Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

roberto.spalti

Membro Senior
Agente Immobiliare
ottimista ha scritto:
Inspiegabile come non dare delle spiegazioni assulutamente leggittime e pubbliche e non consigliare privatamente per non esporsi in errori madornali la collega che trovava la modulistica fiaip inadeguata, che ha comprato la modulistica che ormai è gratuita ed editabile, No comment

La modulistica FIAIP è gratuita e scaricabile da web, quella a pagamento è stampata su carta chimica in duplice copia e non può esserlo.
Letta quella gratuita, e non trovandola di mio gradimento, ho evitato di acquistarla.
 

roberto.spalti

Membro Senior
Agente Immobiliare
ottimista ha scritto:
Sapete che vi dico visto che siete così carini da darmi questi punti di reputazione negativi, godetevi ciò che vi piace e annegate in brodo di giuggiole vi saluto, con pullicizzerò come di dovere in qualsiasi sede o opportunità di questo forum

Le critiche sono bene accette e, se non si sconfina, non portano a punti reputazione negativi.
Se hai notato alcune volte sono stato in disaccordo con altri utenti ma per ora i miei punticini li conservo.
 

Maurizio Zucchetti

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Il mondo è bello perchè è vario! :fico:
Mi dispiace che ottimista (nomen - omen ?) non si sia trovato bene nel forum visto che tanti altri prima di lui, pur polemizzando in modo anche molto acceso, hanno comunque avuto l'onestà intellettuale di riconoscere che la diversità di opinioni non ha inficiato i rapporti personali e la voglia di confrontarsi.
Personalmente mi farò una ragione della sua dipartita, e del fatto che parlerà (probabilmente male) di immobilio!

;)
 

ottimista

Nuovo Iscritto
Grazie per la mia dipartita ma sono ancora vivo e grazie per le offese gratuite di tutti che come ben notate il custode non eflimina è vero che ci sono figli e figliasti
come puoi dire che ne parlerò male è devvero un delitto spenderò il mio ultimo euro per pubblicizzarlo in tutti i bagni pubblici
 

il Custode

Custode del Forum
Membro dello Staff
Troll - nel gergo di Internet, e in particolare delle comunità virtuali come newsgroup, forum, mailing list, chatroom o nei commenti dei blog - è detto un individuo che interagisce con la comunità tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente stupidi, allo scopo di disturbare gli scambi normali e appropriati.
Spesso l'obiettivo specifico di un troll è causare una catena di insulti (flame war); una tecnica comune consiste nel prendere posizione in modo plateale, superficiale e arrogante su una questione già lungamente dibattuta, specie laddove la questione sia già tale da suscitare facilmente tensioni sociali.
In altri casi, il troll interviene in modo semplicemente stupido (per esempio volutamente ingenuo), con lo scopo di mettere in ridicolo quegli utenti che, non capendo la natura del messaggio del troll, si sforzano di rispondere a tono. Dal sostantivo troll si derivano, sia in inglese che in italiano, forme come il termine trollismo (inteso come il verificarsi di tale fenomeno nelle web-community), il verbo trollare ("comportarsi come un troll") o essere trollato ("cadere nella trappola di un troll" rispondendo a tono alle sue provocazioni).
Un troll particolarmente tenace e fastidioso può effettivamente scoraggiare gli altri utenti e causare la fine di una comunità virtuale. Se un troll viene invece ignorato (in genere la contromisura più efficace), solitamente inizia a produrre messaggi sempre più irritanti ed offensivi cercando di provocare una reazione, per poi abbandonare il gruppo.

Uno dei primi riferimenti al termine "troll" che si trovano nell'archivio Usenet di Google è dell'utente "Mark Miller", rivolto all'utente "Tad" l'8 febbraio 1990. Però non è chiaro se il significato inteso da Miller fosse quello odierno o se avesse soltanto scelto un epiteto fra i molti possibili:
« Sei talmente lontano dall'essere in grado di capire qualunque cosa dica una qualsiasi delle persone qui, che (questa conversazione) sta approssimandosi all'inutilità. La cosa più triste è che credi davvero che tu stia vincendo. Sei uno scioccante spreco di risorse naturali: gentilmente, reinserisciti nella catena alimentare... flatulente troll senza cervello. »

