specialist

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Privato Cittadino
Per l'impianto elettrico non e' necessario lasciare la casa. Si può intervenire con lei dentro. Per il resto ho avuto modo di vedere lo stato di salute peggiorare con lo spostamento e con la frustrazione di vivere in posti diversi che non sono i propri. La legge queste cose non le considera.
A quanto pare non è un problema solo di impianto elettrico e lei deve salvaguardare la mamma e in questo caso soprattutto se stessa. Se non mette la casa in sicurezza e succede qualcosa all'anziana, vaglielo a spiegare al giudice che era ostinata e non si poteva ragionare.
All'inizio si era spiegata male, ma adesso appare evidente che debba intervenire con le buone o con le cattive per evitare guai peggiori. Tanto più, visto che la mamma vive da sola in una casa di sua proprietà.
Ho già indicato il modus operandi che mi sembra più consono, non vedo altre alternative.
 

Pinna Donatella

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Per lei evidentemente non è un aspetto così positivo. Il confort è casa sua, come è ora.
Facendo l'analisi costi/ benefici ( per stare in tema con il momento storico), per te la casa è da sistemare, per lei no.
Anch'io mi limiterei a mettere in sicurezza ( se proprio la situazione è disastrosa), e il resto lo farai a suo tempo.
La messa in sicurezza (quindi rifare l'impianto elettrico e quant'altro) richiede comunque un lavoro importante dove i muri saranno tagliati per inserire i tubi e le nuove prese elettriche, e che rimarrà senza corrente elettrica per un po di tempo.
Mi spieghi a questo punto come fa lei a stare dentro?
Tu hai idea cosa significa avere dei muratori dentro casa?
Una persona giovane forse (dico forse) potrebbe anche resistere, ma un anziano senza elettricità?

Posso capirti ho due genitori anziani uno 80 e 79 che se parli di staccarsi dalla loro casa anche per un giorno rischi che ti tirino la prima cosa che hanno nelle mani. Però la legge non ammette ignoranza,un incidente un un incendio, le conseguenze penali ricadrebbero su di te. Dovresti consultarti con un legale e trovare una soluzione ma la cosa deve essere fatta in tempi brevi prima che l'immobile si deteriori ancora. Sono cose fastidiose perchè ci sembra di fare qualche tipo di violenza psicologica, ma io di solito penso che da piccoli prendevano delle decisioni e le giustificavano con la frase" è per il tuo bene" adesso la situazione si é rovesciata e siamo noi che dobbiamo decidere per loro.
Grazie per la comprensione.
Sono decisioni che non puoi lasciar perdere, anche se sul momento sembrano brutali, ma chi veramente capisce la situazione non può dirmi lascia stare, non si può.
Io non riesco più a stare serena con questa spada di Damocle in testa.

A quanto pare non è un problema solo di impianto elettrico e lei deve salvaguardare la mamma e in questo caso soprattutto se stessa. Se non mette la casa in sicurezza e succede qualcosa all'anziana, vaglielo a spiegare al giudice che era ostinata e non si poteva ragionare.
All'inizio si era spiegata male, ma adesso appare evidente che debba intervenire con le buone o con le cattive per evitare guai peggiori. Tanto più, visto che la mamma vive da sola in una casa di sua proprietà.
Ho già indicato il modus operandi che mi sembra più consono, non vedo altre alternative.
Grazie.
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
Molto più pratico, veloce e soprattutto adeguato farti nominare amministratrice di sostegno e lasciare decidere al giudice tutelare le modalità di intervento.

adeguato e pratico probabilmente si; veloce proprio no.
se poi la mamma è capace di intendere e volere... praticamente impossibile
 

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
adeguato e pratico probabilmente si; veloce proprio no.
se poi la mamma è capace di intendere e volere... praticamente impossibile
Molto più veloce di un'assurda e controproducente causa legale. Molto più economico, perché non è necessaria l'assistenza di un legale.
Quanto all'ultimo punto, se la visita neurologica + eventuale RMN encefalo + punteggio <26 al mini mental test evidenziassero anche solo un MCI (decadimento cognitivo lieve) - abbastanza comune negli ultraottantenni - sussisterebbero già i presupposti per la nomina dell'AdS.
Parenti serpenti, o forse peggio. Io un po' mi vergognerei.
Non sai quello che stai dicendo, perché evidentemente non ti è capitato di dover fronteggiare simili situazioni.
 

Rudyaventador

Membro Attivo
Professionista
Non è questione di buonismo, ma di diritti.
Pensa se vai da un avvocato, e lei anche, e chiede la revoca della donazione per ingratitudine ?
Cosa dicono le tue sorelle ?
l ingratitudine sono fatti molto gravi tipo "attentato alla vita" da quelle parti di gravita non certo per agire al fine ristrutturare un immobile che da quanto narra sta ai limiti della fatiscenza per poi far continuare l abitazione alla donatrice ...cosi come la donazione da entrambi è stata fatta in vita e a quanto pare oltre 9 anni fa quindi l azione di riduzione è soggetta a prescrizione
 

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