aleardo

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Devo presentare la dichiarazione di successione di mia madre come unico erede e nelle visure catastali risulta, oltre al 75% di un appartamento da lei acquistato insieme a mio padre direttamente dal costruttore nel 1972, anche l'ex alloggio del portiere con categoria A/3 e l'attribuzione di una rendita. Manca però l'indicazione della quota di possesso. Nella visura attuale per immobile sono tuttora indicati come intestatari gli originari acquirenti del 1972, inclusi entrambi i miei genitori, senza quota di possesso, ma con l'indicazione collettiva "CON DIRITTO DEI SINGOLI PARTECIPANTI AI SENSI DELL'ARTICOLO 1118 C. C.".

Presumo che il riferimento all'art. 1118 cc riconosca che si tratti di una parte condominiale comune, ed in effetti anche nell'atto di acquisto è scritto: "In particolare, sono compresi nella compravendita i diritti pro-rata su tutti i corpi e i servizi comuni per legge e per destinazione del costruttore, tra cui la portineria".

Mi domando se devo inserire questo immobile nella dichiarazione di successione e se sì quale quota di possesso dovrei indicare, oppure se devo considerarlo già incluso nell'appartamento come parte comune e quindi non inserirlo.

Preciso che nel 2012 nella successione di mio padre furono inseriti sia l'appartamento che l'ex portineria, ma nelle mie risultanze catastali si trova il soltanto il 25% dell'appartamento, mentre non compare affatto l'ex portineria. Non credo sia un caso isolato, visto che a tutt'oggi risultano come intestatari gli originari acquirenti del 1972, sebbene siano in gran parte deceduti e nel corso di oltre mezzo secolo vi siano state decine, forse centinaia, di successioni e compravendite. E' forse prassi comune non inserire questo tipo di immobili in successione, oppure il Catasto non provvede comunque all'aggiornamento degli intestatari, considerando sufficiente il richiamo all'art. 1118 cc?
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Devo presentare la dichiarazione di successione di mia madre come unico erede e nelle visure catastali risulta, oltre al 75% di un appartamento da lei acquistato insieme a mio padre direttamente dal costruttore nel 1972, anche l'ex alloggio del portiere con categoria A/3 e l'attribuzione di una rendita. Manca però l'indicazione della quota di possesso. Nella visura attuale per immobile sono tuttora indicati come intestatari gli originari acquirenti del 1972, inclusi entrambi i miei genitori, senza quota di possesso, ma con l'indicazione collettiva "CON DIRITTO DEI SINGOLI PARTECIPANTI AI SENSI DELL'ARTICOLO 1118 C. C.".

Presumo che il riferimento all'art. 1118 cc riconosca che si tratti di una parte condominiale comune, ed in effetti anche nell'atto di acquisto è scritto: "In particolare, sono compresi nella compravendita i diritti pro-rata su tutti i corpi e i servizi comuni per legge e per destinazione del costruttore, tra cui la portineria".

Mi domando se devo inserire questo immobile nella dichiarazione di successione e se sì quale quota di possesso dovrei indicare, oppure se devo considerarlo già incluso nell'appartamento come parte comune e quindi non inserirlo.

Preciso che nel 2012 nella successione di mio padre furono inseriti sia l'appartamento che l'ex portineria, ma nelle mie risultanze catastali si trova il soltanto il 25% dell'appartamento, mentre non compare affatto l'ex portineria. Non credo sia un caso isolato, visto che a tutt'oggi risultano come intestatari gli originari acquirenti del 1972, sebbene siano in gran parte deceduti e nel corso di oltre mezzo secolo vi siano state decine, forse centinaia, di successioni e compravendite. E' forse prassi comune non inserire questo tipo di immobili in successione, oppure il Catasto non provvede comunque all'aggiornamento degli intestatari, considerando sufficiente il richiamo all'art. 1118 cc?
Se ho capito bene, la maggior parte delle quote risultano ancora in capo ai vecchi intestatari, anche se costoro hanno venduto?

Ritengo che la cosa più corretta da fare sarebbe inserire la quota in successione, così come è stato fatto per tuo padre.