L'etimo più probabile del termine troll si può trovare nella frase "trolling for newbies", che divenne popolare nei primi anni Novanta nel gruppo Usenet alt.folklore.urban. L'uso era piuttosto diverso dalla nozione attuale di troll: era infatti un detto scherzoso fra utenti di lunga data del gruppo che presentavano domande o argomenti tanto ripetuti e dibattuti nel gruppo che solamente un nuovo utente poteva mettersi a rispondere. Altri espansero il significato del vocabolo per includere il comportamento di utenti molto disinformati o delusi, anche in altri gruppi dove erano solo utenti occasionali; tuttavia i "troll" erano ancora considerati degli umoristi più che dei provocatori. In questo contesto, il nome "troll" si riferiva di solito all'atto piuttosto che all'autore.
Alcuni degli utenti attivi da più tempo su Usenet continuarono ad usare il termine con il significato originale anche dopo che esso era passato a definire atti deliberati di provocazione tesi a generare scontri verbali.
Nella letteratura ufficiale la pratica venne documentata per la prima volta da Judith Donath (1999), che usò molti esempi aneddotici da vari gruppi Usenet nella sua trattazione. L'articolo di Donath sottolinea l'ambiguità dell'identità in una "comunità virtuale" incorporea:
"Nel mondo fisico c'è una intrinseca unità fra identità e individuo, perché il corpo fornisce di per sé una adeguata e inappellabile definizione di identità: la regola è "un corpo, una identità". (...) In questo il mondo virtuale è diverso, perché è composto di informazione invece che di materia."
Donath fornisce una sintetica panoramica di giochi di mascheramento di identità che si basano sulla confusione fra comunità fisica ed epistemologica:
"Trolleggiare è un gioco di false identità, compiuto senza il consenso degli altri partecipanti. Il troll cerca di farsi passare per un legittimo utente che condivide gli stessi interessi e argomenti degli altri; i membri del gruppo, se riconoscono un troll o altri impostori, cercano sia di distinguere i messaggi reali da quelli degli impostori, sia di fare in modo che l'impostore abbandoni il gruppo. Il successo o meno di questi tentativi dipende da quanto sono bravi (sia gli utenti che i troll) ad individuare le rispettive identità; alla fine, il successo o meno di questa strategia dipende da quanto diminuisce il divertimento che il troll ricava da questo gioco a causa del "prezzo" imposto dal gruppo.
D'altro canto i troll possono danneggiare il gruppo in molti modi. Possono interrompere le discussioni, dare cattivi consigli, minare la fiducia reciproca della comunità degli utenti. Inoltre un gruppo di discussione che sia stato oggetto di attacco di un troll può "sensibilizzarsi" e rifiutare di discutere o rispondere a domande oneste ma ingenue, scambiandole per ulteriori messaggi del troll: questo può portare a osteggiare un nuovo venuto, che non sa nulla di tutta la vicenda e si ritrova rabbiosamente "accusato". Anche se l'accusa è infondata, essere considerati dei troll è molto dannoso per la propria reputazione online." (Donath, 1999, p. 45)[3]

Probabilmente il più prolifico e abile troll della seconda metà degli anni '90 fu l'utente "Callidice" su Guardian Unlimited, il più grande forum di dibattiti politici del web. Questo particolare utente fu il primo ad essere messo al bando, ma lui (o lei) riuscì ad impersonare altri utenti fittizi e a dividere l'intera comunità, causando alla fine la chiusura del sito e provocando una autentica paranoia nei giornalisti e negli abbonati del Guardian che durò anni. Per molta gente il nick "Callidice" è sinonimo di troll. Molti utenti notano come la vicenda di "Callidice" abbia messo in luce la non volontà di certi forum "intelligenti" di affrontare certi argomenti, e come, frustrati dalla censura su discussioni legittime si possano avviare verso una sorta di autodistruzione. A tutt'oggi la vera identità di "Callidice" rimane ignota.

Dare del troll a qualcuno significa fare delle congetture sul motivo per cui scrive che sono impossibili da determinare realmente, mentre usare i verbi trolleggiare, trollare descrive soltanto la percezione che si ha riguardo il comportamento corrente della persona e quindi non assume nulla riguardo le sue motivazioni. Tali congetture sono un buon esempio dell'errore fondamentale di attribuzione, cioè presumere che il comportamento corrente derivi dalla natura o dal carattere di una persona invece che esaminare il comportamento in relazione al contesto degli eventi. In altre parole, il trolleggiare può avere più a che fare con il contesto che con la personalità di chi scrive. A volte è possibile "fare il troll" senza averne l'intenzione: tuttavia gli utenti che irritano ripetutamente le persone, a prescindere dal perché lo fanno, vengono sempre bollati come troll.
Il termine troll è molto soggettivo, e dei messaggi che per alcuni possono essere legittimi e interessanti, per altri possono essere delle vere trollate. Per esempio, un presunto troll potrebbe fare l'avvocato del Diavolo in un forum progressista postando opinioni conservatrici; oppure, un comportamento che nella vita reale potrebbe venire considerato un semplice sfogo o uno scatto di collera viene spesso etichettato come "trolleggiare" nelle discussioni su Internet.
Il termine è anche spesso usato per screditare una posizione opposta su un dato argomento. Questa supposizione può basarsi solo su una opinione personale; il supposto troll può in realtà stare sostenendo un parere motivato ma impopolare, che sta generando tanto clamore nel gruppo proprio perché va contro il parere della maggioranza.
Nella gran parte dei forum e dei gruppi, a prescindere dai moventi di chi li scrive, quasi sempre i messaggi impopolari o provocatori attirano reprimende, correzioni e risposte irritate da parte di chi non distingue fra comunità reale, in cui le persone sono esposte al rischio condiviso di violenza fisica, e comunità virtuale epistemologica basata sullo scambio di parole e idee. Gli usi e i costumi di discussione nati nelle comunità reali vengono trasportati ingenuamente in quelle virtuali dagli utenti inesperti, non ancora abituati alla gamma di giudizi ed opinioni espresse online, soprattutto se in modo anonimo.
Dare da mangiare ai troll significa rispondere ai messaggi provocatori dei troll, dando così al troll nuovo materiale a cui rispondere, per gettare altra benzina sul fuoco del litigio. "Per favore non date da mangiare ai troll" è un messaggio di avvertimento che i vecchi utenti inviano ai nuovi quando questi ultimi pensano di averne individuato uno, perché il modo migliore di combattere un troll è ignorarlo completamente.



Bene detto questo, visto che non si riesce a portare avanti questa discussione in modo costruttivo, per la prima (e spero ultima) volta mi vedo costretto a chiudere il topic.
Mi dispiaccio per gli utenti che avevano deciso di rendere utile e interessante questo topic, me compreso.

Contestualmente e pubblicamente diffido Ottimista ivi comprese sue eventuali altre identità sul furum a scrivere un ulteriore messaggio da troll. Se questo avverrà, sarà bannato a vita dal forum attraverso il suo numero di IP impendendogli di scrivere con altri nickname (anche in questo caso sarebbe la prima volta che mi vedrei costretto a un fatto così grave).
 
Stato
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