andrea b

Membro Assiduo
Privato Cittadino
si si hai ragione. Vai avanti così ne riparliamo quando hai 50 anni
Per vedere se 9 anni ti bastano per provare a vedere altre sfaccettature di realtà? Addirittura a modificare le tue convinzioni su qualcosa? Per me va bene. Magari fra 9 anni è più facile che sia cambiata varie volte la mia di visione della realtà, man mano che questa cambiava...
 

FRANCY80

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Io più di un cambiamento epocale negli stili di consumo e di vita ci vedo un cambiamento importante delle prospettive.
Ad esempio sono d'accordo in un ottica "macro" con Solidum90,


ed in quella micro con Andrea


però, ipotizziamo che ognuno dei clienti potenziali faccia con la matita i conti che lui suggerisce. fuori dalle metropoli, il risultato sarà che molti avrebbero convenienza a comprare, in un mercato dove con 100/120.000 euro compri una casa interessante, mutuo da meno di 500 euro/mese in 20 anni. a fronte magari di un affitto di 400.

eppure va rilevato che molti di questi non comprano.
perchè è sconveniente? perchè non possono? in fondo in molti casi no.
in definitiva secondo me per due ragioni, fondate forse, ma che non si basano sul discorso "mi conviene/non mi conviene comprare adesso":
1- perchè lo scenario economico globale trasmette incertezza, indipendentemente dalla singola situazione contingente. Chi era solido in passato, riteneva che con l'andare del tempo lo sarebbe stato sempre di più. chi è solido oggi teme di esserlo sempre meno. Era vero in passato? chi era solido lo è stato sempre di più? no. non sempre, specie chi basava il proprio tenore di vita sul lavoro. Allo stesso modo non è una regola oggi. conosco gente che guadagna più di 5 anni fa, come altri che sono peggiorati. probabilmente tra 5 anni alcuni avranno migliorato ed altri no.
Paura, in una parola.
2- Perchè i prezzi non crescono, anzi calano o comunque son quelli. Quindi non c'è fretta. quindi per inerzia tra il fare e il non fare, spesso prevale il non fare.
Inerzia, in una parola.

Paura ed inerzia che hanno alimentato anche la bolla che è stata. si comprava subito per paura che i prezzi diventassero troppo elevati per comprare, si comprava per inerzia perchè tutti stavano comprando.

non erano buone ragioni allora, probabilmente non lo sono neanche adesso.

Concordo ma perché secondo te oggi chi è solido ha minori certezze che nel passato ?
Quale può essere l'intima motivazione che ha piu' presa in Italia ?
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
Per vedere se 9 anni ti bastano per provare a vedere altre sfaccettature di realtà? Addirittura a modificare le tue convinzioni su qualcosa? Per me va bene. Magari fra 9 anni è più facile che sia cambiata varie volte la mia di visione della realtà, man mano che questa cambiava...
non ho capito.
a 50 anni hai una visione della vita e della famiglia, del lavoro diverso e se non hai costruito prima, quando avevi la resistenza fisica son dolori.
 

andrea b

Membro Assiduo
Privato Cittadino
non ho capito.
a 50 anni hai una visione della vita e della famiglia, del lavoro diverso e se non hai costruito prima, quando avevi la resistenza fisica son dolori.
Io ho costruito e sto tuttora costruendo il mio futuro. A 41 anni. Fra 9 anni, se sono ancora vivo e in salute come spero, va a sapere cosa avrò combinato. Magari avrò comprato due case, magari avrò venduto quelle che già ho. Sicuramente continuo a trovare folle investire tutte le energie economiche in qualcosa come il mattone. Con sacrifici tipo mutuo di 30 o 40 anni per qualcosa che a fine mutuo sarà da abbattere per obsolescenza.
Esempio banale del mio modo di pensare: casa di proprietà di mia moglie dove vivevamo prima in affitto a reddito, casa dove vivo ora con la famiglia in affitto ad uso promiscuo intestato a me. La proprietà ci ha speso 30k euro di ristrutturazione, io con le agevolazioni fiscali oltre 40k: fra quello che recupero e quello che mi porto via se dovessi cambiare casa (esempio condizionatore canalizzato con bocchette motorizzate, impianto da 17k euro), lascerei poco o nulla sul tavolo. In compenso me li sono goduti per anni.
Domani vendono la casa? In base alla richiesta valuto: se mi interessa, non devo spostare una piastrella, se chiedono una follia, resto in affitto e poi ci penso.
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
Ogni caso è a se, ma a priori io non sono per questi ragionamenti, e non ci entro in merito. In linea di massima e senza entrare nel personale di nessuno, per me si va in affitto per un periodo breve, massimo due anni, come fanno i miei inquilini, seppur canone di mercato, vicinanze mezzi e servizi, begli appartamenti arredati, non ci restano, a me farebbe anche comodo, ma loro appena si sistemano un po', come coppia o lavoro comprano casa. Dici che non sanno fare i conti? Li fanno troppo a me forse, per questo non restano e mettono al sicuro i loro risparmi.
 

