elisabettam

Membro Senior
Agente Immobiliare

Maggiori spese presuppongono maggiori ricavi :fico:

Queste iniziative avranno un senso solo se nel medio periodo genereranno risultati adeguati, non basta spendere di più per avere più successo.

Io credo che il modello vincente in questi periodi di magra sia quello ... light: snello, rapido, malleabile, disponibile e soprattutto a "basso consumo".

L'esatto contrario di quello che sanno fare le banche.
non credo. Le banche si avvalgono di ai affermati che pagano poco e ai quali forniscono nominativi dalle loro banche dati che sono enormi = poca spesa e molta resa
 

sylvestro

Membro Assiduo
Privato Cittadino
non credo. Le banche si avvalgono di ai affermati che pagano poco e ai quali forniscono nominativi dalle loro banche dati che sono enormi = poca spesa e molta resa

Io presuppongo che i costi di creazione, formazione, gestione e manutenzione di una organizzazione fatta alla maniera delle banche siano decisamente superiori a quelli che sostiene proporzionalmente una piccola rete di agenzie.

Basti pensare solo ai costi dei funzionari (che non potranno non esserci), della certificazione interna (montagne di documentazione a rendicontazione) e della gestione software (non credo che si possono accontentare di un consueto ottimo gestionale immobiliare).

E' vero che usufruiranno di strutture, risorse ed esperienze collaterali già collaudate ma nel complesso i costi saranno superiori.

Se l'iniziativa avrà successo (e dipende soprattutto da come risponderà il mercato) allora ci staranno dentro, altrimenti sarà più la spesa che la resa.

Possono avere anche banche dati "totali" di tutto il mercato ed agenti immobiliari gratis; sarebbero strumenti potenti ma non dirimenti in un mercato asfittico.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Scusate si mi intrometto, da perfetto ignorante del settore.

Non ho letto di una possibile ipotesi: se la banca tratta prevalentemente immobili di clienti in sofferenza, il suo obiettivo non sarà quello di soddisfare le aspettative del cliente, ma quello di rientrare dai prestiti erogati al cliente: se questi sono stati elargiti in modo oculato, non supereranno certo l'80% del valore di mercato.
Il che significherebbe avere la possibilità di proporre immobili con uno sconto sul valore, del 20%.
A rimetterci non sarebbe la banca, ma il costruttore, che si vedrebbe sfumare non solo il guadagno, ma anche parte del suo capitale.
 

elisabettam

Membro Senior
Agente Immobiliare
Scusate si mi intrometto, da perfetto ignorante del settore.

Non ho letto di una possibile ipotesi: se la banca tratta prevalentemente immobili di clienti in sofferenza, il suo obiettivo non sarà quello di soddisfare le aspettative del cliente, ma quello di rientrare dai prestiti erogati al cliente: se questi sono stati elargiti in modo oculato, non supereranno certo l'80% del valore di mercato.
Il che significherebbe avere la possibilità di proporre immobili con uno sconto sul valore, del 20%.
A rimetterci non sarebbe la banca, ma il costruttore, che si vedrebbe sfumare non solo il guadagno, ma anche parte del suo capitale.
non sarà così. Sono agenzie normalissime che trattano di tutto
 

Luca1978

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Che Unicredit o Intesa San Paolo abbiano marchi conosciuti, contatti e punti vendita è evidente come del resto per l'intermediazione immobiliare vedrei bene la Barilla con il suo "Mulino Bianco" , effetto decisamente rassicurante e familiare, altra cosa è quella di sporcarsi le mani e fisicamente andare a vendere un prodotto tangibile come il mattone, credo alla banca che vende mattoni sulla carta o cmq prodotti finanziari o assicurativi in genere, ma non basta il marchio Unicredit per vendere la caciotta, bisogna anche saperla fare.
Del resto la storia ci insegna che tutti coloro che hanno provato a cimentarsi dall' alto verso il basso con l'intermediazione si sono bruciati, Pirelli RE e Gabetti sono li a testimoniarlo, altre esperienze come Tecnocasa ci dicono che l'idea è stata vincente ma lavorando sodo dal basso, cosa che non credo proprio siano vogliosi di fare delle signore banche alle quali basterebbe andare a bussare alle porte di un ReMax, Tecnocasa o altri per ottenere i medesi risultati senza rischio, con un minimo investimento. Se a tutto ciò aggiungete che i margini di guadagno nell'immobiliare non sono certo rosei, che si trovano con delle strutture obsolete e pachidermiche da gestire non credo alle presunte intenzioni di buttarsi nel settore. Se proprio volessero punterebbero al lancio di un marchio in franchising o all' acquisizione diretta di marchi già esistenti, è probabile abbiano qualche altra finalità sulla quale ad oggi possiamo solo fare fantasie.
 
P

PROGETTO_CASA

Ospite


Maggiori spese presuppongono maggiori ricavi :fico:

Queste iniziative avranno un senso solo se nel medio periodo genereranno risultati adeguati, non basta spendere di più per avere più successo.

Io credo che il modello vincente in questi periodi di magra sia quello ... light: snello, rapido, malleabile, disponibile e soprattutto a "basso consumo".

L'esatto contrario di quello che sanno fare le banche.

Mi piacerebbe darti ragione, purtroppo il modello piccolo e bello è ormai tramontato nella ns. economia moderna.
Cio' non toglie che una piccola agenzia innovativa possa ottenere ottimi risultati in futuro. Tieni conto che le banche ormai, grazie all'informatizzazione, stanno spostando i propri modelli di sviluppo dalla pura gestione creditizia a quello dei servizi/consulenza quindi se la ns. attività è aggredibile facilmente dai nuovi (basse barriere all'entrata) figuriamoci dalle banche che hanno la possibilità di gestire il prezzo ed i servizi finanziari.
Domanda: se una banca oggi ti da il prezzo/mutuo, senza pagarti le provvigioni, accetti di mediare?
 
Ultima modifica di un moderatore:

Ale.

Membro Senior
Professionista
tutto giusto enzo tranne un punto,.........non esiste innovazione nell'intermediazione e anche se esistesse prevederebbe grossi investimenti che il piccolo non puo fare, sia in termini di risorse umane che di pubblicita tecnologia etc etc
 
P

PROGETTO_CASA

Ospite
tutto giusto enzo tranne un punto,.........non esiste innovazione nell'intermediazione e anche se esistesse prevederebbe grossi investimenti che il piccolo non puo fare, sia in termini di risorse umane che di pubblicita tecnologia etc etc

Non è proprio cosi', devi intendere l'innovazione quale diverso modo di operare rispetto alla concorrenza non solo in termini tecnologici e di investimento ma efficientamento dei processi.
Spesso non sono cose trascendentali ma fanno la differenza.
Non riesco a spiegartelo per web, un giorno ci conosceremo e forse ci capiremo.
 

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