Probabilmente si farebbe riferimento alla tabella millesimale, ma PRIMA di presentare la successione occorre sistemare eventuali errori o mancanze catastali.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Potresti copiare la tua risposta anche qui, così lo sappiamo anche noi?
Grazie ! ;)
Fareste più in fretta a leggere tutte le risposte piovute su propit: ha fatto li la domanda 6!ore prima di Immobilio. 😉

Comunque sintetizzo la conclusione che poi era la mia idea.

Se si parla di BCNC non va dichiarata (gabbiotto portineria ad es)
Se si parla di BCC (es. l’alloggio del portiere) con tanto di sub e rendita, è corretto dichiararlo con quota pari ai millesimi condominiali, in modo che la conseguente voltura aggiorni il dato catastale.

Tra virgolette si pone il fatto che il catasto non è probante: e il diritto sui beni comuni di solito risulta sul rogito: molto spesso questi BCC sono stati trascurati sia dai titolari, sia dai notai e tecnici che compilavano le volture, sia dal catasto stesso per molti anni in arretrato sul caricamento delle volture cartacee. Per cui non sorprende che su questi beni la visura rifletta molte incongruenze.

La teoria per cui tali beni siano intestati al CF del condominio, secondo me non regge: il condominio non ha personalità giuridica. Ma si trovano anche questi errori
Ps: sono al cellulare. Più tardi vi inserisco da PC il link alla discussione su propit
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Fareste più in fretta a leggere tutte le risposte piovute su propit: ha fatto li la domanda 6!ore prima di Immobilio. 😉

Comunque sintetizzo la conclusione che poi era la mia idea.

Se si parla di BCNC non va dichiarata (gabbiotto portineria ad es)
Se si parla di BCC (es. l’alloggio del portiere) con tanto di sub e rendita, è corretto dichiararlo con quota pari ai millesimi condominiali, in modo che la conseguente voltura aggiorni il dato catastale.

Tra virgolette si pone il fatto che il catasto non è probante: e il diritto sui beni comuni di solito risulta sul rogito: molto spesso questi BCC sono stati trascurati sia dai titolari, sia dai notai e tecnici che compilavano le volture, sia dal catasto stesso per molti anni in arretrato sul caricamento delle volture cartacee. Per cui non sorprende che su questi beni la visura rifletta molte incongruenze.

La teoria per cui tali beni siano intestati al CF del condominio, secondo me non regge: il condominio non ha personalità giuridica. Ma si trovano anche questi errori
Grazie !
 

Bastimento

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aleardo

Membro Attivo
Privato Cittadino
Vorrei aggiornare la situazione, nel caso possa ancora interessare qualcuno. E' vero che nelle mie risultanze catastali non risulta l'ex portineria, pur essendo stata inserita nella dichiarazione di successione di mio padre nel 2012. Tuttavia, facendo un'ispezione ipotecaria, la trascrizione è invece presente, con anche l'indicazione della mia quota di proprietà (1/72).

In realtà la commercialista a mio avviso compì allora un grossolano errore nell'attribuzione delle quote di proprietà: infatti, pur avendo prodotto la tabella millesimale chiedendole di fare riferimento ai millesimi, lei, piuttosto alla carlona, vedendo che gli i righi degli intestatari catastali erano 36, attribuì a mio padre la quota di 1/36. Innanzitutto un rigo era occupato dalla scritta "CON DIRITTO DEI SINGOLI PARTECIPANTI AI SENSI DELL'ARTICOLO 1118 C. C."., quindi semmai avrebbe dovuto essere un 1/35. Ma neanche così sarebbe stata corretta, visto che non rifletteva l'effettiva quota di proprietà della portineria. Adoperando il metodo della commercialista e facendo riferimento a due casi reali, l'unico proprietario di un appartamento di 9 vani avrebbe avuto la quota di 1/36, mentre i coniugi proprietari di un 3 vani avrebbero avuto ciascuno una quota di 1/36, quindi il doppio!

Adesso, non desiderando impelagarmi in complesse procedure di correzione del pregresso, penso di indicare il 75% della quota di mia madre calcolando il valore in base al 75% dei millesimi risultanti dalla tabella condominiale. Se invece volessi mantenere l'uniformità con la precedente successione, ma persistendo nell'errore, dovrei indicare come quota di mia madre 3/72, ovvero 1/24.
 

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