ita.user

Membro Attivo
Professionista
Inquilini che dopo appena 2 anni di affitto si sistemano lavorativamente e come coppia e quindi comprano? Mah. Ricadiamo nella particolarità delle casistiche personali che ciascuno vive. Evidentemente sei brava a sceglierli, in pratica selezioni futuri acquirenti. Ma l'istat e altre ricerche vanno in tutt'altra direzione. Basta leggere anche solo i numeri sui matrimoni.
 

giovanniEDC

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Concordo ma perché secondo te oggi chi è solido ha minori certezze che nel passato ?
Quale può essere l'intima motivazione che ha piu' presa in Italia ?

l'outlook dell'italia è negativo... sia per chi studia in modo scientifico che per chi tira la carretta tutto il giorno. Anzi, ironicamente, gente che non ha idea di cosa sia un outlook ti dice le stesse cose senza usare il termine "outlook". nel senso che anche senza padroneggiare il concetto, lo scenario è palpabile.
Il fatto che poi ciascuno tenda ad identificare il proprio outlook con quello del paese dal mio punto di vista è sbagliato, ma è comune.
certo, il fatto di vivere in un posto che si ritiene vada indietro anzichè avanti non è di grande sprone..

In secondo luogo, proveniamo dall'unico decennio in cui chi ha comprato e poi venduto si è trovato a vendere ad un prezzo inferiore di quello pagato.
è normale che la generazione dei cercatori di case attuali sia in qualche modo influenzata dalla generazione precedente. Nella mia zona è emblematico il caso degli stranieri, i quali sono arrivati in gran parte tra il 2000 e il 2008, hanno acquistato ed oggi non possono vendere senza registrare minusvalenze significative (anche a causa della qualita/prezzo di ciò che gli era stato venduto, ma qui ci sarebbe da scrivere un libro). La conseguenza è che la popolazione straniera senza casa oggi ha introiettato un concetto come verità assoluta, ovvero che "a comprare casa ci si rimette molto più che a stare in affitto". quindi stanno in affitto. Probabilmente comprando oggi, al prezzo di oggi, e rivendendo tra 6/7 anni sarebbero costretti a ricredersi. ma questo è.
quando, e se, tra 10 anni chi vive in affitto avrà speso 70.000 euro di affitti, e chi ha comprato oggi diciamo a 120.000 venderà casa sua a 90.000, allora senza indugio il cercatore medio entrerà in un' ottica differente.
E potrebbe essere ancora una volta la cosa giusta al momento sbagliato o viceversa. Come ogni volta che si sposa un modello macro per adattarlo senza alcun criterio alla propria micro situazione.
 

FRANCY80

Membro Attivo
Agente Immobiliare
l'outlook dell'italia è negativo... sia per chi studia in modo scientifico che per chi tira la carretta tutto il giorno. Anzi, ironicamente, gente che non ha idea di cosa sia un outlook ti dice le stesse cose senza usare il termine "outlook". nel senso che anche senza padroneggiare il concetto, lo scenario è palpabile.
Il fatto che poi ciascuno tenda ad identificare il proprio outlook con quello del paese dal mio punto di vista è sbagliato, ma è comune.
certo, il fatto di vivere in un posto che si ritiene vada indietro anzichè avanti non è di grande sprone..

