La vicenda: mi rivolgo ad Agenzia Immobiliare di mia conoscenza perché interessato ad acquistare una villetta nel Comune in cui abito di cui l’Agenzia medesima ha contratto di esclusiva. Si procede quindi ai vari adempimenti e si giunge alla stipula del contratto preliminare, che verrà poi registrato.
Il prezzo dell’immobile viene fissato a 380.000 € di cui:
Il promissario venditore dopo avere ritirato ed incassato l’assegno di 10.000 € e quello di 70.000 € (caparra confirmatoria), inspiegabilmente non ritira l’acconto di 120.000 € benchè più volte sollecitato verbalmente e telefonicamente dall’agenzia immobiliare.
Il promissario venditore motiva tale comportamento affermando di non avere esigenze di liquidità e che gli era sufficiente sapere che la materialità dell' assegno fosse depositata all’agente immobiliare.
Tengo a precisare l'assegno bancario da me lasciato in deposito presso l’agenzia immobiliare risultava datato, intestato al promissario venditore e con la clausola “non trasferibile”.
Aggiungo inoltre che il promissario venditore non mi ha mai contatto per lamentare l'impossibilità di ritirare l'assegno nè mi ha in alcun modo formale o informale intimato il pagamento.
La vicenda è attualmente pendente davanti ad un Tribunale che dovrà accertare i fatti.
Il mio quesito è il seguente.
L’agenzia immobiliare ha rilasciato dichiarazione scritta ed anche una testimonianza orale davanti al Tribunale confermando di avere ricevuto in deposito l’assegno bancario a titolo di acconto sul prezzo, ne ha esibito la materialità dello stesso e la ricevuta di avvenuta consegna da parte mia datata 12/09/2018 (quindi 8 giorni prima della data pattuita per la consegna al promissario venditore). L’agenzia ha inoltre confermato avanti al Tribunale di aver più volte sollecitato verbalmente e telefonicamente il promissario venditore al ritiro dell’assegno.
Il promissario venditore afferma invece di non essere mai stato contattato dall’agenzia per il ritiro degli assegni, arguendo che - se ciò fosse vero - l’Agenzia avrebbe dovuto inviargli una raccomandata A/R per avere una prova documentale.
Volevo chiedere perciò:
Il prezzo dell’immobile viene fissato a 380.000 € di cui:
- 10.000 € a titolo di conferma della proposta di acquisto (da me sottoscritta il 31/01/2019 ed accettata da controparte il 03/02/2019)
- 70.000 € a titolo di caparra confirmatoria da effettuarsi a mezzo di assegno bancario contestualmente alla stipula del preliminare entro il 20/03/2019;
- Euro 120.000,00 a titolo di ulteriore acconto sul prezzo da versarsi entro 6 mesi (il 20/09/2019);
- Euro 180.000 da corrispondere alla stipula dell’atto definitivo di compravendita, da stipularsi entro il 31/01/2020
Il promissario venditore dopo avere ritirato ed incassato l’assegno di 10.000 € e quello di 70.000 € (caparra confirmatoria), inspiegabilmente non ritira l’acconto di 120.000 € benchè più volte sollecitato verbalmente e telefonicamente dall’agenzia immobiliare.
Il promissario venditore motiva tale comportamento affermando di non avere esigenze di liquidità e che gli era sufficiente sapere che la materialità dell' assegno fosse depositata all’agente immobiliare.
Tengo a precisare l'assegno bancario da me lasciato in deposito presso l’agenzia immobiliare risultava datato, intestato al promissario venditore e con la clausola “non trasferibile”.
Aggiungo inoltre che il promissario venditore non mi ha mai contatto per lamentare l'impossibilità di ritirare l'assegno nè mi ha in alcun modo formale o informale intimato il pagamento.
La vicenda è attualmente pendente davanti ad un Tribunale che dovrà accertare i fatti.
Il mio quesito è il seguente.
L’agenzia immobiliare ha rilasciato dichiarazione scritta ed anche una testimonianza orale davanti al Tribunale confermando di avere ricevuto in deposito l’assegno bancario a titolo di acconto sul prezzo, ne ha esibito la materialità dello stesso e la ricevuta di avvenuta consegna da parte mia datata 12/09/2018 (quindi 8 giorni prima della data pattuita per la consegna al promissario venditore). L’agenzia ha inoltre confermato avanti al Tribunale di aver più volte sollecitato verbalmente e telefonicamente il promissario venditore al ritiro dell’assegno.
Il promissario venditore afferma invece di non essere mai stato contattato dall’agenzia per il ritiro degli assegni, arguendo che - se ciò fosse vero - l’Agenzia avrebbe dovuto inviargli una raccomandata A/R per avere una prova documentale.
Volevo chiedere perciò:
- Esiste un obbligo normativo / legale in capo all’agente immobiliare di comunicare a mezzo di particolari formalità (telegramma / lettera circolare) al promissario acquirente l’avvenuto deposito dell’assegno bancario a titolo di acconto sul prezzo di vendita?,