DottorMax

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“E poi, nella proposta, oltre a tutte le belle frasi di rito riportate (che non servono a nulla ma fanno tanta scena).....”?
Scusa Mi ero perso questo passaggio. Oddio ma che vuoi dire allora, che ora sovvertiamo il Diritto? Cioè dici che ciò che è scritto in un contratto di agenzia immobiliare (parliamo di immobili..non di collanine...) non vale a nulla?? Vorrei vedere Te scusa...io il Diritto l’ho studiato e ne conosco il valore. Forse altri no...? Davvero assurdo....ma quindi il Tuo Ragionamento lo estendi anche alle altre parti del contratto? Che so, la forma di pagamento, provvigione ad agenzia...allora posso interpretare quei testi come voglio...perché tanto “son messi li solo per fare scena”??? Mah...

Di certo dovrete trovare un accordo con l'attuale proprietà per uno stato dei locali che possa essere legittimato con titolo edilizio e in seguito così accatastato.
Prova a verificare se si possa ampliare la grandezza della porta con la creazione di sottofinestre (servirà una SCIA al posto della CILA per i tramezzi interni e forse anche una pratica sismica), però se è per questi locali che siè fatta la proposta bisogna che anche il venditore ceda e metta mano al portafoglio. In alternativa segui il consiglio di @PyerSilvio , magari con nuovo preliminare o modifica di quello precedente che preveda ulteriore denaro sotto forma di caparra e uno sconto sul prezzo finale, data la caparra extra e l'allungamento dei tempi.

Se faranno dei lavori minori che legittimano la cucina così come si trova, verifica anche che i sia il foro di aerazione e quello per la cappa.
Ottimo consiglio. Grazie.
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Oddio ma che vuoi dire allora, che ora sovvertiamo il Diritto?
No; ho detto che alcune frasi sempre presenti nei contratti, ma che non riguardano QUEL contratto specifico, sono superflui richiami alla legge generale.
Ad esempio, non è necessario scrivere che l'immobile deve essere in regola catastalmente, perché è la legge che lo prescrive, e vale anche senza quella frase in contratto.
immobile in oggetto, a cura e spesa della parte venditrice, dovrà essere trasferito al momento del rogito notarile, in conformità alle norme urbanistico-edilizie, conforme all’allineamento catastale, in regola con le leggi vigenti, corredata di certificazione Ace/Ape, libera da vizi,
Ecco, ad esempio la frase sopra riportata non è un patto tra le parti, è la legge che prevede ciò , quindi è ridondante.
io il Diritto l’ho studiato e ne conosco il valore. Forse altri no...? Davvero assurdo....ma quindi il Tuo Ragionamento lo estendi anche alle altre parti del contratto? Che so, la forma di pagamento, provvigione ad agenzia...allora posso interpretare quei testi come voglio...perché tanto “son messi li solo per fare scena”???
Con una domanda così, si dubita che tu abbia studiato molto diritto ...
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
questi lavori (compreso l'aggiornamento della pianta catastale) non dovrebbero essere totalmente a carico del venditore

Si

chi paga il tutto?

Il Venditore.
Premesso che senza aver visto cosa avete firmato non possiamo essere precisi più di tanto, ti dirò di più, dato che l'alternativa ad un tuo accordo è incagliarsi sull'averti venduto una cosa per un altra, deve anche essere contento che tu voglia procedere comunque.
 

DottorMax

Membro Attivo
Professionista
No; ho detto che alcune frasi sempre presenti nei contratti, ma che non riguardano QUEL contratto specifico, sono superflui richiami alla legge generale.
Ad esempio, non è necessario scrivere che l'immobile deve essere in regola catastalmente, perché è la legge che lo prescrive, e vale anche senza quella frase in contratto.

Ecco, ad esempio la frase sopra riportata non è un patto tra le parti, è la legge che prevede ciò , quindi è ridondante.

Con una domanda così, si dubita che tu abbia studiato molto diritto ...
Si infatti Me lo sono inventato:). Il Diritto presuppone sempre la forma scritta in un contratto. Pena la nullità di qualsiasi accordo. Altrimenti si farebbero le compravendite a voce o su foglietti della carta igienica....che poi rimandano “alle leggi generali”. Ma roba da matti. Questa davvero Mi mancava. La inserirò nei test che mando agli allievi...come “esempio”.
Ma queste son cose elementari che non si dovrebbero nemmeno sottolineare. Gia’ ...”elementari”...
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Il Diritto presuppone sempre la forma scritta in un contratto. Pena la nullità di qualsiasi accordo.
No, non è vero nemmeno questo.
Serve la forma scritta solo per i contratti che riguardano beni immobili, e altri atti come indicato dall'art. 1350 cc.
Altrimenti si farebbero le compravendite a voce o su foglietti della carta igienica....
Quindi quando vai al supermarket o al ristorante, firmi contratti , o ti limiti, come tutti, agli accordi orali ?
Ma queste son cose elementari che non si dovrebbero nemmeno sottolineare. Gia’ ...”elementari”...
Cos'è che non ti è chiaro ?
Pensi che, se non si scrive che la casa debba essere a posto catastalmente e urbanisticamente, il venditore abbia diritto di venderti un immobile irregolare ?
Ripassa meglio ! ;)
 

Jan80

Membro Senior
Professionista
Quello che @francesca63 ti ha chiesto è se per caso nella proposta poi accettata si fa menzione dello stato di fatto dell'immobile, una descrizione dei locali o un rimando a una planimetria (meglio se catastale), allegata alla proposta.
Ripartiamo da qui!
 

Figlio

Membro Junior
Privato Cittadino
Mi inserisco in questa discussione per una domanda non proprio in tema.
Mettiamo che la compravendita vada a monte perchè le parti non si mettono d'accordo, il compratore deve comunque pagare le commissioni pattuite all'agente immobiliare?
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Mi inserisco in questa discussione per una domanda non proprio in tema.
Mettiamo che la compravendita vada a monte perchè le parti non si mettono d'accordo, il compratore deve comunque pagare le commissioni pattuite all'agente immobiliare?
Domanda un po' vaga; non si mettono d'accordo su cosa ?

Provo a risponderti, sperando di aver capito la domanda.
Il venditore deve vendere quello che l'acquirente ha visto, e in regola con le norme urbanistiche.
Se non è possibile, e l'acquirente non è interessato a comprare una casa con una distribuzione degli spazi diversa da quella vista, il venditore sarà inadempiente; le provvigioni sono comunque dovute, ma l'acquirente ha diritto ad avere il doppio della caparra , o il risarcimento dei danni.
Se la caparra, come sarebbe consigliabile sempre, è maggiore delle provvigioni, di solito si chiede il doppio.
Se è minore, si chiede il risarcimento dei danni dimostrabili, provvigione compresa.
Però questa è la teoria, poiché per avere quello che spetta , se l'altra parte non paga spontaneamente, serve una causa.
E non si sa mai quanto tempo si sta in ballo.
 

Figlio

Membro Junior
Privato Cittadino
Domanda un po' vaga; non si mettono d'accordo su cosa ?

intendo che la compravendita va a monte per i problemi riscontrati.
Comunque mi hai risposto, il compratore deve pagare comunque la commissione e poi si rivale sul venditore chiedendo il doppio della caparra.
Come dici giustamente "E non si sa mai quanto tempo si sta in ballo. ".
Non c'è modo di tutelarsi in fase di proposta di acquisto da questi casi? Una sospensiva?
 

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