Juls90

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Buonasera, ho da poco rilevato l'attività di mia madre, un bar per la precisione. Ho intenzione di apportare alcune modifiche a mie spese (illuminazione, arredamento, ecc...) ma qualche mese fa chi si occupa della sicurezza sui luoghi di lavoro mi ha riferito che l'impianto elettrico non è totalmente a norma, mancando sia un progetto d'impianto sia una dichiarazione di conformità dello stesso. Il contratto d'affitto che è stato stipulato nel 1994 e rinnovato nel 2012 non parla in modo specifico di alcun impianto, l'unica condizione che rimanda a questo tipo di problematiche cita "l'unità immobiliare si consegna in normale stato di manutenzione a norma dell'articolo 1575 c.c."...."la locatrice dichiara che l'iimobile è in regola con le vigenti norme urbanistiche ed edilizie"
Quando ho scoperto quanto sopra, sono corsa dal padrone di casa, chiedendogli la documentazione che lui dice di non avere. Con lo stesso, abbiamo concordato che avrebbe provveduto lui nel rimetterlo a norma, tanto che ha incaricato il mio fidanzato, ingegnere elettrico per un progetto d'impianto e un computo. Quando il padrone ha capito che non gli sarebbero bastati 3-4mila euro, bensì l'elettricista a cui si appoggiava l'ingegnere ha fatto un preventivo da 5200 euro, il padrone ha iniziato a temporeggiare, dicendo che avrebbe trovato qualcuno che glielo avrebbe fatto a meno....sono passati 3 mesi ma lui continua a temporeggiare. Proprio oggi l'ho chiamato e gli ho chiesto come intendesse procedere, e che se non aveva intenzione di andare avanti e di procedere con la realizzazione del progetto (già pagato da lui) io gli avrei solo fatto una manleva o uno scarico di responsabilità che avrebbe solo dovuto firmarmi. Di tutta risposta lui ha iniziato a inveirmi contro dicendo che voleva indagare bene se competesse realmente a lui tutto il lavoro. Ora, la domanda è ovvia, a chi compete il tutto? nel caso competesse a lui e non volesse farlo, come posso tutelarmi ? Preciso che il contratto è stato rinnovato nel 2012 con la formula 6+6. grazie a tutti.
 

Key

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Il locatore è responsabile dei muri e degli impianti in essi conglobati.
Per quanto riguarda l'impianto elettrico,se c'era al momento della locazione(non è obbligatorio)di sicuro ci sarà un elettricista che lo ha fatto e quindi ha rilasciato il certificato.
Per locali sopra i 120mq è di obbligo anche il progetto!!!!!
Ma dopo 4 anni,come mai il conduttore nel 2012 non ha richiesto il certificato di conformità elettrica.
Il locale è dotato per caso di agibilità(non indispensabile)?
Andare in causa non conviene.
Ma un progetto costa con un perito circa 1000 Euro(per locali sopra i 120mq).
Trovate un accordo economico che soddisfi entrambi.
 

Juls90

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Privato Cittadino
Io immagino di sì, che sia dotato di agibilità, anche se non ho idea di dove reperire la documentazione che lo attesti. Mi risulta che il progetto sia obbligatorio oltre i 200mq per il commerciale o 6kw di contatore. Il mio locale é 140 mq (70+70 magazzino) 16kw di contratto. Io non conoscendo tante norme purtroppo non ho mai chiesto il certificato di conformità. Contate anche che io ho rilevato un contratto esistente dal 94 nel 2002 quindi non ci siamo fatti tante domande ahimé. Vorrei solo capire se lui una volta che trova quella documentazione di cui sopra, sia a posto o meno. E se in caso di adeguamento spetti a lui la spesa o meno. Ricordo anche che lui comunque nel 2008 ha fatto qualche lavoretto su dei quadri poiché una notte c'è stato un principio di incendio. Quindi in ogni caso l impianto é stato modificato e non sarebbe congruo con quello depositato probabilmente al catasto.
 

