E

enzo6

Ospite
Stai ribaltando la frittata: ho detto che se un immobile è irregolare non puoi attestarne la conformità ed inoltre devi indicare i permessi edilizi.
Quindi, se il fabbricato -in questo caso- non ha il permesso di costruzione, cosa indichi? E' chiaro che non puoi fare una SCIA su un fabbricato inesistente

Secondo me fai finta di non capire quello che ti ho scritto.
Se ti interessa rileggi post 37 e 39 oppure lasciamo perdere che è meglio.
 
E

enzo6

Ospite
.........quindi sei probabilmente uno dei pochissimi professionisti che in italia se non trova la licenza edilizia effettua la scia

scusa correggo:
........quindi sei probabilmente uno dei pochissimi professionisti che in italia se non trova la licenza edilizia NON effettua la scia
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
@mata, @enzo6

Non so nei comuni dove prestate la vostra proffessionalità, posso dirvi che nell'interland dove risiedo, i comuni adesso con queste nuove normative quando si tratta di edifici di quest'epoca per il rilascio di autorizzazioni varie chiedono la leggittimità urbanistica dell'immobile.

Quindi il tecnico incaricato cosa deve fare, dichiara gli estremi dei titoli urbanistici ed il comune verifica e poi rilascia.

Invece se dagli estremi il comune non trova effettivamente la cartella in archivio invita il tecnico a produrne copia dell'origlinale a suo tempo rilasciata, per il tramite del committente e/o a presentare perizia stragiudiziale della veridicità delle copie non originali eventualmente in possesso.

Quindi

quindi sei probabilmente uno dei pochissimi professionisti che in italia se non trova la licenza edilizia NON effettua la scia

Eventualmente è il tecnico che in una controversia andrebbe ad essere direttamente responsabile sulla veridicità di quanto affermato, sfido qualsiasi tecnico ad assumersi tale peso.
 
E

enzo6

Ospite
@mata, @enzo6

Non so nei comuni dove prestate la vostra proffessionalità, posso dirvi che nell'interland dove risiedo, i comuni adesso con queste nuove normative quando si tratta di edifici di quest'epoca per il rilascio di autorizzazioni varie chiedono la leggittimità urbanistica dell'immobile.

Quindi il tecnico incaricato cosa deve fare, dichiara gli estremi dei titoli urbanistici ed il comune verifica e poi rilascia.

Invece se dagli estremi il comune non trova effettivamente la cartella in archivio invita il tecnico a produrne copia dell'origlinale a suo tempo rilasciata, per il tramite del committente e/o a presentare perizia stragiudiziale della veridicità delle copie non originali eventualmente in possesso.

Quindi

Eventualmente è il tecnico che in una controversia andrebbe ad essere direttamente responsabile sulla veridicità di quanto affermato, sfido qualsiasi tecnico ad assumersi tale peso.

Pero' non puoi rispondere: "oggi con le nuove normative". Ne stiamo facendo una discussione di principio (ovvio che se sei obbligato devi adempiere alla richiesta comune, poi mi scappa da ridere sul come). Il punto è come ti comporti se non ci sono obblighi o meglio come ti comportavi in passato invece di dire che gli altri sbagliano.
Qui a Milano e non esiste nulla di cio' che dici quando fai una scia, per ora.
Per spiegarmi meglio vorrei far capire che quando, anche in buona fede, si fa terrorismo psicologico non si ottiene mai un buon risultato quando non conosci realmente la situazione.
Quindi andare a dire ad un acquirente/proprietario non trovo licenza edilizia quindi la tua casa ante '67 è abusiva è usare la proprietà transitiva in tale modo è assurdo e pericoloso.
Anche perchè cercare sui registri del comune non significa nulla, mica i registri ti danno il descrittivo.
 
M

mata

Ospite
Mettiamo un pò d'ordine, l'argomento era questo:"devo comprare un immobile costruito nel 1958,all'ultimo livello del fabbricato costruito con un piano in più rispetto alla richiesta di costruzione edilizia, cioè il piano dove è sito l'immobile non era previsto nella richiesta di costruzione edilizia. è da considerarsi abusivo ed è necessaria una sanatoria? l'immobile è commerciabile".
Qui già si dice che l'immobile è irregolare rispetto al progetto, seppur commerciabile (perchè ante 67), visto che il piano non era previsto. Siccome il tecnico deve asseverare la conformità dell'intervento ed anche la conformità del fabbricato ai progetti rilasciati (anche se qui non sono d'accordo con i vari Comuni), si renderebbe corresponsabile di una dichiarazione mendace, penalmente sanzionabile. Se a Milano si accontentano di una dichiarazione circa la liceità dell'intervento, uno può anche farlo, ma il problema resta, perchè il Comune dovrebbe verificare i dati della Licenza e gli allegati con lo stato "ante operam" della SCIA.
 