In secondo luogo, proveniamo dall'unico decennio in cui chi ha comprato e poi venduto si è trovato a vendere ad un prezzo inferiore di quello pagato.
è normale che la generazione dei cercatori di case attuali sia in qualche modo influenzata dalla generazione precedente. Nella mia zona è emblematico il caso degli stranieri, i quali sono arrivati in gran parte tra il 2000 e il 2008, hanno acquistato ed oggi non possono vendere senza registrare minusvalenze significative (anche a causa della qualita/prezzo di ciò che gli era stato venduto, ma qui ci sarebbe da scrivere un libro). La conseguenza è che la popolazione straniera senza casa oggi ha introiettato un concetto come verità assoluta, ovvero che "a comprare casa ci si rimette molto più che a stare in affitto". quindi stanno in affitto. Probabilmente comprando oggi, al prezzo di oggi, e rivendendo tra 6/7 anni sarebbero costretti a ricredersi. ma questo è.
quando, e se, tra 10 anni chi vive in affitto avrà speso 70.000 euro di affitti, e chi ha comprato oggi diciamo a 120.000 venderà casa sua a 90.000, allora senza indugio il cercatore medio entrerà in un' ottica differente.
E potrebbe essere ancora una volta la cosa giusta al momento sbagliato o viceversa. Come ogni volta che si sposa un modello macro per adattarlo senza alcun criterio alla propria micro situazione.

Secondo me al di la della crisi immobiliare/economica è peggiorata la sicurezza individuale poiché con la globalizzazione sono cambiate le regole del gioco che hanno funzionato per 50 anni in Italia.
Ieri bastava avere un qualsiasi lavoro, una casa e la pensione a 60.Oggi, indipendentemente dalla congiuntura, la sensazione e di maggiore precarietà.
 

ludovica83

Membro Vintage
Privato Cittadino
Non so ragazzi parlare di minusvalenza o di plusvalenza su una prima casa... Essendo la prima casa dovrai ricomprare no?
Se compri con i prezzi alti e vendi con i prezzi bassi, potrai cmq riacquistare a prezzo basso. Nel contempo devi farti il conto degli affitti non pagati. Soprattutto è casa tua.
Il ragionamento di andrea cmq non lo trovo sbagliato, lui ha avuto anche la sua ristrutturazione. Lui sta nella condizione di avere + di una casa. Ora riempirsi di case grandi con i figli che crescono e magari vanno all'estero poi... non ha molto senso per la società attuale.
Un tempo si restava tutti vicini, adesso si tende (chissà perché) ad andare anche lontani :^^:

La stesso ragionamento lo si fa paragonando l'investimento finanziario al mattone.
Chi ha comprato l'oro a dicembre del 2015 che fa ora? Piange? Non credo.
L'investimento finanziario (se ne hai la capacità e la padronanza) porta a risultati NETTAMENTE superiori a quello immobiliare senza andare ad infilarsi in mercati di nicchia che ormai sento tutti i giorni come le filastrocche. Perché si può guadagnare sia nei momenti di perdita del mercato che fiorenti. E chi sa guadagnare lo fa senza inventarsi chissà cosa.

La somma di 2 affitti di appartamenti al lordo può essere pari ad 1/10 di guadagno un investimento finanziario utilizzando 1/2 del valore di uno dei due appartamenti.
Il che fa capire quanto si entri nell'assurdità paragonare la finanza e la plusvalenza del mattone (rispetto alla quotazione dell'oro). Soprattuto non c'è da aspettare anni... con magari in mezzo un terremoto dove il mio valore va in macerie. (e senza ricorrere a derivati e pattume vario... di cui qua dentro chi ne parla non ha mai poi operato).
Dico "può" perché dipende da chi si ha davanti, un qualcuno che vuole venderti altro o chi è abituato a dover portare risultati perché lo fa tutti i giorni e vive di quello. E non vende corsi di formazione.
Certo serve la capacità, sia nel fare che nel capire i dati. Perché con gli stessi dati posso far apparire verità diverse. Ma dal Totale non si scappa.

Per tutti gli altri ce il buon classico mattone dove appunto ci si mette al riparo certamente dall'intraprendere investimenti che non si conoscono. E anche questa è una verità... piuttosto che far disastri... meglio il mattone.
Il mattone è fatto per essere acquistato e venduto dopo molto tempo mentre per i prodotti finanziari c'è una regola... compra e quando hai guadagnato (se) > vendi e poi pentiti!
 

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