josko

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Buongiorno a tutti.
un cliente mi chiede di formulare un nuovo contratto di locazione per poter usufruire della cedolare secca e lo sgravio IMU. La scadenza del contratto dei primi tre anni e il 30/06/2020. Di fatto abbiamo ancora due anni di proroga (tre più due). La richiesta di un nuovo contratto è dovuta al fatto che nella forma in cui è stato redatto potrebbe non essere accettato dall'ente comunale che determina la riduzione del tariffa IMU (guardano non solo la certificazione dell'ente sottoscrittore degli accordi ma anche il contratto).
Per fare un nuovo contratto l'unica soluzione è una risoluzione consensuale di entrambe le parti del vecchio contratto e la stipula di uno nuovo.
Qualcuno più intelligente di me ha altre soluzioni in merito.
Grazie
 

Albano50

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Per fare un nuovo contratto l'unica soluzione è una risoluzione consensuale di entrambe le parti del vecchio contratto e la stipula di uno nuovo.
Se il problema è solo la cedolare secca basta il 30 giugno 2020 rinnovarlo con l'opzione cedolare secca mandando una lettera all'inquilino comunicandogli la cosa.
Credo invece che vogliate fare un contratto a canone concordato + cedolare secca, che consente anche una riduzione dell'IMU, in questo caso bisogna chiudere il contratto in scadenza e farne uno nuovo seguendo le procedure per questo tipo di contratto.
 

josko

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Attenzione potrebbe essere necessaria la vidimazione delle associazioni. Dipende dagli accordi del tuo comune
La validazione non è un problema so di doverla fare. Il fatto che il contratto originario potrebbe non essere accettato dall'ente impositore. Mi è già successo e quindi onde evitare questo contrattempo preferisco stilarlo secondo i canoni. Il cliente punta come risparmio sulla riduzione dell'IMU che non è poca cosa.
Grazie
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Non mi pare sia stato correttamente indicato il problema di fondo: il contratto concordato deve essere redatto secondo lo scema degli accordi territoriali. E se oggi vige un nuovo accordo successivo alla modifica di legge, andrà vidimato da una ssociazione.

Quanto alle riduzioni spettanti, la prima è stabilita dallo stato: eventualmente c'è un ulteriore sconto deliberato dal comune.
Certo che se il contratto non rispetta la sostanza/forma dei contratti concordati il comune non riconosce il diritto allo sconto.
 

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