Key

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Depositato al catasto?
A me risultano 120mq.C1 per progetto.Conta solo il C1,aperto al pubblico.
Quindi nessun progetto.
Il magazzino è sezionato con apposito magnetotermico e non da l'accesso al pubblico ovviamente.
70mqC1 conta solo il C1 questo è il locale.
Ma basta chiamare un elettricista quindi farsi fare un certificato di conformità:
-va a verificare il quadro,la presenza del salvavita,la messa a terra impianto(fondamentale)
Costerà che so 150 Euro,se la messa a terra è a posto
 

Juls90

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Privato Cittadino
Io credo che nessun elettricista si prenda la briga di fare una dichiarazione di conformità su un impianto preesistente di cui non abbia neanche una minima documentazione...con depositato al catasto intendevo il progetto iniziale dell'impianto (quello che non riesce a reperire). A proposito, qualcuno sa dove si possa reperire questo documento?
 

Juls90

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Depositato al catasto?
A me risultano 120mq.C1 per progetto.Conta solo il C1,aperto al pubblico.
Quindi nessun progetto.
Il magazzino è sezionato con apposito magnetotermico e non da l'accesso al pubblico ovviamente.
70mqC1 conta solo il C1 questo è il locale.
Ma basta chiamare un elettricista quindi farsi fare un certificato di conformità:
-va a verificare il quadro,la presenza del salvavita,la messa a terra impianto(fondamentale)
Costerà che so 150 Euro,se la messa a terra è a posto
Riguardo l obbligo di progetto secondo quanto riportato nel DM 37/08 risulta necessario per locali commerciali superiori ai 200mq o potenza impegnata superiore ai 6kW
 

Key

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Potenza superiore ai 6kw quasi sempre per attivita commerciali.
Riguardo I 200 mq complessivi e'vero comprende anche magazzini,non solo la spazio C1.
Un Elettricista Una verifica sull'impianro la fa eccome.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Depositato al catasto?
A me risultano 120mq.C1 per progetto.Conta solo il C1,aperto al pubblico.
Quindi nessun progetto.
Il magazzino è sezionato con apposito magnetotermico e non da l'accesso al pubblico ovviamente.
70mqC1 conta solo il C1 questo è il locale.
Ma basta chiamare un elettricista quindi farsi fare un certificato di conformità:
-va a verificare il quadro,la presenza del salvavita,la messa a terra impianto(fondamentale)
Costerà che so 150 Euro,se la messa a terra è a posto

A parte che per il controllo dell'impianto e la dichiarazione, si parla minimo di 500-1000euro...

Ma scherzi? Se non esiste alcuna dichiarazione di conformità, si presume che l'impianto sia antecedente alla norma 46/90, quindi non basterà assolutamente una dichiarazione, perchè occorrerà adeguarlo poichè obsoleto (e quindi ha fatto bene a farsi fare il progetto)...

Per il conduttore del bar: a mio avviso fai prima a farlo fare te e via... Anche perchè così la tua attività è pericolosissima! Sei tu che hai fretta di risolvere il problema, è normale che il proprietario temporeggi... Anche perchè di norma nelle attività commerciali è il conduttore a dover eseguire i lavori di ristrutturazione ecc...

Poniamo il caso che ora il proprietario si accolli la spesa. Se tu tra 5 anni vai via e interviene un conduttore che vuol metter su una pizzeria, occorrerà adeguare di nuovo l'impianto, sì ma a spese del nuovo conduttore... Non ti pare?
 

Key

Membro Attivo
Professionista
Ribadisco in base alla 46/90 il locatore fornisce il certificato di conformità elettrica riguardo il quadro,il salvavita e la messa a terra.
I punti luce interni al locale cambiano per ogni conduttore,a seconda l'attività svolta.
Quindi per locali sopra i 200mq complessivi(quindi compresi magazzini,etc,che rientrano nello stesso quadro elettrico con sezionamenti........)il progetto è a carico del conduttore.

Il locatore può locare anche senza impianto elettrico.
Ma se nel contratto di locazione c'è scritto(non obbligatorio)che il locale è dotato d'impianto elettrico a norma,con certificato di conformità,il locatore è tenuto anche a conservare il certificato.
 

Ponyostitch

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Privato Cittadino
Scusate... Nn ho capito quindi nello specifico (sono anche io nella stessissima situazione) COSA spetta al locatore e COSA all'inquilino. Che io sappia al locatore spetta solo che sia a norma come locale e NON come bar. Quindi una spesa supponiamo sui 500. All'inquilino spettano le modifiche in base ai frighi forni e quant'altro che ci mette, giusto? Cioé... al locatore basta una messa a norma come qualsiasi locale, che poi sia bar, ludoteca o fioraio. Cioé una cosa basica. O sbaglio? Grazie a chiunque voglia ripondermi .....
 

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