Lisah

Membro Attivo
Privato Cittadino
Situazione :ho acquistato l appartamento dal signor Mario a 150 mila euro nel 2016 ( a sua volta lo aveva acquistato dal costruttore a 130 nel 2006 ) se lo voglio rivendere a 200 mila all acquirente Giovanni devo dirgli quanto l ho pagato da Mario ?
L immobile nel tempo non ha subito variazioni importanti o modifiche se non cose banali /leggere tipo tinteggiatura pareti.
E' chiaramente una questione piu etica che normativa.
Ma se non lo dico l acquirente lo vedra comunque nel momento dell acquisto venendo in possesso di tutti i vecchi rogiti.
Scusate l ignoranza voi come fate di solito ?
Capisco anche che e' una cosa personale /soggettiva per cui non ci sono regole ...
 

Matt123

Membro Junior
Privato Cittadino
Quanto l'hai pagato sono fatti tuoi. Io non dichiaro mai all'acquirente quanto ho pagato, se me lo chiedono non lo dico, a volte alcune agenzie mi hanno chiesto copia del mio atto d'acquisto, e io ho portato copia, cancellando le cifre.

All'acquirente non deve interessare quanto hai speso tu, se gli va bene il prezzo compra, altrimenti tanti saluti.
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Tu vendi al prezzo che riuscirai a ottenere dalla persona interessata.
Non hai nessun motivo, né etico né normativo, per dirgli quanto lo hai pagato, anche se non è un segreto.
Naturalmente l'acquirente potrebbe leggerlo nel tuo rogito , ma questo non ha nessuna rilevanza; hai fatto un investimento, e ti è andata bene.

Piuttosto, se non hai avuto la residenza in quell'immobile per più di metà del tempo tra acquisto e vendita, dovrai pagare le imposte sulle plusvalenze .
 

MagnaRomagna

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Se non sbaglio l'atto di provenienza è un'obbligo per poter accedere a un mutuo quindi il compratore lo richiederà sicuramente..
Il fatto che lo si acquisti a 150 e lo si rivenda a 200 è relativo in quanto tu puoi aver fatto un buon affare mentre il compratore lo acquista a prezzo di mercato..
Casa mia è stata acquistata dal venditore all'asta a 80.000€ (grezza) e l'ho acquistata 1 anno dopo a 194.0000€..
Il fatto che lui abbia fatto un buon affare non significa che non lo abbia fatto anche io, visto il valore dell'immobile..
Inoltre sta sempre al perito valutare.. se lui valuta 200 vorrà dire che quel valore lo ha
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Se non sbaglio l'atto di provenienza è un'obbligo per poter accedere a un mutuo
Non solo per il mutuo; è un documento che serve per ogni compravendita, anche senza finanziamento.
Il fatto che lo si acquisti a 150 e lo si rivenda a 200 è relativo in quanto tu puoi aver fatto un buon affare mentre il compratore lo acquista a prezzo di mercato..
Esatto; ognuno fa i conti nella sua tasca .
 

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
Parlare di etica in campo immobiliare è ridicolo. Piuttosto, dubito seriamente che riesca a vendere a 200mila euro un appartamento acquistato in piena bolla immobiliare a 130mila euro. Certo, nulla è impossibile ma è molto più probabile che gli immobili usati si svalutino nel tempo.
 

Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Situazione :ho acquistato l appartamento dal signor Mario a 150 mila euro nel 2016 ( a sua volta lo aveva acquistato dal costruttore a 130 nel 2006 ) se lo voglio rivendere a 200 mila all acquirente Giovanni devo dirgli quanto l ho pagato da Mario ?
L immobile nel tempo non ha subito variazioni importanti o modifiche se non cose banali /leggere tipo tinteggiatura pareti.
E' chiaramente una questione piu etica che normativa.
Ma se non lo dico l acquirente lo vedra comunque nel momento dell acquisto venendo in possesso di tutti i vecchi rogiti.
Scusate l ignoranza voi come fate di solito ?
Capisco anche che e' una cosa personale /soggettiva per cui non ci sono regole ...
E' scritto nel rogito che consegnerai al notaio, ma non serve dirlo, non è una informazione utile all'acquirente, ciao!
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
E' scritto nel rogito che consegnerai al notaio, ma non serve dirlo, non è una informazione utile all'acquirente, ciao!

E' anche vero che se trovassi un venditore che non mi vuole dire il prezzo che ha pagato a suo tempo, io preso dalla curiosità mi farei dare gli estremi dell'atto e ne estrarrei copia integrale. E' il segreto di Pulcinella, insomma. Inutile cancellare le cifre. Può servire come dissuasore, ma se la paura del venditore è che l'acquirente non compri più se scopre che il venditore ha pagato 50 e rivende a 500, è una paura non evitabile, nel senso che gli atti sono pubblici e quindi chiunque - me compreso - può venire a sapere quanto è stato pagato un immobile da chi oggi me lo sta vendendo.
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Parlare di etica in campo immobiliare è ridicolo. Piuttosto, dubito seriamente che riesca a vendere a 200mila euro un appartamento acquistato in piena bolla immobiliare a 130mila euro. Certo, nulla è impossibile ma è molto più probabile che gli immobili usati si svalutino nel tempo.

Può succedere nel caso delle svendite, che ci sia un forte dislivello tra prezzo di acquisto pagato dal venditore, e prezzo di vendita proposto dal venditore. Tornando all'esempio del mio posto auto che ho svenduto a un ventesimo del valore catastale, è molto facile venderlo a prezzo di mercato, e cioè a un prezzo almeno triplo o quadruplo di quello che l'ho fatto pagare io. E' chiaro che se poi l'acquirente "rosica" e non vuole far guadagnare il venditore che ha comprato a prezzo di saldo e rivende dopo 5 anni al valore di mercato, sono solo affari dell'acquirente. Uno deve solo pensare se l'immobile gli serve o no, il prezzo è una cosa molto relativa, tra l'altro fortemente correlata all'utilità che l'immobile ti fa conseguire una volta che l'hai acquistato.
 

Manovale

Membro Attivo
Privato Cittadino
Francesca dice ; Piuttosto, se non hai avuto la residenza in quell'immobile per più di metà del tempo tra acquisto e vendita, dovrai pagare le imposte sulle plusvalenze .
Penso che Lisah intendesse proprio questo : " Avrò da pagare delle plusvalenze ? " Se l' acquisto è stato fatto nei primi mesi del 2016 meglio aspettare il passare dei cinque anni, altrimenti vedi se ricorre la condizione di cui parla Francesca altrimenti c'è da pagare il 20% sulla differenza
 

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