E

enzo6

Ospite
Mettiamo un pò d'ordine, l'argomento era questo:"devo comprare un immobile costruito nel 1958,all'ultimo livello del fabbricato costruito con un piano in più rispetto alla richiesta di costruzione edilizia, cioè il piano dove è sito l'immobile non era previsto nella richiesta di costruzione edilizia. è da considerarsi abusivo ed è necessaria una sanatoria? l'immobile è commerciabile".
Qui già si dice che l'immobile è irregolare rispetto al progetto, seppur commerciabile (perchè ante 67), visto che il piano non era previsto. Siccome il tecnico deve asseverare la conformità dell'intervento ed anche la conformità del fabbricato ai progetti rilasciati (anche se qui non sono d'accordo con i vari Comuni), si renderebbe corresponsabile di una dichiarazione mendace, penalmente sanzionabile. Se a Milano si accontentano di una dichiarazione circa la liceità dell'intervento, uno può anche farlo, ma il problema resta, perchè il Comune dovrebbe verificare i dati della Licenza e gli allegati con lo stato "ante operam" della SCIA.

Tutto giusto fatto salvo due cose:
1) Lo scrivente dice che il sopralzo non ha licenza ma nulla a riguardo del fatto sia stata successivamente richiesta come spessso accade, pero' tu dai per acclarato non esista. Tuttavia se cosi' fosse chi puo' aver accatastato gli appartamenti all'ultimo piano: un docente universitario o un Geometra/Architetto?
2)Se i documenti fossero sempre disponibili non ci sarebbe problema ma sappiamo cio' non accade come non si trovano neppure i deposti di 50 anni fa nelle grandi città.
Quindi o ci ostiniamo a vedere le cose dal punto di vista del ns. orticello oppure dobbiamo convenire che in Italia l'ante 1/9/1967 rappresenta uno spartiacque essenziale per questo tipo di problematiche.
Resta il fatto che non ho ben compreso se a fronte irreperibilità licenza edilizia provvedete a fare la DIA-SCIA-etc.
 
E

enzo6

Ospite
Dimenticavo di scrivere che a Milano la disponibilità atti di fabbrica è ottenibile entro i 60gg (leggesi 60 giorni e non 60 minuti).
 
M

mata

Ospite
L'accatastamento non significa niente dal punto di vista della regolarità edilizia; per quanto riguarda la possibilità di fare la SCIA, in questo caso (c'è la licenza edilizia ma non l'ultimo piano dov'è l'appartamento), mi guarderei bene dal farla.
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Pero' non puoi rispondere: "oggi con le nuove normative". Ne stiamo facendo una discussione di principio

Rispondo in questa maniera perchè tale situazione è esistente dall'entrata in vigore del d.p.r. 380/01, prima qualche volta chiedevano lumi circa la regolarità urnanistica e qualche volta no, quindi i tecnici si adeguavano di conseguenza, con un appunto chi ha fatto tutto in regola non trova e troverà mai inghippi, invece alcuni che prima avevano baipassato la dichiarazione di regolarità urbanistica adesso con la recente conformità catastale e dichiarazione di conformità urbanistica che c'è sempre stata, qualche notaio più puntiglioso scopre qualche inghippo.

Quindi una mia opinione è dire in tutta trasparenza al committente che la cosa può essere fatta ma resta il fatto che manca un tassello per avere la corretta storicità dei vari passaggi urbanistici che l'edificio e le unità immobiliari hanno avuto nel tempo e che questo ad una più attenta analisi documentale potrebbe portare a problemi inerenti anchè la conformità urbanistica.
 

topcasa

Membro Storico
Rispondo in questa maniera perchè tale situazione è esistente dall'entrata in vigore del d.p.r. 380/01, prima qualche volta chiedevano lumi circa la regolarità urnanistica e qualche volta no, quindi i tecnici si adeguavano di conseguenza, con un appunto chi ha fatto tutto in regola non trova e troverà mai inghippi, invece alcuni che prima avevano baipassato la dichiarazione di regolarità urbanistica adesso con la recente conformità catastale e dichiarazione di conformità urbanistica che c'è sempre stata, qualche notaio più puntiglioso scopre qualche inghippo.

Quindi una mia opinione è dire in tutta trasparenza al committente che la cosa può essere fatta ma resta il fatto che manca un tassello per avere la corretta storicità dei vari passaggi urbanistici che l'edificio e le unità immobiliari hanno avuto nel tempo e che questo ad una più attenta analisi documentale potrebbe portare a problemi inerenti anchè la conformità urbanistica.
Salves ma tu sei anche geometra?
 

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