
- MOLTIPLICA PER 3
- somma gli interessi dal 1/4/1996 a oggi
- somma gli oneri di urbanizzazione

A me nascono queste domande:
- io devo per forza riesumare la vecchia domanda di condono? Non posso presentarne una ex-novo nel 120 giorni successivi al decreto di trasferimento?
- non posso usufruire della tariffa prima casa se ci trasferisco la residenza? (nota: posseggo già un'altra casa in altro comune)
- perché deve moltiplicare per 3? il tecnico dice che è una sanzione per le rate non pagate dall'ex proprietario, ma io non posso presentare una nuova domanda e quindi non moltiplicare per 3?
- se faccio una nuova domanda, la devo fare secondo le regole di quale dei tre condoni?
- gli interessi si calcolano fino alla data del pagamento o fino alla data dell'apertura del procedimento di esecuzione immobiliare (1993)?

Scusate la lunghezza del post, era per essere esauriente. Spero che qualcuno abbia avuto la pazienza di leggere fin qui e ancor di più quella di rispondermi.
Vi ringrazio molto
Antonio

Bel rischio aggiudicarsi un immobile con abusi importanti... Ti consiglierei di rivolgerti ad un tecnico esperto in condoni edilizi.
 

Tonituffah

Membro Attivo
Privato Cittadino
Non c'e' molto da fare, se non pagare quanto richiede il comune, affinche' venga rilasciata, la concessione in sanatoria.

Grazie per la risposta brina82, se sei un esperto potresti confermarmi che per te il comune ha ragione a
- moltiplicare per 3 le rate non pagate a suo tempo per il condono 86, anche se io procedo nei 120 giorni di riapertura straordinaria dei termini del condono a seguito di asta giudiziaria
- calcolare gli interesse fino al momento (oggi) del pagamento e non fino al momento della messa all'asta dell'immobile

??
Ti ringrazio ancora

Bel rischio aggiudicarsi un immobile con abusi importanti... Ti consiglierei di rivolgerti ad un tecnico esperto in condoni edilizi.

Io mi sono sentito rassicurato dalla perizia del CTU che dice "l'immobile è sanabile pagando 40000 euro", frase che contiene due informazioni, la prima che l'immobile è sanabile e la seconda che sanarlo costa 40000euro. Non mi resta che sperare che il CTU si sia sbagliato sui 40000 ma almeno non sulla sanabilità...
Qualcuno mi consiglia già di fare causa al CTU ma leggo di molti casi in cui non serve a niente...
 
Ultima modifica di un moderatore:

brina82

Membro Storico
Professionista
Io mi sono sentito rassicurato dalla perizia del CTU che dice "l'immobile è sanabile pagando 40000 euro", frase che contiene due informazioni, la prima che l'immobile è sanabile e la seconda che sanarlo costa 40000euro. Non mi resta che sperare che il CTU si sia sbagliato sui 40000 ma almeno non sulla sanabilità...
Qualcuno mi consiglia già di fare causa al CTU ma leggo di molti casi in cui non serve a niente...

Se l'errore dell'esperto stimatore è GRAVE, puoi richiedere l'annullamento del decreto di trasferimento al Giudice e farti ridare i soldi... Di recente ho fatto un corso tenuto da un Giudice delle esecuzioni e questo ci ha riferito...
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Grazie per la risposta brina82, se sei un esperto potresti confermarmi che per te il comune ha ragione a
- moltiplicare per 3 le rate non pagate a suo tempo per il condono 86, anche se io procedo nei 120 giorni di riapertura straordinaria dei termini del condono a seguito di asta giudiziaria
- calcolare gli interesse fino al momento (oggi) del pagamento e non fino al momento della messa all'asta dell'immobile

??
Ti ringrazio ancora

No mi dispiace, purtroppo non sono esperto di condono :triste:
 

Tonituffah

Membro Attivo
Privato Cittadino
Scusa PyerSilvio, ovviamente volevo ringraziare te quando ho quotato la tua risposta. Ti rinnovo la domanda se sai se la moltiplicazione per 3 va fatta anche in caso di asta giudiziaria e se gli interessi si calcolano fino alla data della prima messa all asta oppure fino al giorno del pagamento.
Grazie ancora!!
 

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